Giovedì, 04 Luglio 2019 14:39

La vicenda Di Gregorio diventa questione politica: Commissione Vigilanza 'convoca' l'assessore Mannetti per chiarimenti

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Che la ‘vicenda’ Di Gregorio potesse trasformarsi in un nodo spinoso per l’amministrazione comunale lo scriviamo da settimane [qui e qui]. 

In modo piuttosto irrituale, la RSU del Comune dell’Aquila ha coinvolto la V Commissione ‘Garanzia e controllo’ per la verifica degli atti contestati, ed in particolare il minacciato trasferimento di Di Gregorio dal settore 'Rigenerazione urbana, mobilità e sviluppo' al settore 'Ricostruzione beni pubblici' a valle di alcune decisioni della Giunta che, di fatto, avevano già destituito il funzionario comunale dai suoi incarichi precedenti; una decisione che aveva mandato su tutte le furie il sindaco Pierluigi Biondi che, nei giorni scorsi, ha convocato i delegati sindacali sottolineando l’anomalia di una richiesta ispettiva alla V Commissione che, di fatto, ha 'rotto' il tavolo di trattativa istituzionale [qui].

Parole ribadite stamane innanzi alla Commissione, convocata dalla presidente Elisabetta Vicini per l’audizione del primo cittadino, dell’assessore al personale Fausta Bergamotto, della segretaria generale Alessandra Macrì e della dirigente Paola Giuliani. “Non nascondo il disagio, non personale ma istituzionale, per la irritualità di una Commissione che non può certo sostituirsi al tavolo delle relazioni sindacali; d’altra parte, ricordo che la delegazione trattante di parte pubblica non ha componenti politici, discutendo di questioni che attengono al rapporto tra datore di lavoro – il segretario generale o il dirigente, in questo caso – e il personale. Irritualità che mi viene confermata dal fatto che credo sia la prima volta che la V Commissione venga chiamata ad esprimersi sulla vicenda di un singolo funzionario”.

Biondi dunque, sottolineando i risultati ottenuti dalla sua amministrazione a tutela dei lavoratori dell’Ente - dalla stabilizzazione degli operai del settore Opere pubbliche agli accordi raggiunti per le progressioni orizzontali attese da anni, dalla scelta di prorogare al 2020 il personale a tempo determinato assunto ai sensi delle normative emergenziali fino all'emendamento al decreto Genova che garantisce certezze per il futuro lavorativo dei dipendenti Ripam in servizio presso il Comune dell'Aquila e quelli del cratere 2009 – ha provato a chiudere la ‘vicenda’ ribadendo la volontà dell’amministrazione di “tenere in assoluta considerazione il personale dell’Ente”.

Se ci fosse ipotesi “persecutoria” nei confronti di Di Gregorio – “e potrebbe anche esserci, non sono nella testa dei miei assessori” – sarebbe materia da giudice del lavoro, il senso del ragionamento del primo cittadino; per ciò che attiene alla legittimità degli atti, invece, c’è la firma del dirigente competente a confermarla. In sostanza, le relazioni sindacali ‘lasciamole’ al tavolo istituzionale, il messaggio lanciato ai delegati sindacali presenti in Commissione.

La questione, però, è diventata - anche – politica, sebbene Biondi abbia tentato di tenerla su altri binari.

Tanto è vero che la Commissione, all’unanimità, ha approvato la relazione della presidente Elisabetta Vicini che, di fatto, impegna l’assise ad un ulteriore approfondimento “anche alla presenza dell’assessore Carla Mannetti che, pur non comparendo formalmente in nessuno degli atti in discussione, ne è, di fatto, l'estensore occulto dal momento che, come emerso nel corso della seduta, ne è stata proponente e relatrice. Sarà lei a dover argomentare le scelte operate dalla Giunta dal momento che tanto il Sindaco, quanto l'assessore Bergamotto hanno escluso, anche per dichiarata estraneità a tali scelte, la possibilità di fornire ogni utile risposta nel merito”.

D’altra parte, “la verifica sulla regolarità delle delibere di Giunta Comunale - il cui denominatore comune sembra essere quello, diretto o indiretto, di svalutare la professionalità del lavoratore ing. Mario Di Gregorio, attraverso revoche di incarichi, svuotamento di mansioni, sostituzioni implicite, dichiarate e non sussistenti indisponibilità - merita la giusta attenzione dell'amministrazione e piena disponibilità al dialogo per scongiurare possibili azioni giudiziarie”, ha aggiunto Vicini.

Che ha voluto rispondere anche al primo cittadino: “Come diffusamente spiegato sin dalle premesse di apertura della seduta, lo scopo della Commissione, formalmente sollecitata dalla RSU comunale e condiviso da tutti i commissari, non era quello di sostituirsi ai tavoli della concertazione sindacale, né di anticipare valutazioni proprie del giudice del lavoro, ma quella di aprire un'occasione di confronto che contribuisse ad una distensione dei rapporti tra amministrazione e dipendenti che, evidentemente, ritengono di non aver ottenuto, nelle ordinarie sedi, sufficiente ascolto”.

In effetti, la decisione dei delegati di rivolgersi alla V Commissione denota un preoccupante sfilacciamento dei rapporti tra parti sindacali e amministrazione attiva che potrebbe ripercuotersi sul buon andamento dell’Ente. E che si è manifestata apertamente sulla vicenda personale del funzionario Di Gregorio, su cui sarà chiamata a rispondere l’assessore Carla Mannetti.

Qui sta il nodo politico.

A Biondi non è riuscito il tentativo di mettere a riparo il suo assessore dal fuoco amico dei consiglieri di centrodestra che hanno chiesto a gran voce l’audizione dell’assessore votando con le opposizioni la risoluzione della presidente. “Oggi c’è un convitato di pietra”, la stoccata del capogruppo di Forza Italia Giorgio De Matteis; “manca l’attore protagonista di questa vicenda: d’altra parte, sebbene sia il dirigente a firmare le delibere attestandone la regolarità tecnica, è l’assessore che detta l’indirizzo politico. E dunque, dovrà essere Carla Mannetti a rispondere degli atti politici messi in campo”.

Un affondo che, evidentemente, viene da lontano e che trascende la vicenda in sé.

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo della Lega Francesco De Santis – “c’è un tema di efficienza amministrativa da perseguire: eventuali screzi o litigi personali non possono e non debbono inficiarla” – e il capogruppo dell’Udc Luciano Bontempo che ha aggiunto: “l’incontro di stamane ci lascia poco, torniamo a casa insoddisfatti per non aver avuto le risposte che cercavamo: giusto convocare a breve un’altra seduta con l’audizione dell’assessore Mannetti, vorrei che fosse presente anche il presidente della GSA Fabrizio Ajraldi”.

D’altra parte, la ‘rottura’ tra Mannetti e Di Gregorio sarebbe maturata proprio a seguito del distacco temporaneo del funzionario alla Gran Sasso Acqua voluto dalla Giunta per provare a mettere ordine nei procedimenti attinenti i cinque lotti del secondo stralcio dei sottoservizi. Da qui verrebbero gli “screzi e i litigi personali” - per usare le parole del capogruppo della Lega - che hanno incrinato i rapporti tra assessore e funzionario incidendo negativamente, e qui sta il punto, sull’efficienza amministrativa dell’Ente.

Di Gregorio era stato distaccato in GSA ad agosto 2018; ad aprile scorso, però, l’assessore Carla Mannetti ha deciso di richiamarlo in Comune - sebbene la società partecipata avesse chiesto di prolungare il distacco - e, come non bastasse, ha avviato un durissimo braccio di ferro col funzionario sfociato, meno di un mese fa, con la nota firmata dalla dirigente Paola Giuliani che informava Di Gregorio del trasferimento ad altro settore. Una decisione 'congelata' per la durissima risposta del funzionario che ha diffidato l'Ente dal procedere: si è appellato, in particolare, al suo ruolo di RSU che svolge nella sede comunale di via Avezzano sottolineando come – stando all’articolo 20 del CCNQ del 4 dicembre 2017 – "il trasferimento di una unità operativa ubicata in Comune o circoscrizione diversa da quella di assegnazione dei dirigenti sindacali” possa essere predisposto “solo previo nullaosta delle rispettive associazioni sindacali di appartenenza o della RSU qualora il dirigente ne sia componente".

Di Gregorio, nella diffida, ha denunciato come si sia trattato soltanto dell’ultimo provvedimento ai suoi danni, svelando, di fatto, la contrapposizione che si è ingenerata con l’assessore Carla Mannetti. "Già con alcune deliberazioni di Giunta – ha chiarito il funzionario – sono stato estromesso da procedimenti da me seguiti fin dalla loro nascita, mortificando la mia professionalità nonché la mia credibilità sindacale"; Di Gregorio fa riferimento, in particolare, alla delibera 90 del 4 marzo scorso con cui è stato rimosso dall’incarico di project manager nell’ambito del progetto comunitario Digital’AQ, "nonostante il procedimento, partito nel 2017, si sarebbe concluso nei primi giorni di giugno, ovvero tre mesi dopo".

Non solo. 

Con delibera 93 che porta ancora la data del 4 marzo, la Giunta ha inteso rimuoverlo anche dall’Organismo Intermedio responsabile dell’attuazione delle strategie di Sviluppo Urbano Sostenibile. E ancora, con delibera 154 del 29 aprile, il funzionario è stato estromesso dall’Unità di progetto interdipartimentale per la redazione e approvazione del PUMS. Un vero e proprio accanimento, si direbbe. "A mio avviso – ha ribadito tra l'altro il funzionario – le deliberazioni sono prive della motivazione che ha portato all’adozione dei provvedimenti, ovvero la motivazione desumibile risulta perplessa, contraddittoria, incongrua e/o illogica".

E la pensa così anche la RSU che, per questo, ha inviato gli atti in V Commissione stigmatizzando la condotta dell’amministrazione. Tra l'altro, il giorno prima del rientro in Comune il funzionario è stato destinato all’ufficio Convenzioni urbanistiche: "da allora, però – l'affondo – non mi è stata assegnata alcuna pratica inerente l’attività del nuovo ufficio di destinazione né ho partecipato ad alcuna riunione di lavoro".

E’ lecito domandarsi il motivo per cui la Giunta, stante la richiesta della GSA di tenere Di Gregorio in distacco per lasciargli seguire i procedimenti afferenti al secondo stralcio dei sottoservizi, fermi e con i progetti esecutivi non ancora certificati, abbia deciso di richiamarlo invece in Comune per poi lasciarlo in un ufficio due mesi senza che gli fosse assegnata neanche una pratica. Che cosa è accaduto? E come mai l’assessore Mannetti ha estromesso Di Gregorio da ogni procedimento afferente il suo assessorato?

Le risposte che non sono arrivate oggi dovrebbero arrivare in pochi giorni, con la convocazione della prossima riunione della V Commissione. Di certo, Carla Mannetti sarà chiamata, di nuovo, a difendersi dal fuoco amico delle forze di centrodestra e chissà fino a quando si protrarrà il braccio di ferro politico tra i consiglieri di maggioranza e una parte, almeno, della Giunta, quella più vicina al sindaco Pierluigi Biondi, che di fatto sono in contrapposizione da mesi.

Ultima modifica il Venerdì, 05 Luglio 2019 17:00

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