Giuseppe Conte apre alla possibilità di rivedere parzialmente le misure adottate dal Governo per Natale e Capodanno e lascia intendere che potrebbero essere consentiti almeno gli spostamenti tra i Comuni più piccoli.
"Ma il Parlamento se ne assumerà tutta la responsabilità" ha detto Conte durante la conferenza stampa al termine del Consiglio europeo. Quello del premier è suonato come un appello/minito lanciato alle forze politiche (quelle di opposizione innanzitutto ma anche Italia viva e una parte di Pd e M5S) che spingono per modificare il decreto spostamenti allo scopo di consentire la mobilità fra Comuni a Natale.
"Se il Parlamento, assumendosene tutte le responsabilità vuole concedere qualche eccezione per i Comuni più piccoli ci sarà un confronto. Il Parlamento è sovrano. Ma qualsiasi misura che possa essere un'eccezione va assunta con grande cautela, se salta l'impianto complessivo rischiamo di scatenare una terza ondata di contagio".
Ma non tutti sono d'accordo sull'allentamento delle misure.
"E' meglio una chiusura. Ieri abbiamo avuto oltre 800 morti, in totale ce ne sono stati 60mila, forse arriveremo a 100mila. Dobbiamo resistere, cosa ci costa resistere altre 2 settimane?". Ad affermarlo è Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, contrario all'ipotesi di rivedere le norme sugli spostamenti tra comuni a Natale previsti da decreto e dpcm.
"Nel governo non c'è una marcia indietro, c’è una valutazione. Ma ritengo che ora sia sconsigliabile" allentare le misure. "Guardando i numeri degli Stati Uniti dopo il Giorno del Ringraziamento, oggi dico che è meglio una chiusura"