"Il dirigente della Asl, Giancarlo Silveri, mi ha comunicato che potrebbe ridiscutere della chiusura della unità complessa di Medicina Ospedaliera a due condizioni: il Consiglio comunale potrebbe affermare che la chiusura del reparto induce un evidente riduzione dei livelli di assistenza sanitaria o, come ho ripetuto in assise, potrebbe assumersi la responsabilità di decidere e proporre quale altra unità operativa complessa retrocedere e, forse, la chiusura di almeno due unità operative semplici. Non è possibile, infatti, ottenere altre unità operative complesse".
Parole del sindaco Massimo Cialente che ha inteso rispondere così, sulla sua bacheca Facebook, al comunicato diffuso nella giornata di ieri dai consiglieri di maggioranza Antonello Bernardi (Pd), Giustino Masciocco (Sel) ed Enrico Perilli (Fed-Prc), e dal consigliere d'opposizione Ettore Di Cesare (Appello per L'Aquila). "Il 2 settembre scorso il Consiglio comunale, dopo una lunga discussione, ha votato all'unanimità un dispositivo che chiedeva al dottor Silveri, direttore generale dell'Asl, di rivedere la decisione di chiudere il reparto di Medicina Generale Ospedaliera dell'Aquila, rimettendo in discussione l'atto aziendale", si legge nella nota dei consiglieri.
"Da allora, purtroppo, non c'è stata nessuna azione volta a dare risposte ai settemila cittadini che hanno sottoscritto un appello per il mantenimento del reparto in questione e ad aprire un confronto, con i consiglieri comunali che si sono fatti portavoce della preoccupazione dei cittadini, a fronte di una sanità sempre meno accessibile ed efficace e sempre più costosa".
"Come può essere possibile - si chiedono i consiglieri - che un Ospedale Regionale sia privo di un reparto in grado di ricomporre in una visione unitaria le diverse branche specialistiche della medicina?".
Poi la richiesta al primo cittadino, che ha votato in Consiglio la richiesta di ripristinare l'unità complessa di medicina: "Convochi l'assemblea dei Sindaci, di cui è Presidente, per rappresentare il punto di vista dei consiglieri comunali e riaprire la discussione sull'atto aziendale della Asl".
La risposta, il Sindaco, l'ha pubblicata su Facebook. E non è mancato l'ennesimo atto d'accusa nei confronti dell'assise consiliare: "Il consiglio ha deciso di non decidere. E' chiaro che si tratta di assumersi una responsabilità, ma io, nel comitato ristretto dei Sindaci, questa responsabilità me la sono assunta. Nel comitato, infatti, proposi che Malattie infettive di Avezzano passasse a semplice, che Endocrinologia dell'Aquila passasse a semplice, e che le due unità di Medicina Generale restassero Unità Complesse. La proposta fu accolta e votata all'unanimità. Perché proposi ciò? Proprio per le motivazioni che nella loro lettera riportano i Consiglieri Comunali".
Come si è arrivati, dunque, alla decisione di chiudere comunque lo storico reparto del nosocomio cittadino? "Silveri ha consultato i Sindacati medici e di comparto, che hanno stroncato la mia proposta, il collegio dei sanitari, che ha stroncato la mia proposta, ed infine l'ufficio di direzione, che ha addirittura proposto la soppressione del reparto di Medicina Generale del'Aquila, ritenendola ultronea", spiega Cialente. Che attacca: "Se si vuole di nuovo tornare sulla questione, sono prontissimo a farlo, ma credo che affinché l'azione abbia successo, il consiglio comunale, dove siedono anche dei colleghi medici, debba indicare chi 'retrocedere' o addirittura chi sopprimere. Capisco che assumersi questa responsabilità può non piacere. Io sono pronto a ragionare e ad assumermela di nuovo. Non ho problemi. Se il consiglio si vuole esprimere, potremmo immediatamente riunire, come da me proposto, la III Commissione consiliare, almeno per discuterne. Ma mi sembra che il Consiglio non ne voglia sapere, spero di sbagliarmi".
"Un'altra proposta che formulo è che il Consiglio Comunale convochi sia i sindacati che il collegio di direzione ed il collegio dei sanitari e chieda spiegazioni del perché sia stata annullata la decisione del Comitato ristretto dei sindaci. Un sano chiarimento, dinanzi alla città, credo sia auspicabile".
Non manca un'ultima stoccata: "Ricordo comunque che già in passato sono stati soppressi il reparto di neurologia ospedaliera e quello di Ginecologia ospedaliera. In quel caso è passato tutto sotto silenzio. Forse si è sbagliato allora?".