Martedì, 20 Maggio 2014 18:04

Regionali, Giannangeli: "Nessuna ricostruzione senza accertamento responsabilità"

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"Non ci potrà essere nessuna vera ricostruzione finché non saranno accertate le responsabilità politiche di Comune, Provincia e Regione su quanto è successo a L'Aquila il 6 aprile 2009".

A dirlo, in una conferenza stampa, è stata Simona Giannangeli, candidata aquilana alle elezioni regionali del 25 maggio per la lista Un'Altra Regione con Acerbo.

"In questa campagna elettorale" ha affermato la Giannangeli "si è sentito molto parlare di ricostruzione di questo territorio. Io ho sempre detto che non sarebbe potuta esserci nessuna autentica ricostruzione finché non ci fosse stato un accertamento delle responsabilità politiche che interessano l'amministrazione regionale".

La Giannangeli ha chiamato in causa non solo la giunta Chiodi ma anche quelle di Ottaviano Del Turco e Giovanni Pace: "Parlo degli anni che vanno dal 2003 al 2008. Mi riferisco al famoso dossier commissionato ad Abruzzo Engineering, costato 5 milioni di euro, che aveva fotografato la situazione drammatica di oltre 130 edifici pubblici di interesse strategico di questa città che presentavano criticità e vulnerabilità strutturali gravissime. Quel dossier, malgrado fu trasmesso alla Provincia e al Comune, è sempre rimasto chiuso in un cassetto. Mi chiedo quale sia stata la volontà di chi fece sparire quello studio, che peraltro conteneva anche una stima delle risorse necessarie a promuovere un'operazione di messa in sicurezza. E mi chiedo anche come si possa sostenere, in queste elezioni, chi, sia a sinistra che a destra, porta queste gravi reponsabilità".

"La parola ricostruzione" ha proseguito la candidata aquilana "sta dentro i programmi elettorali di tutti i candidati. Ma rischia di essere una parola vuota, non solo perché non si è fatta una legge regionale organica ma anche perché nessuno, in questa città, ha voluto svelare le responsabilità degli amministratori locali, dal livello regionale al livello comunale".

"Un esempio di ricostruzione mancata" ha concluso la Giannangeli al termine dell'incontro (al quale erano presenti anche l'assessore comunale di Rifondazione comunista Fabio Pelini e il consigliere comunale Enrico Perilli) "è l'ospedale S. Salvatore. Non solo non è stato ricostruito, non solo i soldi dell'assicurazione sono stati usati per ripianare il debito ma soprattutto l'unione delle Asl dell'Aquila, della Marsica e della Valle Peligna, passata sotto un silenzio assordante, ha comportato che la situazione attuale del nostro ospedale sia ancora quella di non rappresentare non solo un luogo di cura ma neanche un luogo in cui si ha diritto a livelli minimi di assistenza".

 

Ultima modifica il Martedì, 20 Maggio 2014 18:40

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