"Abbiamo deciso di compiere un altro passo. La decisione del governo è chiudere nell'intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantire beni e servizi essenziali".
Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte intervenendo in tarda serata in una diretta Facebook e You Tube trasmessa anche dai principali canali tv nazionali.
Le nuove misure, che rimarranno in vigore fino al 3 aprile, sono "severe, ma non abbiamo alternative" ha detto Conte "Rallentiamo il motore produttivo del paese ma non lo fermiamo. Non è una decisione facile, ma si rende necessaria oggi per poter contenere quanto più possibile la diffusione dell'epidemia. In questo momento dobbiamo resistere, perché solo così riusciamo a tutelare noi stessi. Sono misure che richiederanno tempo per far vedere i loro effetti", aggiunge. "E' la crisi più difficile che il paese sta vivendo dal secondo dopoguerra. La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova".
Il premier ha specificato che resteranno aperti tutti i servizi essenziali, a iniziare da farmacie, supermercati e negozi di alimentari. Non si fermeranno nemmeno i trasporti.
Nella lista delle attività considerate essenziali ci sono - tra l'altro - agricoltura, pesca, industria alimentare e delle bevande. I servizi di informazione e della comunicazione, servizi bancari, postali e finanziari, tabaccai e edicole.
Prima del suo intervento, Conte aveva incontrato le forze sociali (sindacati e piccole imprese hanno chiesto lo stop di tutte le attività industriali non strategiche) e i capi delle delegazioni dei partiti al governo.
Qualche ora prima del discorso del premier, i governatori della Lombardia e del Piemonte avevano firmato ordinanze per una stretta. Nel caso della Lombardia sono stati chiusi tutti gli uffici pubblici, studi professionali, cantieri, attività all'aperto. Il presidente del Piemonte, Cirio, ha detto: "Chiudiamo tutto quello che è possibile chiudere con i poteri delle regioni".