Giovedì, 19 Aprile 2018 13:50

L'Aquila, centrodestra in affanno: manca numero legale, Consiglio sospeso

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Alla ripresa dei lavori, di rientro dalla lunga pausa pranzo, il Consiglio comunale riunito stamane dal presidente Roberto Tinari è stato sospeso per mancanza del numero legale: hanno risposto all'appello, infatti, 13 consiglieri, contro i 16 necessari per la validità della seduta; è stato fissata per domattina una riunione d'urgenza della conferenza dei capigruppo per stabilire una seconda convocazione. 

A meno di un anno dall'insediamento, la maggioranza di centrodestra ha già assunto atteggiamenti da fine legislatura: sin dal mattino, in aula si respirava un'atmosfera da 'ultimo giorno di scuola', con consiglieri distratti, svogliati, poco attenti e partecipi. Accolta Edlira Banushaj, subentrata al consigliere straniere dimissionario Dakaj Nezir, l'assise ha stancamente approvato all'unanimità un ordine del giorno presentato da Carla Cimoroni della Coalizione sociale, che impegna l'assise ad aderire formalmente alla manifestazione contro il gasdotto Snam fissata per sabato 21 aprile, a Sulmona. La municipalità parteciperà col gonfalone della città.  

Parere favorevole, da parte del Consiglio, anche in merito al mutamento di destinazione d'uso di terreni demaniali a Preturo, finalizzato alla ricollocazione temporanea di un'attività agricola, danneggiata dal sisma che ha colpito il centro Italia il 24 agosto 2016. La proposta deliberativa, recepita all'unanimità, recava la firma dell'assessore Emanuele Imprudente, titolare della delega agli Usi civici. Dunque, la seduta è proseguita con l'approvazione della proposta deliberativa presentata dall'assessore alla Pianificazione Luigi D'Eramo, riguardante un permesso a costruire riferito al progetto di riparazione, con miglioramento sismico, del fabbricato che ospitava, fino alla data del sisma del 2009, l'Hotel Sole, nel centro storico della città. 

Infine, è arrivato il via libera al disciplinare delle attività produttive per lo sviluppo economico, portato in aula dall'assessore Alessandro Piccinini (ne parliamo diffusamente qui).

C'erano altri punti all'ordine del giorno, pure importanti: l'acquisizione al patrimonio comunale dell'immobile destinato al mercato contadino dell'Aquila, l'affidamento del servizio di tesoreria per 5 anni; e ancora, era attesa la risposta della Giunta all'interrogazione del consigliere Lelio De Santis sulla realizzazione del parcheggio sotterraneo antistante il Palazzo di Giustizia, la discussione sulla mancata erogazione dei contributi ad Enti, Istituti e Associazioni culturali sollecitata dai consiglieri Paolo Romano e Elia Serpetti, la replica all'interpellanza di Giustino Masciocco sulla sospensione delle attività della Commissione indicata ad assegnare gli alloggi del progetto Case e Map a seguito del contestato bando di 'housing sociale', e altri ordini del giorno e mozioni. 

Invece, al pomeriggio il Consiglio è stato sospeso col centrodestra incapace di mantenere il numero legale e i consiglieri d'opposizione che non sono entrati in aula certificando, così, le difficoltà di una coalizione che da mesi, oramai, mostra crepe preoccupanti.

Tra le elezioni politiche e le regionali che verranno, con lo spettro dell'anatra zoppa e l'impasse sulla nomina dei vertici delle partecipate che sta paralizzando la vita amministrativa, con veti incrociati e alchimie possibili ancora da individuare che potrebbero portare anche a 'dolorosi' rimpasti di Giunta, la maggioranza di centrodestra pare già in affanno, spaccata al suo interno e incapace di dare l'attesa sterzata alla città. Plasticamente, è l'immagine restituita oggi dal Consiglio comunale, la massima assise civica. 

Altro che granello che avrebbe dovuto rompere i meccanismi. 

Come nella peggiore delle consuetudini passate, tra l'altro, l'amministrazione è in ritardo anche col la predisposizione del bilancio consuntivo, che dovrebbe essere approvato entro la fine del mese, e che non è ancora passato in Giunta; si andrà in deroga, sfruttando i giorni di diffida che verranno concessi dal Prefetto. Al primo anno di legislatura, non proprio edificante.

Lelio De Santis: "Spettacolo poco edificante"

"La mancanza del numero legale è la motivazione prevalente, ieri ed anche oggi, per sciogliere un consiglio comunale ed impedire di esaminare gli argomenti previsti nell'ordine del giorno ma, dietro questa motivazione, ci sono ragioni politiche che attengono alla tenuta della maggioranza o alla non condivisione di argomenti da discutere".

A scirverlo, in una nota, è il consigliere comunale Lelio De Santis (Italia dei Valori - Cambiare insieme).

Nell'ultimo consiglio comunale è apparso evidente uno scollamento fra i gruppi di maggioranza, più proiettati a marcare i propri spazi politici che a sostenere provvedimenti necessari per il buon andamento amministrativo o utili per la città.

Quindi, non sono stati approvati provvedimenti importanti, come l'acquisizione al patrimonio comunale dell'immobile destinato al mercato contadino o l'affidamento del servizio di tesoreria, da anni in proroga, o discusse interrogazioni su opere pubbliche ferme da troppo tempo.

Ritengo che un consiglio comunale, efficiente e produttivo, sia indispensabile per realizzare un programma di attività amministrative e di investimenti di cui la città ha bisogno, oltre che per riavvicinare le istituzioni ai cittadini che, dal canto loro, si aspettano risposte e non spettacoli poco edificanti.

Sul piano politico, più di un amministratore vive l'esperienza amministrativa in funzione di altre ambizioni politiche, legittime ma non condizionanti l'impegno attuale, perché c'è il rischio di scarso impegno e di tanta approssimazione nell'affrontare le complesse e difficili  problematiche che l'affliggono l'attività amministrativa.

La città si aspetta risposte concrete, nel segno dell'efficienza e del cambiamento annunciato, ma finora purtroppo ancora non si vedono.

Ultima modifica il Venerdì, 20 Aprile 2018 13:00

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