Venerdì, 15 Maggio 2020 16:18

L'Aquila, consiglio comunale: anche in videoconferenza manca il numero legale

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E' tornato a riunirsi, sempre su piattaforma digitale, il consiglio comunale.

Dopo alcune interrogazioni, è stato discusso e respinto un ordine del giorno, che vedeva come primo firmatario il consigliere Antonio Nardantonio (Il passo possibile), relativo al “Contenzioso con Uso civici per i terrreni insistenti nelle località San Mauro, Grottone di San Mauro e Scerto di Zecca, nella frazione di San Vittorino, in riferimento alla costituzione in giudizio del Comune dell’Aquila”, mentre è stata rinviata  la discussione sull’ordine del giorno, presentato dal consigliere Paolo Romano (Italia Viva), avente ad oggetto “Misure per l’attivazione dell’edilizia scolastica”.

Al momento della votazione su un terzo ordine del giorno, presentato dai consiglieri Roberto Santangelo e Luca Rocci (L’Aquila Futura), relativo a interventi per il welfare dei dipendenti comunali, è mancato il numero legale. Hanno infatti partecipato alle operazioni di voto 15 consiglieri, contro i 16 necessari a garantire la validità della seduta.

I capigruppo di opposizione: "Ennesima figuraccia della maggioranza"

"Nemmeno in videoconferenza la maggioranza riesce a mantenere il numero legale. Oggi per l’ennesima volta il Consiglio si è chiuso sulla votazione di un ordine del giorno con molti consiglieri di maggioranza assenti nonostante l’evidente comodità di poter partecipare ai lavori 'restando a casa'. Un’ulteriore prova di disinteresse e mancanza di responsabilità nei confronti della città".

A dichiararlo i capigruppo di opposizione Carla Cimoroni, Lelio De Santis, Angelo Mancini, Giustino Masciocco, Stefano Palumbo, Paolo Romano ed Elia Serpetti.

"L’ordine del giorno in questione, poi, presentato dai consiglieri Rocci e Santangelo è un vero e proprio capolavoro di demagogia e inconsistenza amministrativa. Prevedeva infatti che, dando per scontata la non attribuzione dei buoni pasto alle lavoratrici e lavoratori comunali in smart working, cioè che lavorano da casa o comunque da remoto, le economie così generate venissero destinate a polizze sanitarie integrative e a iniziative di sostegno al reddito".

In realtà - hanno ribadito i consiglieri di opposizione - "non è affatto scontato che con lo smart working si debba interrompere l’erogazione dei buoni pasto e la stessa Funzione pubblica specifica che ciascuna Amministrazione assume le determinazioni di competenza dopo il confronto con le organizzazioni sindacali. Un confronto che per le lavoratrici e i lavoratori del Comune dell’Aquila deve ancora tenersi come ha chiarito l’Assessora Bergamotto confermando ciò che era stato già sottolineato dai banchi dell’opposizione".

"L’Assessora, con non scontata onestà intellettuale, ha anche evidenziato che le economie derivanti dalla mancata attribuzione dei buoni pasto al 30 aprile ammonterebbero comunque a poco più di 6000 €, una cifra irrisoria se si volesse destinarla a polizze sanitarie integrative a favore di tutto il personale".

Insomma, "è evidente che i consiglieri di L’Aquila Futura avrebbero dovuto ritirare in buon ordine la propria proposta, irricevibile amministrativamente e palesemente demagogica. Invece hanno preferito forzare la mano e andare al voto, e lì si è consumata l’ennesima figuraccia di questa maggioranza: ancora una volta assente e divisa da faide interne".

"Questa città merita di più".

Ultima modifica il Venerdì, 15 Maggio 2020 17:26

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