"Il bilancio di previsione approvato ieri in Consiglio comunale, ultimo vero atto programmatorio di questa amministrazione, non ha visto recepire quelle opportunità offerte dai contributi dell’opposizione che avrebbero potuto trovare se non una accettazione, di certo una maggiore discussione. Ancora una volta non c’è stato cambiamento nel metodo e un’autentica analisi nel merito. Come se fosse un semplice automatismo, si è dato l’ordine di scuderia di bocciare tutto dimenticando che il bravo amministratore è colui che ascolta e segue le esigenze cittadine, non colui che schiaccia le altrui proposte senza neanche discuterle, bombardando al contempo di comunicazione i cittadini per mascherare la mancata rivoluzione annunciata nelle elezioni del 2017".
A dirlo è il capogruppo di Italia viva, Paolo Romano.
"Ieri si è approvata una riduzione Tari senza tenere in debito conto, attraverso un emendamento di Americo Di Benedetto, la possibilità di poter esentare concretamente dalla tassa sui rifiuti tutte quelle categorie duramente colpite dal COVID-19", sottolinea Romano; "bocciati senza essere neanche analizzati i miei emendamenti che provavano a costruire una strategia che comprendesse in primis le criticità delle frazioni: con l’emendamento per la messa in sicurezza della bretella di Collemare-Foce-Sassa intendevo restituire al territorio un’arteria percorribile e sicura e al contempo permettere da lì un transito più breve al pulmino scolastico con un risparmio in termini di chilometraggio non indifferente per l’ente comunale; con l’emendamento sulla sostituzione o adeguata manutenzione della tensostruttura adibita a palestra scolastica adiacente la scuola media di Paganica si è cercato di dare attenzione alle decine di segnalazioni di infiltrazioni che venivano da chi di quei luoghi usufruisce; e ancora, l’emendamento sulla ex scuola elementare di Aragno con il quale si proponeva una riqualificazione dell’immobile, fino alla destinazione di euro 300.000 per eventi culturali nelle frazioni e nei quartieri cittadini".
C’erano emendamenti - aggiunge il capogruppo di Italia viva - "con i quali avevo cercato di dare attenzione anche al sociale e alle fragilità cittadine maggiormente esposte all’emergenza da COVID-19: contributi ai Centri Diurni per disabili, alle politiche della famiglia, un ulteriore scorrimento di graduatoria di L’Aquila Include e la possibilità per il Comune di dotarsi di lavoratori socialmente utili. Anche sul patrimonio è stata rigettata la mia proposta di comodato d’uso gratuito alla Rai della ex sede comunale di via Sassa, immobile di proprietà dell’Ente che non rientra nelle strategie di “sede comunale diffusa” in centro storico né in alcun atto di valorizzazione, oltre alla bocciatura di un percorso di riqualificazione riguardante la Ex Sercom, oggi abbandonata, in struttura strategica adatta a ospitare la scuola dei Vigili del Fuoco in una più ampia visione che, con il progetto CASE di Sassa oramai inutilizzato, comprendesse la realizzazione di un Campus residenziale per allievi con l’ampio parcheggio da destinare ai mezzi e alle attrezzature speciali della protezione civile in dote alle associazioni di volontariato convenzionate con l’ente".
Certo "non abbiamo avuto la presunzione di cambiare le sorti di un bilancio", consapevoli che oramai "c’è ben poco da raddrizzare sulla programmazione, ma neanche quella di chiedere solo conto degli scarsi risultati di questi anni di governo. Abbiamo provato a dire la nostra attraverso proposte percorribili, ma evidentemente questa maggioranza vuole continuare a non ascoltare le proposte provenienti dal territorio. In questi quattro anni non sono mai entrati nell’ottica che il bilancio non è fatto solo di numeri, in questo caso di maggiori entrate dallo Stato e minori entrate dal territorio, ma è anche il risultato conseguito dalla Giunta nell’ambito della programmazione, progettazione ed esecuzione. Appare sempre più lampante l’inseguimento costante allo slogan più roboante o peggio ai micro interessi, senza una strutturazione vera della città nei prossimi anni".