Un pensiero personale - “avendo fatto il vice sindaco, ho potuto rilevare criticità piccole e grandi; alcune le ho risolte, altre non sono riuscito essendo, il mio, un ruolo tecnico e, dunque, è maturata l’idea della candidatura” – incoraggiato dai tanti che “mi hanno chiesto di pormi a capo della coalizione che si andava formando”, con l’obiettivo di “dare una spallata al sistema di potere che domina, e soffoca, la città da decenni”.
Così, Nicola Trifuoggi ha raccontato i motivi della sua candidatura a sindaco con ‘L’Aquila Polis’ presentando, stamane, le due liste che lo sosterranno: ‘Progetto Trifuoggi’ e ‘Città territorio’. “Senza alcuna fatica, abbiamo trovato l’accordo su alcuni punti programmatici”, ha spiegato; “la sicurezza sismica, che deve riguardare innanzitutto le scuole; la ricostruzione, a volte paralizzata da infernali meccanismi burocratici, altre boicottata, con un’attenzione particolare sulle frazioni, totalmente abbandonate; la ricostruzione delle palazzine Ater, con mille e più famiglie ancora fuori dalle loro abitazioni e che non sanno se e quando torneranno; la riqualificazione urbana: la nostra, è una città sporca e abbandonata; l’economia morente, con la necessità di creare posti di lavoro che, a dire il vero, si potrebbero garantire facilmente se si puntasse con decisione alle vocazioni del territorio, dall’agricoltura al turismo, privilegiando le start up e la concezione di ‘sensible’ city”.
“Viviamo un gravissimo problema sociale – ha aggiunto Trifuoggi – legato alla mancanza di lavoro, frutto di una serie di errori commessi in passato; purtroppo, in Italia non c’è una legge quadro che normi la gestione delle catastrofi e, dunque, ad ogni evento segue una legge diversa da quelle passate: ci fosse una legge cui agganciare le esigenze locali, non assisteremmo ad una rincorsa alla norma che serve, troppo spesso, ad avvantaggiare pochi in danno della popolazione locale. Mi spiego: in Emilia, si è provveduto a favorire le imprese del territorio: a L’Aquila, invece, gli edili sono in cassa integrazione perché le imprese, per lo più, vengono altre Regioni, e falliscono i commercianti di materiali per la costruzione, essendo importati da fuori; nessuno ha pensato ad una norma che favorisse l’imprenditoria locale”. Per non dire della “sciagurata norma che ha permesso la sostituzione edilizia, con migliaia di cittadini pagati profumatamente per andare via”, l’affondo di Trifuoggi che ha lanciato, poi, una stilettata all’amministrazione locale: “Capisco lo smarrimento della popolazione, non di chi aveva il compito di governare il post terremoto”.
Ora, “dobbiamo occuparci dei più deboli – ha aggiunto l’ex vice sindaco – degli indigenti, tenuti in disparte se non ignorati, in questi anni; abbiamo in mente un piano comunale straordinario contro la povertà che dovrà integrare il reddito d’inclusione avviato dallo Stato e che per le ristrettezze di bilancio, però, non potrà soddisfare le esigenze di tutti coloro che ne avrebbero diritto. Inoltre, andranno garantiti i diversamente abili con percorsi sicuri ed esercizi pubblici adatti”.
Garantire le risorse non dovrà rappresentare un problema: “E’ vero, i bilanci sono sofferenti ma la politica ha il compito di assumere decisioni sulle priorità dell’azione amministrativa; e poi, l’Unione Europea è prodiga di contributi agli Enti locali che non siamo stati mai in grado di agganciare: in questo senso, penso ad un ufficio dedicato, con personale capace di generare progettazione”.
L’obiettivo di Trifuoggi è “far crescere la classe dirigente del futuro: la carta d’identità parla per me, non sono alla ricerca di una brillante carriera politica, voglio essere utile alla città adesso, e sarà pronto a farmi da parte quando avremo formato persone capaci di governare; sarei felice di vedere un Consiglio comunale composto in gran parte di giovani, e di donne altresì, anche loro tenute da parte nei limiti obbligati dalle leggi”; non solo: “voglio che la città riconquisti il ruolo e la dignità di capoluogo di Regione”, ha ribadito. Per farlo, “dovremo essere autorevoli, mostrandoci compatti: separati come siamo, è facile sconfiggerci”. Trifuoggi ha in mente una “consulta permanente dei sindaci del circondario: insieme, potremo sbattere i pugni sulle scrivanie del potere con maggiore forza”.
Serve un sindaco che non prenda ordine dai partiti, però – aggiunge – “chi è libero, anche dai lacciuoli di alcuni centri di potere radicati in città; serve una persona esperta, ed io lo sono: lavoro da 52 anni, per 45 sono stato magistrato e per poco più di 3 vice sindaco dell’Aquila, acquisendo l’esperienza amministrativa che mi mancava”. Dunque, “esperienza, indipendenza e autorevolezza”: questo promette Trifuoggi, ed è “sufficiente per scegliere me, per scegliere noi”; un noi 'fatto' di due liste, come detto, “specchio fedele della società aquilana”. Tra i candidati, ci sono “artigiani, commercianti, esercenti pubblici, dipendenti pubblici e privati, studenti, sportivi, universitari, professionisti e pensionati, rappresentanti degli assegnatari del progetto Case e delle abitazioni Ater, cittadini che hanno perso il lavoro, o che non riescono a trovarlo”.
Oltre le ideologie: “non mi interessano”, chiarisce Trifuoggi; “non dobbiamo esprimere principi d’economia nazionale o di politica estera: dobbiamo amministrare la città, termine che mi piace più di governare portando in sé il concetto di orizzontalità”.
I candidati
Città Territorio
Silvio Basileo, Tiziana Battista, Giuliana Biondi, Antonio Mauro Ciampa, Gianfranco Ciocca, Gabriella De Iuliis, Maurizio Di Giacomantonio, Daniela Ferella, Antonino Valentino Ferro, Sabatino Galgani, Cleto Giangiuliani, Florica Goanta, Cosimo Laglia, Angelo Marcotullio, Gregorio Marinelli detto Giulio, Serenella Marroni, Carlo Miccoli, Massimo Parisse, Augusto Pace, Bruno Vittorio Paolini, Fiorella Pertile, Guglielmo Ranalli, Simona Rocci, Valentina Yokasta Sanchez, Antonio Scassa detto Luca, Corrado Vignini, Fabrizio Zonetti;
Progetto Trifuoggi
Stefano Amicosante, Livio Aniceti, Antonello Bernardi, Giuliano Bruno, Alina Carabus, Veltra Casasanta, Silvia Ciarrocca, Jessica Cococcia, Antonio Congeduti, Graziella Cucchiarelli, Roberta De Benedictis, Luca Del Beato, Leonardo Di Francesco, Alfredo Di Luzio, Anezka Durinova, Maria Grazia Forte, Enea Giancaterino, Piergiorgio Leocata, Piero Lorusso, Bartolo Madaro, Loredana Marcucci, Rita Martella, Gianfranco Masci, Maria Pia Mazzocco, Maria Chiara Orsini, Giorgio Parisse, Vincenzo Pastori, Andrea Petrelli, Dario Sajjadi, Americo Scarsella, Maria Bianca Tullo, Mirko Valente.