Lunedì, 15 Luglio 2019 18:20

Coro di no al progetto del nuovo centro commerciale a Centi Colella

di 

Un coro di no contro l’ipotesi di realizzare un centro commerciale nell’area di Centi Colella, alla periferie ovest dell’Aquila, decisa con una delibera di Giunta del 18 febbraio.

Dopo l'appello alla mobilitazione di Coalizione sociale e quello del consigliere Lelio De Santis (Cambiare insieme/Italia dei Valori), arriva anche il no di Potere al Popolo L'Aquila che invita "tutta la cittadinanza a partecipare e a far sentire la propria voce, alla discussione della delibera in Commissione territorio, che si terrà domani, 16 luglio, a Villa Gioia dalle 9.30".

La nota completa di Potere al Popolo L'Aquila

Quando immaginavamo la ricostruzione della città tutto abbiamo pensato tranne che, dopo 10 anni, ci saremmo ritrovati 3 centri commerciali in ogni quartiere e le scuole tutte da ricostruire.

Come molti e molte di voi sapranno a febbraio questa Giunta comunale ha approvato la costruzione di una nuova area commerciale in zona Centi Colella. Martedì 16 Luglio la delibera verrà discussa in Commissione Territorio dalle ore 9.30 a Villa Gioia. Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare e a far sentire la propria voce. Durante la raccolta firme che abbiamo organizziamo in questi mesi in moltissimi/e ci avete sostenuto ed incitato a continuare, ora siamo alla resa dei conti ed è importante essere presenti.

Inoltre, come se non bastasse, mentre la raccolta è ancora in corso, apprendiamo dai quotidiani che altri due centri commerciali sono in cantiere, uno nella zona di Cansatessa e l'altro nella zona di Pile. Alla faccia delle difficoltà che incontrano quotidianamente piccoli e medi commercianti, a scapito della sostenibilità della vita di chi in questa città fatica a rimanere! Tutto questo ci sembra una vera e propria follia.

Sappiamo che ci sono dei regolamenti europei contenuti nella direttiva Bolkestein che, in nome del libero mercato, decretano che nessun vincolo può essere posto alla libera concorrenza tra privati, quindi si asfalta tutto: le aree verdi, la dignità di chi abita in un quartiere industriale, la dignità del piccolo commercio e delle piccole imprese e di chi stenta ad arrivare a fine mese. In cambio di questa nuova forma di invasione barbarica postfordista cosa viene promesso al popolo? Qualche parcheggio, una rotatoria e l'illusione di nuovi posti di lavoro.

Sì parliamo di illusione, basta fare una passeggiata tra le serrande abbassate dei negozi di alcuni dei principali centri commerciali già esistenti da anni in città, ad esempio quello di via Savini, sotto il Carrefour; o ai 'Quattro Cantoni' di Bazzano, per capire che una città che conta 70mila abitanti scarsi non si può pensare di riprodurre un modello di consumo come se fossimo a Pechino.

Non possiamo e soprattutto non vogliamo.

Potere al Popolo ha un'altra idea di città, una visione più organica e complessiva, in cui le attività commerciali si inseriscono in un contesto umano fatto di prossimità e vicinato, in cui preferiamo le piccole attività fondamentali per la vita del quartiere, bar, tabacchi, fornaio, alimentari, edicola, dove ci sia il necessario spazio verde, magari attrezzato, percorribile anche a piedi, dove ci siano scuole ricostruite e facilmente raggiungibili, dove ci siano luoghi in cui socializzare.

Questo sì che migliorerebbe la qualità della vita in qualsiasi zona della città, dal centro storico alla periferia più estrema.

Per questo ci opponiamo e continueremo ad opporci a questa visione miope che ci vuole separati dalla mancanza di infrastrutture basilari, in una completa inorganicità che avvantaggia solo i grandi investitori, creando cattedrali della grande distribuzione nel deserto di un tessuto urbano trascurato. Se la motivazione di queste delibere è la qualità della vita che ci si concentri su ciò che veramente ci serve per poter restare a L'Aquila.

Invitiamo a dare uno sguardo alla Legge Regionale che regola il commercio: il Testo Unico in materia di Commercio del 2 luglio 2018 approvato dalla Regione Abruzzo, nel quale si delineano delle linee guida che dovrebbero essere recepite dalla Provincia e dai Comuni. Prescrizioni che possono solo essere d'ispirazione. Ad esempio nell'art 11 del Capo III si legge tra i tanti "assicurare la sostenibilità ambientale e sociale della distribuzione commerciale".

C'è bisogno di aggiungere altro?

Articoli correlati (da tag)

Chiudi