Sarà una svolta? Un fiasco? O semplicemente un altro passaggio di una vicenda che dopo ogni mossa sembra avvitarsi sempre di più?
Oggi nel consiglio comunale arriverà la proposta di ordine del giorno firmata da una decina di consiglieri comunali e già discussa in commissione lo scorso dicembre, su "la riapertura di Porta Barete attraverso l'eliminazione totale del terrapieno ottocentesco e borbonico di Via Roma", fermo restando "il diritto dei cittadini di rientrare nelle proprie abitazioni". Primi firmatari Giuliano Di Nicola (Idv), Daniela Ferella (Udc).
Se approvata, costituirebbe quell'indirizzo politico da parte dell'Amministrazione che ci si aspettava da tempo, e che arriverebbe comunque in notevole ritardo, come tutto in questa storia.
Negli ultimi mesi infatti, sia il Comune che la Sovrintendenza, hanno atteso ognuno che l'altro si prendesse per primo la responsabilità di una decisione, ma nessuno dei due ha levato all'altro le castagne dal fuoco.
Così la ditta che si occupa dei lavori su Viale Corrado IV ha continuato i lavori di messa in sicurezza del terrapieno come previsto dal bando, e sullo spazio una volta occupato dal civico 207, ha preso piede un cantiere archeologico che in sè non basta a bloccare la ricostruzione della palazzina.
"L'ordine del giorno sta arrivando in Consiglio in ritardo a causa della crisi Comunale che c'è stata di mezzo", sostiene il Consigliere e presidente della Commissione territorio, Enrico Perilli.
"Non sono tra i firmatari - continua l'esponente di Rifondazione Comunista - in quanto come presidente della commissione in cui è stato presentato l'Odg, non ho ritenuto opportuno firmare, ma sono d'accordo con l'ordine del giorno e lo voterò"
"Non possiamo - continua Perilli - chiudere la ricostruzione senza fare un'opera di riqualificazione e la Proposta di Odg è qualcosa di politicamente importante perché sarà il Consiglio comunale a dire che quella zona va riqualificata. E io credo che per quella come per il Ponte belvedere e Porta Roiana, si può fare un lavoro di riqualificazione anche non conservativa, per rendere quelle aree più belle".
"Gli inquilini del civico 207 - secondo il Consigliere di maggioranza - dovrebbero cercare di trovare un punto di incontro. Spostare il palazzo di dieci metri determinando un ritardo ai lavori di soli sei mesi ad esempio, è una condizione accettabile".
Anche sulla rimozione del terrapieno l'esponente del Prc si dichiara ancora possibilista: "E' vero che andava fatto prima perché hanno lavorato e potevano risparmiarselo, ma il danno sui materiali è poco perché le paratie si potranno riutilizzare. Per quanto riguarda la viabilità che si verrà a determinare senza quella parte di via Roma, è necessario predisporre velocemente uno studio da parte di tecnici perché altre possibilità ci sono".
Chi è sempre stato di diverso avviso rispetto all'ordine del giorno che verrà votato oggi è l'ex candidato sindaco e consigliere d'opposizione, il professor Pierluigi Properzi.
"Non sono contrario al fatto che si affronti il problema della riqualificazione su Porta Barete, ma bisogna farlo per bene e non a colpi di ordini del giorno e di suggestioni. Monsignor Antonini ha avuto il pregio di avvertirci, da uomo di cultura quale è, che stiamo ricostruendo male questa città, ed ha affrontato dei temi culturali importanti suggerendo delle soluzioni in una specie di manifesto. Ma non si può tradurre quel manifesto in fatti operativi se non ci sono gli strumenti".
"Il Comune non ha argomenti - continua il Presidente abruzzese dell'Istituto nazionale di urbanistica - ha fatto un Piano di ricostruzione che non serve a nulla e che è semplicemente la sommatoria delle domande presentate dai cittadini. Affrontare così questo problema è follia. Bisogna fare gli studi interdisciplinari necessari coinvolgendo tutti, dagli archeologi agli storici urbani, dagli urbanisti agli stradisti, perché dare una soluzione ai problemi di quella zona è cosa realmente complicata".
"Via Roma - afferma deciso Properzi - è il taglio sul quale è concepita la città. Adesso si stanno facendo venire in mente questa scempiaggine di eliminare il terrapieno, che pure è un pezzo di storia, per passare da Via Dei Marsi ma non si può procedere in questa maniera sporadica, inventandosi di punto in bianco una nuova viabilità. Sono necessari analisi più apporfondite ed una discussione aperta e pacata".
La rotatoria di Piazza D'Armi: "Sbagliata e realizzata in difformità dal progetto che si conosceva"
Il professor Properzi è molto critico sugli interventi in corso già da tempo in tutta quell'area: "Personalmente credo che i problemi lì vengano fuori a partire dalla progettazione della rotatoria di Piazza D'armi e da lì si siano portati dietro tutto il resto".
Tutti gli aquilani ci passano sopra, e il sentore che ci sia qualcosa che non va, lo hanno avuto molti automobilisti. Il Consigliere spiega:" E' completamente sbagliata perché la rotatoria è stata realizzata in difformità dal progetto che noi conoscevamo. E' una questione imbarazzante: il parcheggio (la cui sagoma è facilmente visibile), non doveva avere accesso dalla rotatoria. Non si può fare un parcheggio così. Inoltre è del tutto sbagliata la sezione che porta da Viale della Croce Rossa a Via Beato Cesidio. La grandezza delle corsie cambia e questo aumenta la pericolosità. Questo dimostra che tutto viene affrontato con pressappochismo e affidato ad improvvisazione.
"Ma sopratuto quella rotatoria è sbagliata perché è una rotatoria che nega l'accesso alla città da Via Roma. Non penso che si debba andare per forza in macchina risalendo Via Roma, ma l'accesso anche pedonale o per un traffico limitato era ben fatto e poteva rimanere così com'era stato storicamente concepito".
L'Assenza di un nuovo Piano regolatore
Secondo l'architetto che che contribuì come tecnico nel 75' alla stesura dell'ultimo Piarno Regolatore della città, nella ricostruzione, dare poca importanza agli aspetti urbanistici, è stata una scelta: "Dal momento in cui si decide di non fare il piano regolatore è evidente che si vuole che non ci siano regole certe per la costruzione della nuova città. Non sono un fanatico dell'urbanistica - precisa Properzi - né tantomeno di quella dei numeri e degli standard, ne riconosco tutti i limiti, son consapevole di questo. Sono altrettanto consapevole però che se non c'è un piano, e regole per tutti, succede un disastro. Quello sul quale ci stiamo avviando".
"Ho presentato un documento solo per avviare la discussione sul prg in Consiglio, è stato insabbiato in una maniera vergognosa per tutti, anche per me. Ci si sta avviando ad avere un Prg all'interno delle stanze comunali. Può starmi anche bene ma il dibattito deve farsi in consiglio, lo sto chiedendo da un anno e mezzo. Questo è un abbassamento del livello della discussione su fatti importanti della città non più sopportabile".
"Anche la delibera su le aree bianche - coclude Propersi sull'altro argomento previsto nel Consiglio COmunale di oggi - è tremenda, fuori da ogni legittimità. Bisognava pensarci prima. Non ha la valutazione di impatto ambientale. Ma si procede a colpi di maggioranza e su questi temi c'è scarsissima attenzione da parte della città".