Lunedì, 26 Aprile 2021 12:22

Omaggio ai Nove Martiri, Pd: “Fratelli d’Italia chieda scusa ai cittadini aquilani”

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"In malafede prima che in Malafoglia, il partito del sindaco ha affidato al suo portavoce l’atto, l’ennesimo, di distrazione: l’assenza del Comune alle celebrazioni di Piazza IX Martiri e Filetto, e la deposizione della corona nella Caserma Pasquali senza i parenti delle giovani vittime. Ciò è avvenuto nel giorno più importante dell'anno, in cui si sono celebrate la Liberazione e la conquista della democrazia. Le stesse che hanno consentito al sindaco negli anni precedenti di ignorare il 25 aprile e ieri di oltraggiare i familiari dei Nove martiri aquilani, e al responsabile comunale del suo partito di offendere l’intera comunità antifascista aquilana. La dimostrazione che Fratelli d’Italia si colloca da un’altra parte della Storia, ignorando che della comunità antifascista fanno parte anche gli elettori di centrodestra che si riconoscono nella democrazia e rifuggono da qualunque fascinazione dittatoriale”.

In una nota la segretaria dell’unione comunale Emanuela Di Giovambattista e i segretari dei circoli Pd Deborah Palmerini (Paganica), Quirino Crosta (Sassa), Cristina Equizi (L'Aquila centro) e Giorgio Loru (Arischia) commentano le parole del portavoce di Fratelli d’Italia Michele Malafoglia sulla cerimonia in ricordo dei Nove Martiri aquilani.

“Dopo mesi di isolamento, dopo aver atteso due anni prima di poter tornare in piazza IX Martiri - prosegue la nota - ieri seppur con le necessarie limitazioni è stato possibile celebrare la nostra Memoria collettiva fondamentale. C’erano i parenti dei nove giovinetti, c’era il partigiano Ettorre, c’erano giovani e meno giovani, bambini, famiglie. C’era una luminosa comunità antifascista che con cautela si riprendeva uno spazio e un momento di commemorazione. La città ovunque, nei luoghi dei martirii, ha ricordato il prezzo pagato per la libertà e la violenza cieca degli assassinii. È stata una giornata attesa con pazienza, celebrata con discrezione, quasi con timore di disturbarne il corso”. 

“Immaginiamo una liturgia, così fatta, così composta, tanto attesa: a un certo punto, di botto e senza senso, un raglio d’asino. Tutti sono stati costretti a guardare, a metà fra il fastidio e l’imbarazzo, fra l’indignazione e la costernazione per un cotal esempio di inettitudine istituzionale e politica, perpetrato nel luogo simbolo della storia tragica aquilana, il luogo della trucidazione dei martiri aquilani. Ma non è bastato perché la voglia di apparire, pur di non scomparire, è stata tale che ad un raglio ne sono seguiti altri, stonati, confusi, blasfemi”.

La Resistenza è un tratto identitario dell’intero territorio aquilano, che ha sacrificato molti dei suoi figli per la libertà e democrazia. L’intera comunità del Partito Democratico, insieme a tutti coloro che in questi valori credono e si riconoscono, ha partecipato con convinzione e reso onore alla memoria dei Partigiani, in tutti i luoghi della memoria della nostra città. Unico assente il Comune. Non era presente in Piazza Nove Martiri né a Filetto e non era a Casale Cappelli. In questi luoghi c’era L’Aquila Democratica e Antifascista, stretta intorno ai parenti dei Partigiani trucidati dalla furia anti-italiana e a uno degli ultimi Partigiani viventi”.

FDI ha perso l’occasione per provare ad unire, come la politica vera richiederebbe soprattutto in certe occasioni, anziché dividere. Ha preferito suscitare lo sdegno e la vergogna di una intera comunità. Nel rozzo tentativo di sporcare la bellezza e il valore del 25 aprile con modalità livorose, volgari e qualunquiste, il partito del sindaco ha di nuovo provato a sollevare i cittadini gli uni contro gli altri, usando i problemi della pandemia in modo fazioso e strumentale”.  

FDI chieda scusa alla storia Aquilana ed ai suoi figli morti per rendere l’Italia un Paese libero e democratico. Chieda scusa ai cittadini di oggi, per aver piegato le loro difficoltà ad un attacco vile ai valori condivisi, verso i quali ogni amministratore è chiamato a giurare fedeltà. L’Aquila deve essere liberata, di nuovo: il Partito Democratico lo grida ancora più forte, lo diciamo da avversari politici tenaci e determinati."

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