Mercoledì, 06 Novembre 2019 16:27

Decreto sisma, Marsilio chiede di aumentare a mille le unità di personale

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"Ho chiesto di portare fino a mille le unità di personale, mentre il decreto sblocca cantieri ne prevedeva solo 200".

Lo ha riferito il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al termine dell'audizione tenuta, questo pomeriggio a Roma, davanti la Commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera dei Deputati, nell'ambito dell'esame in sede referente del cosidetto decreto sisma (il 123/2019) contenente disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento della ricostruzione in corso nei territori colpiti dai terremoti.

Il decreto, che andrà convertito in legge, nella stesura del governo si occupa esclusivamente del terremoto 2016-2017. In sede di conversione, però, saranno presentati emendamenti per introdurre norme che riguardano gli altri eventi sismici, a partire dal cratere aquilano; l'ultima occasione, dunque, per ottenere le misure che vengono richieste oramai da anni, a cominciare da quelle capaci di risolvere il nodo tasse sospese nel cratere 2009 e da restituire perché considerati aiuti di Stato dall'Europa, passando alla semplificazione della burocrazia necessaria al decollo della ricostruzione nel cratere 2016 e fino all'aumento del personale negli uffici.

"La ricostruzione deve ancora partire - ha sottolineato Marsilio - tre anni persi sono irrecuperabili e non dobbiamo perdere altro tempo. Abbiamo chiesto quindi di moltiplicare almeno per cinque il numero delle unità del personale perché solo così potremmo garantire una ricostruzione in un lasso di tempo ragionevole".

"A giugno" ha affermato il governatore "è stato riaperto lo Sblocca cantieri e da fine agosto a oggi il commissario Farabollini non ci ha ancora detto come assumere le persone da impiegare sui processi per la ricostruzione. Noi i 200 previsti non li abbiamo neanche visti, ed erano pochi. Ne chiediamo 1000 non per spararla grossa. Da noi sta diminuendo il personale attivo negli uffici; ad oggi, possiamo fare 15 mila pratiche l'anno: significa che ci vorranno ancora 10 anni per finirle", ha aggiunto Marsilio. "Non vorrei sentire che il problema è economico, noi stiamo risparmiando 50 milioni per il personale, perché non ha senso avere i miliardi da parte per questo scopo e non usarli per la ricostruzione. Quindi vorrei che la scusa del personale che costa troppo non prevalga sul vostro giudizio".

Nel corso dell'audizione, il presidente della Giunta regioale ha messo in evidenza anche le problematiche legate alla ricostruzione delle case popolari, sottolineando come "la vicenda è rimasta bloccata da almeno dieci mesi, perché il commissario straordinario Farabolini non ha ancora emesso un'ordinanza ma solo una bozza arrivata il giorno prima di questa audizione. Valuteremo se approvare questa bozza e, in alternativa, abbiamo presentato un emendamento che proroga il termine di un'ordinanza che era andata in scadenza che consentirebbe di recuperare tutti i progetti già in corso e di dare fino al 2020 il tempo per impegnare i fondi previsti dalle norme".

Marsilio ha depositato più di quaranta proposte di emendamenti raccolte nei tavoli istituzionali sulla ricostruzione, riuniti a L'Aquila e Teramo, grazie al contributo di Comuni, Province, ordini professionali e di categoria, sindacati e Uffici speciali.

"E' necessario estendere l'oggetto del decreto anche al sisma 2009 - ha ribadito - con misure che risolvano una volta per tutte i problemi relativi al personale, alle risorse economiche e alle procedure per velocizzare soprattutto la ricostruzione pubblica".

In premessa all'illustrazione degli emendamenti, Marsilio ha esortato i parlamentari "ad aver il coraggio e l'umiltà di ascoltare i territori e i tecnici che da molti anni stanno accumulando un patrimonio unico di esperienza, e di scrivere insieme a loro il testo del decreto, senza lasciar fuori alcun argomento".

Ieri, la commissione Ambiente aveva ascoltato il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, il sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto, il coordinatore dei sindaci del cratere sismico 2009 e sindaco di Barisciano, Francesco Di Paolo, e ancora il commissario per la ricostruzione 2016, Piero Farabollini, il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, il capo della Struttura di missione, Fabrizio Curcio, nonché esponenti dell’Anci, dell’Upi, e numerosi altri sindaci.

"Adottato modello sbagliato per cratere 2016"

"Sono oltre 10 anni che affrontiamo periodicamente il tema della ricostruzione, tra l'altro in questo periodo sono interventi anche altri eventi sismici. Tutte queste occasioni non sono mai state sfruttate per mettere mano a un documento conclusivo. Il tempo è un fattore vincolante per la ricostruzione ma se si fa tardi i nostri bei borghi rischiano di diventare solo dei bei presepi" ha affermato Marsilio.

"Per il sisma del 2016 e del 2017 è stato adottato un modello sbagliato di ricostruzione e ciò sta comportando uno stallo che ha bloccato la ricostruzione".

Pezzopane (Pd): "Decreto va migliorato"

"L'approvazione del decreto sisma è stato un fatto politico importante e un forte gesto di consapevolezza dei tanti problemi ancora aperti in quelle zone devastate. Il lavoro di ascolto delle importanti audizioni e la mia quotidiana esperienza di vita nei luoghi colpiti sia dal terremoto del 2009 che del 2016, il contatto con i cittadini, i sindaci, gli operatori economici, mi impone di chiedere la massima apertura del presidente Conte e del governo a continuare a migliorare il decreto sisma".

Ad affermarlo è la deputata del Pd Stefania Pezzopane, relatrice del provvedimento alla Camera.

"Sindaci e cittadini in importanti aree del nostro paese" osserva Pezzopane "sono allo stremo delle forze e se complessivamente emerge un giudizio positivo sul provvedimento, emerge anche la necessità di intervenire sugli altri eventi sismici e di rafforzare le misure di semplificazione e di sostegno alla ricostruzione economica e sociale neo territori del sisma del Centro Italia. Il Decreto così come approvato dal governo ha coraggiosamente affrontato il tema delle tasse sospese e dell'autocertificazione ma deve essere migliorato ed integrato. Non possiamo fermarci dobbiamo imprimere una svolta. Un Decreto che a mio giudizio, deve raccogliere i diversi eventi sismici, imprimere una vera accelerazione, cominciare ad affrontare il tema delle stabilizzazioni del personale, affrontare le proroghe dei commissariamenti, la questione delle tasse sospese, la ricostruzione delle scuole e degli edifici pubblici, l'esigenza di semplificare e quindi accelerare la ricostruzione materiale ma anche economica e sociale estendendo la Misura del 4% anche al sisma Centro Italia, le zone franche e le Zes.Siamo tenuti a fare un buon lavoro, sentiamo davvero di dover fare sul serio".

Ultima modifica il Giovedì, 07 Novembre 2019 14:16

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