Martedì, 01 Aprile 2014 17:41

Ricostruzione: al via la fase esecutiva dei progetti sull'asse centrale

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Il prossimo 5 aprile scadrà il termine ultimo per presentare i progetti preliminari per la ricostruzione privata nel centro storico dell'Aquila e delle frazioni.

Contestualmente, l'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano e il direttore dell'Ufficio speciale Paolo Aielli, hanno illustrato in conferenza stampa la fase due: quella della presentazione del progetto esecutivo che avverrà tramite un sistema informatico centralizzato.

Cosa accadrà? Come stabilito già nel Piano di ricostruzione, il centro storico è stato diviso in diversi ambiti, il primo dei quali è l'asse centrale. Questo a sua volta, è stato ulteriormente diviso in comparti.

Quale comparto partirà per primo? Quello che risponde con un punteggio più alto ai criteri individuati dal Comune, tra cui - in ordine di importanza - la presenza di abitazioni principali, di attività commerciali e in cui pratiche e cantieri sono già stati avviati.

Proprio in base a questi criteri, a partire per primi saranno il comparto della Villa Comunale, quello tra Fontana Luminosa e Via Garibaldi e le aree a destra e sinistra di Piazza Duomo. Il tutto per circa 200milioni, quelli ad oggi a disposizione del Comune e previsti nel cronoprogramma.

Ad aver presentato i progetti preliminari sono il 98% delle abitazioni del centro storico. La percentuale però si abbassa fino al 65% per le frazioni. L'assessore Di Stefano è stato chiaro: "Eserciteremo il potere sostituivo conferito dalla legge quando necessario, perché non possiamo permetterci di avere buchi nei centri storici", ma ha lasciato un'apertura per quanto riguardo i centri storici delle frazioni, i cui lavori sono previsti non nel primo blocco del cronoprogramma. "In questi casi possiamo pensare di concedere una proroga", ha chiarito.

Molto critica proprio su questo tema l'opposizione di centrodestra: "Presentiamo un ordine del giorno da inserire nel prossimo consiglio comunale di giovedì, per far in modo che il termine per la scadenza del 5 aprile non sia perentorio ma ordinatorio", hanno ribadito i consiglieri Raffaele Daniele (Udc), Guido Quintino Liris (Forza Italia), Luigi D'Eramo (Prospettiva 2022), Alessandro Piccinini (Ncd), Emanuele Imprudente (L'Aquila città aperta) e Daniele Ferella (Tutti per L'Aquila).

"Lo facciamo - hanno affermato - per dare il diritto a tutti di ricostruire. Non può essere un avviso pubblicato dietro la porta di un ufficio a decidere se una casa verrà ricostruita o meno. Questo è inaccettabile anche per come l'ordinamento giuridico tutela la casa". 

 

Ultima modifica il Mercoledì, 02 Aprile 2014 20:54

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