Giovedì, 26 Settembre 2019 13:51

Consiglio, manca di nuovo numero legale. Bocciata proposta contro ludopatia

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Oramai, non fa più notizia: il Consiglio comunale, riunito stamani nell'aula consiliare "Tullio de Rubeis" della sede comunale di Villa Gioia, è stato sciolto dal presidente Roberto Tinari per mancanza del numero legale. 

Una prassi che sta diventando francamente insopportabile. 

L'assise stava discutendo una proposta deliberativa, illustrata dall'assessore alla Pianificazione Daniele Ferella, riguardante un permesso a costruire in deroga per la realizzazione dell'edificio sede dell'Amministrazione separata dei beni demaniali di Arischia; al momento della votazione, però, sono risultati presenti 15 consiglieri, insufficienti a garantire la validità della seduta, che pertanto è stata dichiarata chiusa dal presidente.

E' saltata, dunque, la discussione sul più importante dei punti all'ordine del giorno, e cioé la proposta dell'amministrazione attiva di ritirare, in autotutela, dell'iter amministrativo di variante delle Norme tecniche d'attuazione del prg, a valle della decisione del Tar di accogliere la richiesta proposta dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila e cratere, sospendendo in via cautelare gli effetti della Delibera del Consiglio Comunale n. 21 dell’11 aprile 2019 d’approvazione definitiva della variante.

Prima della sospensione era stata approvata una mozione, a firma del consigliere Stefano Palumbo (capogruppo Pd), con la quale si impegna il sindaco, in particolare, a dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale, "a un cambio di paradigma rispetto all'ambiente, a considerare la lotta al cambiamento climatico come priorità assoluta dei prossimi dieci anni, a garantire che tutte le decisioni strategiche siano compatibili con l'obiettivo di riduzione a zero delle emissioni nette di gas climalteranti per il 2030 e ad assicurare che, nella redazione del prossimo documento unico di programmazione, siano adeguatamente prese in considerazione le azioni da intraprendere per affrontare l'attuale emergenza climatica, oltre che a considerare altre azioni quali la produzione e lo stoccaggio di energia, la creazione di infrastrutture locali per autovetture elettriche e a convocare un'assemblea cittadina nella quale siano rappresentate tutte le forze sociali, i gruppi di interesse e le associazioni a tutela dell'ambiente". 

Bocciata, invece, la mozione che era stata presentata dalla consigliera Carla Cimoroni (Coalizione sociale) e che prevedeva, in sostanza, l'emanazione di una ordinanza, entro trenta giorni dall'approvazione del provvedimento, che fissasse l'orario di funzionamento degli apparecchi dedicati al gioco d'azzardo, ovunque collocati, dalle ore 9 alle ore 12 e dalle 18 alle ore 23 di tutti i giorni, festivi compresi, prevedendo adeguate sanzioni in caso di violazione. Ricorderete che il 10 settembre scorso, proprio al momento di discutere la proposta, in Consiglio era venuto meno il numero legale. D'altra parte, la maggioranza aveva già lasciato intendere che avrebbe bocciato la proposta: evidentemente, per non votare avverso il provvedimento e lanciare, così, un messaggio assai poco educativo, alcuni consiglieri avevano preferito abbandonare l'aula. Stavolta, invece, è arrivato il parere negativo della maggioranza. 

A parole, i consiglieri di centrodestra si sono detti d'accordo nel merito della proposta di Cimoroni, contestando, tuttavia, il metodo, stante l'intenzione dell'amministrazione di predisporre un vero e proprio regolamento per il contrasto della ludopatia e del gioco d'azzardo. Tant'è vero che martedì 1 ottobre si riunirà, sul punto, la Commissione Politiche sociali. "Il gioco d'azzardo patologico (o ludopatia) sta diventando una vera e propria piaga sociale. E' un fenomeno inarrestabile che spesso sfocia in situazioni familiari tragiche", ha tenuto a sottolineare la presidente Elisabetta De Blasis (Lega). "Oggi non abbiamo votato la mozione perché riteniamo che il problema vada inquadrato a 360 gradi e soprattutto analizzato rispetto all'ambiente dove si vive. E' chiaro - ha aggiunto De Blasis - che L'Aquila vive un momento storico diverso da quello di altre città. Qui esistono diversi fattori di rischio che predispongono alla ludopatia: disturbi della psiche, giovane età, appartenenza al sesso maschile, familiarità per il gioco, la solitudine sociale in alcuni quartieri, caratteristiche di personalità, esposizione ad elevata offerta di possibilità di gioco e scommesse, con oltre 90 locali nel nostro territorio. Occore, pertanto, capire quali siano le caratteristiche ed i fattori predisponenti dei giocatori d'azzardo della nostra città. E ciò può esser fatto solo attraverso analisi specialistiche di centri che si occupano di questi disturbi (per esempio il Cim ed il Sert)".

Limitare gli orari non può essere una soluzione per diversi motivi, ha proseguito De Blasis, "flussi verso cittadine vicine, incremento del gioco d'azzardo online (che non prevede tetto di spesa), o di totem illegali quasi sempre completamente in mano alla criminalità organizzata".

Sulla stessa lunghezza d'onda le colleghe di partito Tiziana Del Beato e Laura Cucchiarella: "Riteniamo che sia necessario portare nella III commissione consiliare, convocata per il 1 ottobre, la discussione per arrivare ad adottare un piano d'azione non solo come amministrazione comunale, ma che sia esteso a livello regionale perché occorrono risorse che possano essere indirizzate a creare percorsi di sensibilizzazione rivolti alle scuole, agli insegnanti, alle famiglie, ai genitori e ai centri per anziani", le loro parole. "Spesso non c'é la consapevolezza della gravità della problematica che pone i familiari e le persone vicine al giocatore nella condizione di necessità di sostegno e di supporto da parte di servizi socio-sanitari. Solo con il coinvolgimento di tutte le parti interessate si può cogliere l'obiettivo, senza dimenticare mai che al centro del nostro intervento c'è sempre una persona, il più delle volte una vittima, non di un vizio ma di una dipendenza, quindi una persona malata, che va seuguita, compresa e curata".

Sul contrasto alle ludopatie "il Comune è già al lavoro e proseguirà in tutte le sedi", ha assicurato la capogruppo di Fratelli d'Italia Ersilia Lancia; "vogliamo portare all'attenzione delle commissioni la stesura di un regolamento relativo alle attività del gioco lecito poiché sul contrasto alle ludopatie è necessario un raccordo vero con gli enti che si occupano di prevenzione e con gli esercenti stessi dei locali, avendo sempre riguardo alla salvaguardia della salute pubblica e alla centralità della persona. Per questo, ho chiesto al Presidente la convocazione urgente della IV commissione per discutere il regolamento".

Posizioni legittime, sia chiaro: tuttavia, non è affatto chiaro come mai non si sia potuta approvare la mozione di Coalizione sociale calandola, poi, nel regolamento, se la si ritiene, comunque, centrata nel merito; inoltre, va sottolineato che a gennaio 2018 l'assise consiliare aveva approvato all'unanimità un ordine di giorno presentato dal gruppo 'L'Aquila futura' che impegnava l'amministrazione a portare in Commissione, entro trenta giorni, una bozza di regolamento da approvare, poi, in aula; sono passati quasi due anni, però, e a parte la sortita dell'assessore Francesco Bignotti che, alla fine di aprile, aveva annunciato di aver depositato in V Commissione consiliare una bozza di modifica al Regolamento delle attività produttive, non si è fatto alcun passo avanti.

Insomma, non proprio un atteggiamento, quella della maggioranza, che lascia presupporre una volontà concreta di combattere il fenomeno che incide pesantemente sulle tasche dei cittadini: la provincia dell'Aquila detiene il primato del numero di slot machine per numero di abitanti e nel territorio comunale, nel 2017, sono stati spesi in giocate complessivamente 127,31 ml €, pari a 1.833 € pro capite. Un giro d'affare enorme.

Per questo, sono più che mai urgenti atti concreti per limitare la diffusione del gioco d'azzardo e i danni da ludopatia, anche tenendo presente che è sulle amministrazioni locali che si ripercuotono i maggiori costi di intervento, con particolare riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione di persone e famiglie interessate. Oggi, si è persa l'ennesima occasione per lanciare un messaggio chiaro in questo senso. 

"Il comune dell'Aquila, uno dei più interessati a livello nazionale dalla piaga del gioco d'azzardo, non metterà alcuna limitazione agli orari di funzionamento di slot e videolotterie, gli apparecchi più insidiosi in tema di ludopatia, come evidenziato da molti studi. La nostra proposta in questo senso, che riprendeva l'esempio di tante altre città, è stata bocciata dalla maggioranza nel corso di una seduta surreale del Consiglio comunale, pur di non far passare un'iniziativa venuta dall'opposizione", il commento a caldo della Coalizione sociale. "Quando si tratta di passare dalle chiacchiere ai fatti, la maggioranza che governa la città ancora una volta si defila, senza nemmeno il coraggio e la responsabilità di affrontare nel merito la discussione. Imbarazzante la richiesta di ritirare la nostra proposta in attesa di un confronto informato e aperto, come se l'aula consiliare non fosse il più alto luogo di confronto istituzionale dove gli atti proposti possono essere emendati e migliorati, prendendosi la responsabilità delle azioni e delle scelte; e ancora, come se non ci fossero state, in Consiglio e fuori, molteplici iniziative di ascolto sul tema delle dipendenze in generale e della ludopatia in particolare".

Coalizione sociale ha inteso ricordare che la proposta "è stata presentata ad aprile scorso e, se in buona fede, in 5 mesi si sarebbero potute fare discussioni a iosa. Invece, sono due anni che si attende la regolamentazione di distanze e orari come richiedeva un ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio, ma nemmeno oggi l'Assessore competente è stato in grado di dare certezza sui tempi. Paradossale poi la richiesta di rinviare il confronto nell'ambito della III Commissione che brilla per il record negativo di numero di sedute e soprattutto di risultati raggiunti: praticamente la tomba di ogni discussione e decisione. L'impressione è che al di là del merito della nostra proposta, alla maggioranza bruci che vengano presentate iniziative fattive dall'opposizione, ancora di più su temi su cui ha sbandierato impegni non mantenuti: perché così apparirebbero evidenti a tutti l'inconcludenza e l'incapacità dell'Amministrazione di tradurre i proclami in atti concreti. Si vedrà nelle prossime settimane se la nostra iniziativa avrà almeno ottenuto il risultato di svegliare la maggioranza su un tema così attuale e sentito, che non dovrebbe essere certo ostaggio di rivendicazioni di parte".

Ultima modifica il Giovedì, 26 Settembre 2019 23:14

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