Venerdì, 26 Ottobre 2018 13:49

Ricostruzione, ora è emergenza L'Aquila. Lolli: "E' arrivato il momento di alzare la voce". Biondi: "A Roma scarsa percezione dei problemi"

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Si è riunito stamane, su invito del presidente vicario di Regione Abruzzo Giovanni Lolli d’intesa col sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, il tavolo istituzionale e di partenariato per una verifica delle problematiche della ricostruzione nel cratere sismico 2009. Hanno partecipato i rappresentanti degli ordini professionali e delle associazioni di categoria, i sindacati, il titolare dell’Usra e, ad interim, dell’Usrc Raniero Fabrizi, il coordinatore dei sindaci del cratere Francesco Di Paolo e la deputata Stefania Pezzopane, l’unica tra i parlamentari eletti in Abruzzo a presenziare all’incontro ("Gaetano Quagliariello e Alberto Bagnai hanno giustificato la loro essenza, per impegni inderogabili" ha chiarito Lolli).

Prendendo atto delle importanti criticità non ancora risolte, il tavolo ha deciso di alzare il tono della protesta contro il governo giallo verde che, è stato ribadito, pare proprio aver dimenticato la vicenda L’Aquila, con l’invio di una lettera all’esecutivo [puoi leggerla in fondo all'articolo], sottoscritta da tutti i presenti, che metterà nero su bianco le richieste del territorio. Sperando in un incontro che, ad oggi, non è stato ancora accordato ai rappresentanti istituzionali del territorio.

Ma andiamo con ordine.

“Avevamo già lanciato un grido d’allarme, è rimasto inascoltato: ci sembrava che L’Aquila fosse scomparsa dall'agenda politica del governo; per questo, col sindaco Biondi e il coordinatore Di Paolo avevamo chiesto un incontro all’esecutivo che, ad oggi, non ci è stato ancora accordato”, ha sottolineato Lolli. Che poi, ha inteso rispondere al sottosegretario abruzzese Gianluca Vacca che l’aveva accusato di essere un convocatore seriale di riunioni: “Conosco i miei limiti, di solito decido confrontandomi con altri e non da solo: altri, di sicuro più bravi di me, evidentemente sanno fare da soli, con i risultati che abbiamo sotto gli occhi”.

Lolli è voluto partire dalle buone notizie: “stanotte, il Cipe ha confermato ciò che era stato deciso nel pre-Cipe: dunque, sono stati stanziati 15 milioni per i servizi di natura tecnica e per l’assistenza qualificata – parliamo dei fondi necessari al rinnovo dei precari, al pagamento degli stipendi del personale a vario titolo della ricostruzione (dai dipendenti degli Uffici speciali a quelli di Abruzzo Engineering) e al funzionamento degli uffici – e la cifra è assolutamente congrua”, ha riconosciuto il presidente vicario. Altri 10 milioni – ha aggiunto il sindaco Pierluigi Biondi – saranno “impiegati per lo sviluppo del cratere sismico nell’ambito del programma ReStart che destina una quota parte dei fondi per la ricostruzione al rilancio socio economico dei territori e con cui verranno finanziate iniziative in ambito culturale, turistico e produttivo”.

Inoltre, nella conversione alla Camera dei Deputati del così detto ‘Decreto Genova’, è passato anche l’emendamento che “offre una prospettiva di tranquillità e maggiore sicurezza” ai lavoratori Ripam, ha spiegato Lolli, sebbene i nodi non siano ancora del tutto sciolti, e ne abbiamo scritto ieri [qui]; tuttavia, “possiamo risolvere i problemi con la funzione pubblica. Intanto, si è fatto un passo avanti importante”, le parole del sindaco dell’Aquila che ha assicurato, tra l’altro, come sia in atto un'interlocuzione con il governo per arrivare alla stabilizzazione dei lavoratori assunti ai sensi della normativa emergenziale e prorogati fino al 2020.

Per il resto, “siamo all’anno zero” ha incalzato il presidente Giovanni Lolli.

“Siamo ancora in attesa che venga indicato un sottosegretario; inoltre, il 30 ottobre prossimo scade l’incarico del titolare della Struttura tecnica di missione Giampiero Marchesi, già prorogato ma per un solo mese, e, soprattutto, del titolare dell’Usra Raniero Fabrizi che detiene ad interim anche la direzione dell’Usrc”. Il rischio è che martedì possano bloccarsi le attività degli uffici, con le conseguenze che si possono facilmente immaginare. “Si fermerà tutto – il grido d’allarme di Lolli – non essendoci più chi ha potere di firma; sono davvero basito. Non posso credere si tratti di un atteggiamento voluto, penso si possa parlare di disattenzione. Ma non è accettabile. Anche di questo avremmo voluto discutere col Governo. Intanto, chiediamo almeno la proroga di Fabrizi, che deve intervenire subito, immediatamente”. Una richiesta fatta propria dal tavolo. “La governance deve essere sistemata al più presto”, ha aggiunto il presidente vicario; “capisco vogliano rinnovarla, è comprensibile, ma facciano in fretta”.

Ci sono altre questioni ancora irrisolte. Innanzitutto, il riconoscimento dei fondi straordinari al comune dell’Aquila e ai comuni del cratere per le maggiori spese e le minori entrate, ogni anno coperte dal Governo: l’emendamento presentato dalla deputata Pezzopane al decreto Genova, chiedeva, come l’anno passato, 10 milioni per L’Aquila e 2 per il cratere, è stato bocciato, “ci sono altri strumenti per intervenire – in particolare, la Legge di Bilancio – ma sarebbe stato più logico intervenire subito”, ha ribadito Lolli. E ancora, la vicenda della richiesta restituzione delle tasse sospese a seguito del sisma: “ci stiamo avvicinando a grandi passi alla scadenza della proroga per l’avvio delle riscossioni concessa dall’esecutivo: mi domando, c’è spazio per chiedere una ulteriore dilazione all’Europa? Prima o poi, la vicenda andrà risolta”.

Insomma, “è arrivato il momento di ‘strillare’, di alzare la voce, come abbiamo fatto con i precedenti governi di ogni colore, d’altra parte; qui, non ci hanno mai regalato niente e sarà così anche stavolta”, ha sospirato Lolli.

Una presa di posizione condivisa dal sindaco Biondi. “A Roma, c’è una errata percezione della vicenda aquilana: pensano si possa oramai gestire in modo ordinario, senza strutture dedicate e misure straordinarie. E poi, credo che ci sia una diffidenza delle forze di governo verso tutte le strutture governative che non aiuta, in questo momento: stanno chiusi in un fortino, si sentono assediati”.

Ricostruendo le difficoltà intercorse per l’approvazione dell’emendamento sul personale Ripam e per l’intervento in sede Cipe, il sindaco dell’Aquila ha spiegato che, per ciò che attiene i bilanci degli enti locali – senza i trasferimenti straordinari, i comuni verrebbero strozzati – la risposta del Governo è stata che “non avrebbero inserito nel decreto Genova oneri non strettamente attinenti alla vicenda”, rimandando, di fatto, alla Legge di Bilancio. Sulla vicenda tasse, invece, “l’intenzione è di procedere con una ulteriore proroga, almeno fino alle elezioni Europee per poi riaprire l’interlocuzione con i commissari”. E’ difficile però, Biondi ha voluto essere chiaro sul punto, che si possa andare oltre il riconoscimento del de minimis a 500mila che, comunque, terrebbe fuori la maggior parte delle imprese.

Non solo. Il sindaco dell’Aquila ha lasciato intendere che sulla governance “si va verso lo spezzettamento delle competenze: al sottosegretario pentastellato Gianluca Vacca è andata la ricostruzione dei beni culturali, per il resto la delega andrà ad un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio”; la nomina sarebbe imminente, con l’incarico che dovrebbe andare ad un esponente del Movimento 5 Stelle.

Dunque, Biondi ha ribadito come sia necessario intervenire sulla “scarsa percezione che il governo ha della vicenda aquilana”, auspicando, appunto, la sottoscrizione di una lettera da parte di tutti i soggetti presenti al tavolo, “per far capire che la rivendicazione è del territorio, non un vezzo della politica. Non abbiamo più tempo: le attività degli uffici si bloccheranno a giorni, e la Struttura tecnica di missione è in via di smantellamento. Bisogna intervenire”.

Più politico l’intervento della deputata Stefania Pezzopane: “Sono rammaricata per le parole di Vacca, mi spiace non sia qui per dirglielo di persona. Avrebbe dovuto convocare lui il tavolo per fare il punto della situazione, detenendo un pezzetto della delega sul cratere. E invece, restiamo senza referente. Guardo con profonda preoccupazione allo spezzettamento: abbiamo bisogno di un sottosegretario con piena delega della Presidenza del Consiglio, come in passato. Purtroppo, e lo vado ripetendo da tempo, c’è un problema L’Aquila: siamo stati dimenticati da questo Governo”.

Staremo a vedere se, stavolta, il grido d’allarme che arriva dal territorio troverà un ascolto attento a Roma: sarebbe paradossale, a quasi dieci anni dal terremoto, ritrovarsi per strada a chiedere attenzione per L’Aquila e il cratere.

 

Ecco il documento che verrà inviato al Governo

La ricostruzione del cratere sismico aquilano è sul punto di bloccarsi.

Da 4 mesi non abbiamo un referente istituzionale come invece è sempre accaduto in questi nove anni che ci separano dal sisma. Il responsabile della Struttura Tecnica di Missione, da tempo scaduto, è stato prorogato di mese in mese e il prossimo 30 ottobre scadrà definitivamente. Anche i due Titolari degli Uffici Speciali per la Ricostruzione (USRA e USRC) sono da tempo scaduti, e si è in attesa che vengano sostituiti secondo le procedure di legge: le norme prevedono la nomina di due Commissioni che non possono operare perché i membri di competenza della Regione, del Comune dell’Aquila e dei Comuni del cratere sono stati da tempo nominati, mentre mancano ancora i componenti designati dal Governo.

Nel frattempo i due Uffici sono condotti ad interim dal dott. Raniero Fabrizi che, per l’incarico di Titolare della ricostruzione del cratere (USRC), scadrà il 30 ottobre e quindi non ci sarà più nessuno in grado di firmare i provvedimenti.

Ovviamente ci sono molti altri gravi problemi: dalla questione delle tasse, ai bilanci comunali, alla soluzione del problema del personale. Ma la proroga dei responsabili degli Uffici e uno stabile assetto della governance hanno l’urgenza e la priorità assoluta.

Oltre un mese fa, con una nota congiunta a firma del Presidente della Regione, del Sindaco dell’Aquila e del rappresentante dei Comuni del cratere, avevamo chiesto un incontro al Governo. Non avendo finora ricevuto alcuna risposta, all’unanimità delle rappresentanze istituzionali e del partenariato dello organizzazioni economiche e sociali che sottoscrivono questa lettera, rinnoviamo con assoluta fermezza ed estrema urgenza la richiesta di essere ascoltati. E ci vediamo costretti, qualora le nostre richieste restassero ulteriormente inevase, a chiamare alla mobilitazione la nostra comunità.

Ultima modifica il Martedì, 30 Ottobre 2018 18:40

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