“Smentisco categoricamente le voci secondo le quali il Governo avrebbe intenzione di colpire le pensioni al di sotto dei 2 mila 500 euro”.
Giovanni Legnini, sottosegretario all'Economia del Partito democratico, è intervenuto venerdì al congresso regionale della Cgil svoltosi all'Aquila nella sede della facoltà di Ingegneria, a Roio.
Legnini ha sconfessato la notizia comparsa in questi giorni su molti giornali, secondo la quale il governo Renzi, su suggerimento del commissario alla spending review Carlo Cottarelli, starebbe considerando la possibilità di imporre un prelievo, anche temporaneo, sulle pensioni al di sopra dei 26 mila euro l'anno.
“Il Governo” ha detto Legnini “ha riposto al centro della propria azione, in modo forte, il tema del lavoro, del reddito dei lavoratori, dell'occupazione. Per sostenere questa strategia è necessario fare una rivoluzione della spesa pubblica, quella improduttiva e superflua, e anche fare operazioni di equità sociale".
"Com'è noto" ha proseguito il sottosegretario di Roccamontepiano "nel piano Cottarelli il tema del taglio alle pensioni d'oro è indicato tra gli obiettivi. Il Governo farà delle scelte ma sarebbe incauto, da parte mia, anticiparle perché sono decisioni oggetto di riflessione. Quel che è certo è che non è possibile che il Governo da un lato sostenga i redditi bassi e medio bassi e dall'altro produca misure svantaggiose per chi è in questa condizione. Se qualcuno deve dare, costoro sono i percettori di un reddito alto o altissimo, comprese le pensioni, ma questa è una mia opinione”.
Il piano di revisione della spesa pubblica abbozzato da Cottarelli dovrebbe portare in dote al Governo i soldi per assicurare le coperture necessarie a finanziare le promesse fatte dal presidente del Consiglio: il pagamento dei debiti della PA (60 miliardi di euro); il Jobs Act e l'aumento di 80 euro mensili nelle buste paga dei lavoratori che percepiscono meno di 1500 euro.
I risparmi che dovrebbero scaturire dall'applicazione del piano Cottarelli, che comunque deve ancora essere discusso e approvato, non basterebbero, tuttavia, ad assicurare la copertura a tutte le misure annunciate da Renzi.
Per questo, l'ex sindaco di Firenze sta conducendo, in questi giorni, una difficile trattativa in Europa per cercare di convincere la Commissione a concedere all'Italia la possibilità di aumentare il disavanzo pur restando al di sotto della fatidica soglia del 3%.
L'idea è quella di sbloccare i fondi italiani ed europei senza che questi pesino sul deficit: “Il Governo” ha detto Legnini “è determinato nel negoziare. L'azione che il presidente del Consiglio sta svolgendo è un'azione positiva ma non si può pensare di ottenere dei risultati immediati in poche settimane. Il confronto è appena iniziato e proseguirà. La durezza del confronto è sul cambiamento delle regole. L'utilizzo dello spazio finanziario al di sotto del 3% non implicherebbe, tuttavia, alcun cambiamento delle regole ma solo quello degli obiettivi di finanza pubblica. Una cosa che il Governo italiano può fare autonomamente, certo sempre dopo aver sentito l'Europa”.
Legnini ha parlato anche dell'Aquila e delle risorse per la ricostruzione che, per il 2014, sono in via di esaurimento: “La ricostruzione, finalmente, è partita” ha affermato il sottosegretario “I procedimenti funzionano, si vedono i cantieri e le gru. Sono molto soddisfatto del lavoro fatto dal sindaco dell'Aquila, degli altri sindaci del Cratere e delle varie strutture dedicate. Il tema delle risorse è un tema apertissimo. Per quest'anno i soldi continueranno ad essere erogati fino a un certo punto; vedremo, poi, sulla base del monitoraggio, di affrontare il problema dell'ulteriore reperimento di altri fondi. Se riusciremo a ottenere un'apertura in sede Europea su questo? Io mi auguro di sì, ci proveremo. Il tema della richiesta di una deroga al limite del 3% per le catastrofi naturali sta dentro il negoziato più ampio che riguarda la flessibilità per gli investimenti. Un problema che non riguarda solo l'Italia ma in generale la governance economica europea”.
E sempre a proposito di ricostruzione, Legnini ha lasciato intendere che la sua nomina come sottosegretario delegato alla ricostruzione aquilana è solo una questione di giorni: “Mi occuperò certamente dei temi che riguardano gli aspetti finanziari, che costituiscono gran parte del problema aquilano. Nei prossimi giorni il ministro ci darà le deleghe. Sono fiducioso”.