“Sono qui con migliaia di abruzzesi e centinaia di migliaia di italiani, da nord a sud, orgogliosi con le loro bandiere, di partito e di Regione. Raccogliamo l’invito di Matteo Salvini, perché dobbiamo lavorare assieme. È l’unica speranza che abbiamo di vincere. Per questo dobbiamo poter eleggere direttamente il Presidente della Repubblica. Se fosse stato così non avremmo avuto Scalfaro, Napolitano, Mattarella”.
Sono le parole pronunciate dal palco di San Giovanni dal presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio.
Parole che hanno scatenato un putiferio.
E' vero, quella per l'elezione diretta del Capo dello Stato è una battaglia politica di Fratelli d'Italia, il partito del governatore, ed è assolutamente legittima; tuttavia, Marsilio dovrebbe ricordare di essere il presidente della Giunta regionale d'Abruzzo, un ruolo istituzionale che richiama ad una alta responsabilità verso le figure di garanzia della Repubblica.
"Il Presidente della Regione Abruzzo si scuserà, ne sono certo, dell'infelicissima frase che ha pronunciato dal palco di Piazza San Giovanni", l'affondo del segretario regionale del Pd, Michele Fina. "La piazza può provocare toni comizieschi, ma chi riveste un importante ruolo istituzionale ha il dovere, nel dire quello che pensa, di pensare sempre a quello che dice; Mattarella è stato eletto dal popolo italiano, nelle forme previste dalla nostra Costituzione. Chi rappresenta le istituzioni deve sempre tutelare le figure di garanzia e deve sempre ricordare che giura su quella Carta Costituzionale che ha il dovere di rispettare prima di chiunque altro".
Aggiunge Fina: "Si può legittimamente avere l'opinione che il Presidente della Repubblica vada eletto direttamente ma non si ha il diritto di delegittimare chi oggi riveste quella carica a garanzia di tutti, con serietà, autorevolezza, profonda onestà ed ampio affetto popolare. Un Presidente di Regione ha anche il compito di essere un educatore civico e di avere più di tutti rispetto per le Istituzioni che rappresenta".
"Le affermazioni di Marsilio su Mattarella sono un grave scivolone istituzionale e dimostrano ancora una volta che è un amministratore assente, che non ha chiara la differenza che passa tra l'essere presidente della Regione Abruzzo e il componente della segreteria del partito della Meloni", rincara la dose il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci. "Si scusi Marsilio con il presidente Mattarella che ci rappresenta tutti e che lui, solo qualche giorno fa, ha accolto e accompagnato durante la visita istituzionale a Tagliacozzo e si ricordi che il rispetto ai rappresentanti dello Stato e alla Costituzione, su cui anche lui ha giurato, non scade davanti a una piazza urlante. Si scusi anche con gli abruzzesi, che hanno bisogno di qualcuno che si occupi dei loro problemi e non di un presidente che crea tali imbarazzi, o che impiega il tempo del suo impegno istituzionale esclusivamente per temi di politica nazionale passando da un comizio all'altro convocato da Salvini e Meloni".
"La frase di Marsilio pronunciata sul Presidente Mattarella - la presa di posizione del segretario regionale di Sinistra Italiana, Daniele Licheri - oltre ad essere sgradevole fa il paio con la campagna mediatica che ha preceduto questa giornata in piazza della destra, tesa a delegittimare come fosse un golpe questo governo; ricordiamo che le maggioranze si compongono in parlamento e le camere si sciolgono, appunto, quando non ci sono. Ebbene Presidente della Regione - la stoccata di Licheri - le ricordo che abitiamo in Italia, uno Stato che ha scelto di adottare una democrazia parlamentare, e che il Presidente della Repubblica è il garante delle costituzione. Prima di offendere, dovreste almeno ripassare i manuali per capire dove siete e come funzionano le istituzioni che vorreste rappresentare. Mattarella merita delle scuse ma temo che il governatore sia troppo saccente ed ignorante per farle".