Pierluigi Biondi va avanti per la sua strada. Anche da solo, come si è presentato oggi alla conferenza stampa una parte del suo programma elettorale, quella sulle politiche sociali, in vista delle amministrative di giugno all'Aquila.
Il candidato già investito da Fratelli d'Italia e temuto dagli altri partiti della destra aquilana, vuole candidarsi a sindaco, e questo è noto.
Quel che non ancora è nota è la composizione della sua coalizione. La destra unita è ancora un sogno immaginifico di pochi romantici, con Noi con Salvini che continua con gli ultimatum per le primarie e oggi convoca addirittura una conferenza stampa alla stessa ora, e la controversa posizione dello stesso partito di Giorgia Meloni, che vuole primarie in tutta Italia ma rivendica a sé il candidato sindaco nel capoluogo abruzzese [leggi].
Guido Liris, candidato ufficiale di Forza Italia, ha detto più volte che proverà a diventare sindaco solo con l'appoggio di una coalizione unita. Va da sé, dunque, che davvero Biondi potrebbe spuntarla, con Luigi D'Eramo candidato sindaco dei salviniani.
"Con chi dovrei scegliere di allearmi? - sottolinea l'ex sindaco di Villa Sant'Angelo (L'Aquila) - io parlo di idee e programmi, altrove vedo solo nomi. Dovrei scegliere in base alla simpatia nei confronti di un singolo? E' svilente per L'Aquila, guardiamo al centrosinistra: sono d'accordo con quanto detto ieri da Vittorini e Di Cesare: mi sembra chiaro che il governo a tutti i costi, nella sua accezione peggiore, sia un collante maggiore rispetto al rapporto e alla qualità delle forze in campo".
Intanto, dicevamo, Biondi va per la sua strada. Mette le mani avanti e cerca di costruirsi credibilità e visibilità, anche grazie a un gruppo di comunicazione solido che gli sta facendo da traino. Si è visto chiaramente nell'approccio all'evento di lancio della candidatura lo scorso 3 marzo, si vede dalla personalizzazione spinta sulla sua figura - è ad ora l'unico candidato che ha un sito web personale - e si nota nei dettagli, negli slogan, persino nei colori della futura lista Benvenuto, presente, che ricordano neanche troppo vagamente la campagna di Donald Trump negli Usa.
"Un'agenda per la città accogliente". Tornando all'Aquila, invece, Biondi strizza chiaramente l'occhio anche all'elettore della sinistra progressista, e piace anche a chi non voterebbe mai partiti che esprimono l'intelligencija della città, come Forza Italia. Per questo punta su paradigmi come l'inclusione sociale nelle proposte per il governo della città.
C'è il mutuo sociale (o social housing), da anni tra gli argomenti caldi della destra estrema, applicato agli alloggi del Progetto Case. Ossia la possibilità di riscattare e diventare proprietario dell'alloggio pagando un affitto calmierato e a compensazione del mutuo: "Porterebbe nelle casse comunali circa 2 milioni di euro l'anno, e in questo modo i cittadini sarebbero responsabilizzati alla manutenzione delle case". Resta da capire quanto sia oggettivamente sostenibile la permanenza e la manutenzione di alloggio nel Progetto Case, considerando la spinosa vicenda delle utenze in tanti condomini.
Le somme recuperate sarebbero vincolate a politiche sociali, come la copertura delle mancate entrate dovute a una sorta di "Isee corretto" per le graduatoria di accesso agli asili nido: "Non è possibile che una famiglia con una casa di proprietà, magari inagibile, possa vedere il reddito familiare schizzare, e quindi l'impossibilità all'accesso agli asili comunali".
C'è poi la questione delle politiche per i diversamente abili, con la figura di un disability manager, all'interno di una sorta di "azienda unica per il sociale" comunale, il rafforzamento degli insufficienti parcheggi per i disabili, e l'introduzione di "parcheggi rosa", dedicati a gestanti e famiglie con neonati al seguito.
Ma in tema di fasce deboli, come si pone relativamente alla questione dei migranti, della dicotomia tra programmi Sprar e accoglienza straordinaria [leggi], e più in generale sulle politiche dell'integrazione interetnica? "Bisogna tutelare innanzitutto chi vive qui da anni, con lo strumento dell'anzianità di residenza - evidenzia - ci deve essere sempre equilibrio sociale, con l'immigrazione selvaggia si creano solo sfruttati e disperati".