Mercoledì, 13 Dicembre 2017 14:11

Messina (Idv): "Commissione d'inchiesta sulla ricostruzione mai partita"

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In cauda venenum, dicevano i latini: il veleno è nella coda; potremmo raccontare (anche) così la conferenza stampa organizzata stamane da Lelio De Santis, segretario regionale dell'Italia dei Valori, alla presenza del segretario nazionale Ignazio Messina. "Su impulso del partito abruzzese, abbiamo depositato un disegno di Legge in Senato per l'istituzione di una commissione d'inchiesta sulla ricostruzione", le parole di Messina; "a seguire, ne sono state depositate altre, e ben vengano. Sta di fatto che la commissione, istituita in Senato a novembre del 2016, non è mai partita: da indiscrezioni che abbiamo, ciò è dovuto al fatto che un gruppo parlamentare non ha indicato il suo rappresentante e, non avendolo fatto, la commissione non può avviare i lavori. Al momento, non sappiamo quale gruppo abbia mancato di adempiere: il presidente del Senato, Pietro Grasso, non l'ha reso noto; essendo un campione di trasparenza, credo abbia un dovere nei confronti degli abruzzesi e, più in generale, degli italiani", l'affondo. Ebbene, "invio un appello accorato al Presidente affinché faccia luce sulla vicenda, dicendo la verità ai cittadini. Sono certo che Grasso risponderà al nostro invito, smentendo la notizia oppure svelando il nome del gruppo che non ha permesso di far partire i lavori della Commissione. Che la verità venga a galla, una volta per tutte".

Un appello cui ci associamo, ovviamente, cui dovrebbero associarsi, in realtà, tutti i cittadini del cratere. Staremo a vedere se Grasso risponderà.

In conferenza stampa, Messina ha delineato il futuro politico del suo movimento che, ha spiegato, starà in coalizione col Partito Democratico; "dialoghiamo per costruire un'area liberal, civica, insieme a Beatrice Lorenzin, Lorenzo Dellai, Pier Ferdinando Casini e altri, sindaci e amministratori con cui costruire un'ipotesi di governo e non semplicemente una lista elettorale".

"Sto girando l'Italia, regione per regione - ha aggiunto il segretario Idv - d'altra parte, nasciamo come partito territoriale e portiamo l'idea che un governo nazionale debba rappresentare adeguatamente i territori: è difficile legiferare se non stai nei luoghi, se non ne conosci e comprendi le esigenze. In questo senso, ai personalismi abbiamo privilegiato le idee". Messina è convinto che l'Idv possa portare in dote al centrosinistra più dell'1% di consensi che i sondaggi accreditano al partito. "Il consenso si costruisce sulle idee; faccio un esempio: abbiamo presentato una proposta di legge d'iniziativa popolare sulla legittima difesa, sul principio, banale, che i cittadini siano liberi di difendersi in casa propria. Ebbene, abbiamo raccolto 2 milioni di firme, il 5% degli elettori italiani: mi chiedo, valiamo l'1% dei sondaggi o il 5% di cittadini rappresentanti con la proposta di legge?". Sul punto, Messina ha denunciato come il provvedimento - depositato un anno fa in Senato - sia rimasta chiuso nei cassetti della Commissione giustizia: "considerato che a fine legislatura le proposte di leggi d'iniziativa popolare decadranno, i nostri senatori - nei prossimi giorni - insceneranno una protesta eclatante in Parlamento; non si possono prendere in giro i cittadini".

L'Italia dei Valori punta a riportare alle urne gli scontenti, i disillusi: "Il populismo del Movimento 5 Stelle o della Lega di Matteo Salvini non ha fatto altro che alimentare la disaffezzione verso la politica: si pensi all'astensione registrata in Sicilia, si è attestata al 54%, o ad Ostia, municipio sciolto per mafia, addirittura al 64%. Ci rivolgiamo a chi è rimasto a casa: scenda in strada, e ci aiuti a cambiare il Paese".

Ribadendo i temi cari al movimento, lotta alla corruzione e alla illegalità, Messina ha messo sul tavolo alcune proposte che, nelle intenzioni, dovranno entrare nel programma di governo del centrosinistra. "In finanziaria, è previsto uno sgravio fiscale di tre anni alle imprese che assumeranno giovani under 35: ebbene, proponiamo di rendere lo sgravio strutturale. Proviamo per uno, due, tre anni, sgraviamo completamente le assunzioni: vediamo se l'economia del Paese, così, avrà un sussulto. Non blocchiamo lo sviluppo, piuttosto mettiamolo in moto: cittadini che lavorano pagheranno le tasse, metteranno in circolo denaro con effetti virtuosi per l'intero sistema". Messina va pure oltre: "non ci stiamo occupando dei 40enni, dei 50enni che hanno perso il lavoro e che non riescono più a ricollocarsi; parliamo di 2 milioni e mezzo di cittadini, padri e madri di famiglia: la nostra idea è semplice, estendiamo anche a loro gli sgravi". Dove trovare le risorse? "Prevediamo di prendere i soldi dalla lotta all'evasione fiscale e alla corruzione: fondi che dovranno essere vincolati alle assunzioni dei lavoratori".

Altra proposta: "ci siamo stancati d'affrontare il balletto sugli impresentabili, candidati nelle liste di ogni colore; se ne discute, ma vengono comunque candidati e, al 90%, eletti a rappresentarci nelle istituzioni. In questo senso, la Commissione antimafia serve a poco: arriva sempre dopo, dopo che gli impresentabili sono stati già eletti e, magari, come sta accadendo in Sicilia, attenzionati dalla Magistratura se non persino arrestati. E allora, approviamo una legge semplicissima: un mese prima della presentazione delle liste, le stesse debbono essere inviate alla Commissione territoriale competente che, a sua volta, le inoltra in Prefettura; entro 5 giorni, il Prefetto comunica se l'elenco rispetta, o meno, la legge: se è così la lista si può presentare, altrimenti va modificata a pena di decadenza. Finiamo la legislatura in maniera virtuosa", l'ultimo appello di Messina.

"L'Italia dei Valori c'è, esiste, sebbene sia spesso oscurata dalla stampa nazionale", ha aggiunto Lelio De Santis; evidentemente, "siamo scomodi. D'altra parte, pur stando nel centrosinistra siamo una voce critica e costruttiva, tra i pochi partiti 'non personali', e non è un caso che da tempo siano spariti i nomi dai nostri simboli. Siamo una comunità di cittadini con una visione, valori di riferimento e ideali comuni".

De Santis ha riconosciuto le sconfitte del centrosinistra in Regione, a L'Aquila come ad Avezzano e Sulmona, sottolineando la necessità "di fare insieme autocritica: molto hanno inciso le divisioni - ha aggiunto - in particolare in seno al Pd, tra ex comunisti ed ex democristiani che non hanno trovato il modo di stare insieme. Anche il centrodestra, però, fatica a governare per divisioni interne laceranti, accade a L'Aquila come altrove". Per ripartire, dunque, va cambiato metodo; ed è l'invito di De Santis al governatore di Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso: "l'attività legislativa in Regione è stata segnata da luci e ombre; il limite - ha aggiunto l'ex assessore della Giunta Cialente - è la mancanza di collegialità, una gestione troppo personalistica, troppo accentratrice. Col rispetto dovuto, il governatore non può fare come vuole, senza coinvolgere i partiti che ne hanno sostenuto la candidatura".

A livello regionale, Idv pone un tema, tra gli altri: "c'è una fame spaventosa, aumentano poverà e disoccupazione; ebbene, nel documento di programmazione economica sono stati stanziati 32 milioni destinati proprio al lavoro: D'Alfonso riunisca le forze di coalizione, si trovi insieme il modo di spendere bene, e subito, i fondi, così da creare posti di lavoro veri e duraturi".

 

Ultima modifica il Mercoledì, 13 Dicembre 2017 18:15

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