Venerdì, 24 Maggio 2019 14:00

Ricostruzione Arischia, Romano e Serpetti: "Persi due anni"

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"L’avevamo già scritto che per la ricostruzione delle abitazioni e la fruibilità delle strade della frazione di Arischia non sarebbe cambiato nulla: la scelta di superare la delibera n. 5 del 10 gennaio 2017 della precedente amministrazione con la delibera n. 441 del 2 ottobre 2017 per Arischia ha portato solo ad uno stallo di due anni, tanto è vero che le poche famiglie che oggi sono potute rientrare a casa lo hanno fatto grazie alle ordinanze di demolizione e/o messa in sicurezza firmate dall’allora sindaco Cialente".

Così Paolo Romano ed Elia Serpetti del Passo Possibile che sottolineano come la delibera 441, che indica nell’allegato 1 gli aggregati da demolire o mettere in sicurezza, non specifichi in dettaglio neanche l’indicazione di quali fra questi ricadano nel primo o nel secondo intervento.

"Ora dopo due anni da quella delibera e dopo cinque giorni dalla presentazione di una nostra interrogazione sulla messa in sicurezza e le demolizioni di Arischia - aggiungono Romano e Serpetti - si presenta ai cittadini una determina dirigenziale che ha la supponenza di ordinare le demolizioni senza avere le prerogativa di un’ordinanza sindacale. Ma da quando e in base a quale norma una determina dirigenziale ha lo stesso potere di un’ordinanza del Sindaco? Si sbandiera lo snellimento delle procedure, ma ci si impastoia in atti che non risolvono nulla".

Insomma, la forma non diventa sostanza ma solo nuovo annuncio per tamponare le superficialità commesse con altre superficialità. "Ai cittadini ed ai tecnici incaricati di Arischia serve l’emissione di apposite ordinanze sindacali di demolizione, auspicando al contempo che USRA produca un apposito decreto che riconosca ai proprietari una contribuzione ulteriore per i lavori. Urge dirimere anche l’effetto concreto delle nuove norme tecniche attuative della nuova delibera sui centri storici e di come si relazioneranno con le prescrizioni al regolamento edilizio che guardano comunque al restauro conservativo degli elementi di pregio".

Dunque, l'affondo dei consiglieri del Passo Possibile: "Dall’11 aprile, giorno dell’approvazione della delibera in Consiglio comunale, ad oggi, piuttosto che affrontare attraverso un tavolo con la Soprintendenza gli effetti della norma, si è solo perso tempo con annunci di nuovi gruppi di lavoro interni. Non resta che aspettare la prima commissione pareri e vedere quale sarà la posizione della Soprintendenza". 

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