E' duro l'attacco di Appello per L'Aquila che Vogliamo (Aplcv), gruppo che nel Consiglio comunale del capoluogo abruzzese esprime due consiglieri, in riferimento alla presentazione della coalizione di centrosinistra verso le elezioni comunali di giugno [leggi].
I movimenti civici parlano di "squallido mercato delle vacche" per un rinnovamento sbandierato dal Partito Democratico ma inesistente. Il riferimento è ai partecipanti alla presentazione di stamattina: al tavolo tre ex assessori delle ultime due giunte Cialente (Lelio De Santis, Giampiero Vicini e Luca D'Innocenzo) e due consiglieri di maggioranza, oltre a diversi volti noti e navigati della politica aquilana.
"La coalizione civico-progressista presentata stamattina a L'Aquila è un coacervo di pacchetti di voti, interessi di parte ed esponenti dell'amministrazione Cialente, in piena continuità con essa. Dov'è il rinnovamento?", si legge nella nota.
Aplcv parla senza mezzi termini di pacchetti di voto, interessi di parte, promesse di incarichi e di "finti civici" che "che hanno collezionato più cambi di partito che presenze in Consiglio comunale".
"E' giunto il momento di dare un nuovo presente e un nuovo futuro a L'Aquila. Dobbiamo avere il coraggio di rompere le logiche degli scambi elettorali, delle promesse, e costruire insieme un rinnovamento vero", si legge a conclusione del comunicato.
La nota completa
Passi per chi per cinque anni ha "fatto opposizione da dentro" - con il solo risultato di legittimare la giunta comunale - passi anche per chi "da fuori" ha detto peste e corna dell'amministrazione e oggi ci si allea, magari con la promessa di qualche incarico. Ma il centrosinistra non vada raccontando alla città che vuole e incarna il rinnovamento.
La coalizione civico-progressista presentata stamattina a L'Aquila è un coacervo di pacchetti di voti, interessi di parte ed esponenti dell'amministrazione Cialente, in piena continuità con essa. Di "progressista" non c'è proprio nulla, considerando pure che al tavolo della coalizione c'erano oggi due ex assessori cacciati dal sindaco Cialente, esponenti politici che governano questa città da uno, e in alcuni casi due decenni. Quando ci si autodefinisce "civici", poi, si sfiora il ridicolo: vengono considerati "civici" personaggi che hanno collezionato più cambi di partito che presenze in Consiglio comunale.
Una coalizione che, a prescindere da chi sarà candidato a sindaco, è fatta da gruppi e partiti-persona che non rappresentano il bene della collettività. Si chiama "Vivendo L'Aquila", mentre L'Aquila agonizza. Sono gli stessi che, a vario titolo, hanno ricoperto importanti ruoli negli ultimi otto anni della vita politica cittadina, gli stessi ad essere i maggiori responsabili delle condizioni in cui versa L'Aquila oggi. Dov'è dunque il rinnovamento?
Ma davvero vogliamo che la città sia ancora governata da coalizioni politiche di convenienza? Davvero vogliamo che si impongano ancora i pacchetti di voto di consiglieri e assessori che esprimano il nulla, che non abbiano una neanche minima visione di città?
E' giunto il momento di dare un nuovo presente e un nuovo futuro a L'Aquila. Dobbiamo avere il coraggio di rompere le logiche degli scambi elettorali, delle promesse, e costruire insieme un rinnovamento vero. Contrapponiamo L'Aquila e la sua parte vitale a questo ennesimo squallido mercato delle vacche. L'Aquila chiama, siamo noi la città.