"Con il Governo e la Protezione civile c'è stato un confronto franco e costruttivo. Ora chiediamo all'Esecutivo Conte lungimiranza e generosità per fare in modo che quella dozzina di emendamenti al decreto 'Sblocca cantieri', concordati tra le Regioni, abbiano copertura economica. L'obiettivo è quello di concedere personale ai Comuni, agli Uffici speciali per la ricostruzione ed a tutte le Istituzioni che si trovano ad affrontare i problemi legati al processo di ricostruzione nei territori delle quattro regioni toccate dal sisma del 2016-2017: Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio".
E' la richiesta partita, questo pomeriggio, a Norcia, in Umbria, dal presidente della Giunta regionale d'Abruzzo, Marco Marsilio, intervenuto insieme al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e agli assessori di Umbria e Lazio all'incontro con il Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e con il Sottosegretario delegato alla Ricostruzione, Vito Crimi.
"Il paradosso - ha ricordato Marsilio - è che ci siano miliardi fermi, che non producono economia, né reddito, né attività poiché manca il personale necessario per sbloccare i fondi. Così, per non spendere qualche milione di euro, non possiamo procedere all'assunzione di qualche centinaio di geometri, ingegneri, legali, contabili, Rup e direttore dei lavori in grado di fare contratti, gare e affidamenti. Si tratta - ha aggiunto il governatore - di un paradosso da rimuovere assolutamente".
Marsilio ha poi ricordato come, nello specifico, la Regione Abruzzo, che si trova a gestire ben due crateri sismici, quello del 2009 e quello del 2016-2017, abbia scontato da un lato, e per almeno un paio d'anni, una cattiva organizzazione dell'ufficio per la ricostruzione e dall'altro abbia dovuto fare i conti con una sottorappresentazione del peso dei danni rispetto alla popolazione da assistere, passato da una percentuale del 6/8 per cento del totale ad una percentuale stimata del 16-18 per cento. "Non chiediamo un riequilibrio della situazione a danno delle altre Regioni visto che, oltretutto, la regione Abruzzo si è mossa autonomamente, con delibere specifiche, per mettere a disposizione proprie risorse al fine di raddoppiare il personale a disposizione degli uffici speciali - ha puntualizzato Marsilio -; chiediamo però che il governo tenga presente che nel periodo in cui c’è stata sottovalutazione del peso subito dall'Abruzzo per via del sisma, il problema del personale ha pesato al pari di quello derivante dalle criticità presenti nella normativa".
"Siamo qui per valutare come procedono i lavori, consapevoli che ci sono delle comunità che soffrono e che ancora non individuano una prospettiva concreata e reale di vedersi restituita quella vita quotidiana che si è persa col terremoto", le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a margine dell'incontro con i sindaci e gli amministratori. "Abbiamo il decreto 'Sblocca cantieri' in sede di conversione e lì abbiamo inserito delle previsioni normative che dovrebbero aiutare a procedere più speditamente in termini di ricostruzione", ha assicurato il premier. Che ha anche evidenziato come "questa sia una fase importante dato che stiamo inserendo degli emendamenti. Occorre stare attenti a semplificare troppo le procedure, allentare o addirittura eliminare i presidi di legalità e di controllo. Il malaffare potrebbe dilagare più velocemente. Occorre trovare il giusto equilibrio", l'ammonimento del premer. "Piacerebbe anche a me, come detto ad amministratori e cittadini, semplificare tutte le procedure e ridurre la burocrazia ma anche la cronaca di questi giorni ci dice che il malaffare alligna".
Presente al vertice anche il sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto. "La ricostruzione post terremoto è una priorità di fronte alla quale tutti devono fare la propria parte. Al Presidente Conte è stato ricordato che i sindaci hanno presentato molti emendamenti volti a sbloccare una ricostruzione ferma, anzi per certi versi mai avviata, che ha messo in ginocchio i territori. Una sottovalutazione che non possiamo più tollerare. Ho chiesto questo, e sono tornato ad appellarmi all’impegno di tutti i parlamentari, perché al di là degli schieramenti, facciano squadra per salvare i nostri territori; ho sottolineato che se non si coglie questa opportunità, i nostri territori saranno condannati a non essere più ricostruiti".
Per queste ragioni, il primo cittadino ha ribadito, di fronte all’assemblea e al Presidente Conte, che il Parlamento dovrà approvare gli emendamenti dettati da chi vive quotidianamente e direttamente le conseguenze del sisma e le peculiarità della ricostruzione: "il Governo deve adoperarsi per fare in modo che tutti gli emendamenti presentati vengano approvati. Noi teniamo fede agli impegni presi nell’incontro di alcune settimane fa con il sottosegretario Crimi ma ora spetta al Governo e al Parlamento la risposta decisiva. Bisogna avere la consapevolezza che la situazione di emergenza sarà duratura e si deve dare stabilità alle misure da introdurre e al lavoro da porre in essere. Non c’è più tempo da perdere, anzi il tempo è già scaduto".
Il governatore Marsilio, nel corso di un successivo veloce pranzo di lavoro, ha avuto modo di confrontarsi con il presidente Conte sulla questione della messa in sicurezza del traforo del Gran Sasso e sulle vicende più urgenti che il futuro commissario che verrà nominato dal Governo nello 'Sblocca cantieri' dovrà affrontare.
Il Coordinamento dei Comitati: "Apprezziamo la disponibilità del premier Conte ma non vediamo cambiamenti"
Questa mattina il Coordinamento dei Comitati ed il Comitato Rinascita Norcia sono stati ricevuti dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
"Abbiamo incontrato il premier all’interno del Centro per la valorizzazione a Norcia, addirittura prima dei sindaci che hanno atteso ben 40 minuti che terminassimo il nostro incontro. Particolarmente attento alle nostre osservazioni, il presidente Conte ha preso appunti e si è immediatamente confrontato con il sottosegretario Vito Crimi sull’analisi nonché sulle proposte da noi presentategli (proposte consegnate anche al sottosegretario a suo tempo)".
È in corso la conversione del decreto 'Sblocca cantieri' all’interno del quale sono stati inseriti gli emendamenti relativi il terremoto; "Conte ci ha anticipato che ci sarà la proroga della zona franca urbana per altri due anni e che la percentuale di restituzione della busta paga pesante passerà da 100 a 40, ma che sarà quasi impossibile prevedere misure differenti per le zone maggiormente colpite", hanno svelato i comitati. "Ci ha confermato che non riusciranno facilmente a sburocratizzare i processi, a fronte della necessità di controllare ogni singolo passaggio per evitare infiltrazioni pericolose. Abbiamo evidenziato la necessità del recupero dei posti di lavoro anche tramite sgravi fiscali alle imprese che assumono terremotati, del sostegno al reddito per chi ha perso il lavoro (su questo argomento ci dovrebbero essere novità positive)".
"Apprezziamo l’immediata disponibilità del governo ad incontrarci nel primo giorno utile dopo la manifestazione di sabato (che evidentemente ha raggiunto lo scopo di avere l’attenzione della classe politica). Apprezziamo anche la priorità assegnataci dal presidente Conte che ha fatto attendere i sindaci e rimproverato il commissario per il suo ritardo, ma da quello che ci ha detto, non riusciamo a vedere i cambiamenti indispensabili da noi richiesti e da loro promessi", l'affondo dei Comitati. "Se a questa “apparente impotenza” del governo Lega - M5S, aggiungiamo la colpevole mala gestione delle regioni PD che stanno continuando a gestire malissimo il post sisma sperperando i fondi stanziati per le zone maggiormente colpite dal sisma, il futuro delle nostre terre lo vediamo tutt’altro che roseo, ma non permetteremo a questi politicanti di cancellare la nostra storia. Non smetteremo mai di lottare".