Venerdì, 21 Gennaio 2022 17:33

Governo, primo passo verso il 'Codice della ricostruzione': una "riforma storica"

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Via libera oggi dal Consiglio dei Ministri al disegno di legge delega per l’adozione di un “Codice della ricostruzione”.

“Una riforma di portata storica, che punta a definire un quadro normativo uniforme per le attività di ricostruzione post sisma, con l’attuazione di un modello che garantisca certezza, stabilità e velocità di questi processi, e che al tempo stesso assicuri una ripresa delle attività economiche e sociali nei territori colpiti” hanno sottolineato il Commissario Straordinario per la ricostruzione 2016, Giovanni Legnini, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il Capo Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande, che hanno contribuito alla stesura del testo.

Oggi in Italia sono in corso almeno sette ricostruzioni post sisma, ciascuna con le sue regole, le sue procedure, un proprio modello di gestione. Il “Codice” nasce proprio per superare questa frammentazione, che genera confusione normativa e diseguaglianze nei diritti riconosciuti ai cittadini colpiti dalle catastrofi naturali.

La delega propone la creazione di uno specifico Dipartimento delegato alle ricostruzioni nell’ambito della Presidenza del Consiglio, in coordinamento con il Dipartimento della Protezione Civile, con possibilità di nomina di Commissari straordinari per le ricostruzioni più complesse, e l’introduzione di uno “stato di ricostruzione”, distinto e susseguente allo “stato di emergenza”.

Sarà possibile in sostanza realizzare quel passaggio coordinato tra prima assistenza alla popolazione e gestione dello stato di emergenza, affidati al sistema di Protezione Civile, e la successiva fase di ricostruzione. 

Si introducono, inoltre, alcuni principi nuovi ed importanti. Innanzitutto, quello che i processi di ricostruzione non si limitino alla riparazione materiale dei danni, ma assicurino ai territori colpiti anche il recupero del tessuto socioeconomico, ad esempio con gli aiuti alle imprese. Si prevede poi che, in caso di danni molto elevati e di situazioni complesse, si possa attuare una ricostruzione pubblica dei centri urbani e storici dei comuni più colpiti attraverso progetti unitari.

Per il rifacimento delle opere pubbliche si prevedono anche semplificazioni e meccanismi di accelerazione, come l’obbligo di utilizzare centrali uniche di committenza. Per la prima volta, inoltre, si apre alla possibilità di introduzione di polizze assicurative private per il ristoro dei danni da sisma, delegando il Parlamento a valutare l’eventuale introduzione di forme di indennizzo diverse dal contributo pubblico.

Molte delle soluzioni proposte dalla delega sono mutuate dalle esperienze passate, ed in particolare dalle più recenti innovazioni nella ricostruzione post sisma 2016, come il modello di gestione multilivello delle grandi ricostruzioni, affidate ad una Cabina di coordinamento, guidata dal Capo del Dipartimento o dal Commissario, con i presidenti delle Regioni interessate, i rappresentanti dei sindaci ed il Capo Dipartimento della Protezione Civile, con il quale vengono stabilite precise modalità di raccordo nel passaggio dalla fase di emergenza a quella della ricostruzione.

Viene poi confermato il modello amministrativo delle attività di ricostruzione, basato sugli Uffici Speciali Regionali, che assistono i comuni anche nella pianificazione urbanistica e attuano gli interventi pubblici più rilevanti, così come quello del monitoraggio, basato sulle piattaforme digitali, e dei controlli di legalità, con il rafforzamento della Struttura di missione del Ministero dell’Interno.

La nuova struttura della Presidenza del Consiglio potrà essere dotata di un contingente di personale tecnico altamente specializzato, ricorrendo a professionalità attualmente impegnate nelle ricostruzioni dell’Aquila, dell’Emilia-Romagna e del Centro Italia. “Tutto il Servizio Nazionale della Protezione Civile darà il suo contributo di esperienza al grande cantiere normativo che prenderà il via grazie alla legge delega approvata oggi dal Consiglio dei Ministri. È un risultato particolarmente importante perché da tempo sentivamo l’esigenza di armonizzare, in caso di grandi terremoti, il superamento dell’emergenza e la fase di ricostruzione. La scelta del Governo consente di avviare questo percorso che garantirà ai cittadini non solo una pronta risposta all’emergenza ma anche uniformità di trattamento su tutto il territorio nazionale” ha aggiunto il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

“Si tratta di una proposta virtuosa, resa possibile dalla collaborazione e dalla condivisione delle esperienze di tutti” ha sottolineato il Capo del Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande. “L’idea di fondo è quella di assicurare una policy stabile della ricostruzione e messa in sicurezza del territorio, ispirata ai principi di semplificazione, accelerazione dei tempi e dello sviluppo. Un modo per individuare un’ordinarietà nella straordinarietà dell’emergenza ricostruzione perché, come suggerito dalla Corte dei Conti, anche nella fase successiva all’emergenza è necessaria una regolamentazione che individui modelli organizzativi e procedurali idonei a dare certezza e a ridurre i tempi della ricostruzione”.

“Ringrazio il Governo per l’approvazione del disegno di legge delega che potrà finalmente essere sottoposto all’esame del Parlamento, presso il quale pende già il disegno di legge dell’On.le Pezzopane. Mi auguro che si proceda celermente con l’approvazione del testo, in tempo utile per il varo del Codice entro la Legislatura, una riforma che potrà finalmente dare certezze ai cittadini, alle imprese e agli enti locali dei territori colpiti dai terremoti, così superando le lungaggini e le incertezze che hanno da sempre caratterizzato l’avvio dei processi di ricostruzione“ ha concluso il Commissario Giovanni Legnini.

Pezzopane: "Una bella notizia e una grande soddisfazione"

"Una bella notizia e una grande soddisfazione: il Cdm su proposta del Presidente Draghi ha approvato il testo del Codice della ricostruzione. Proprio ieri in commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera avevamo deciso di far ripartire l’iter della mia proposta di legge delega per un Codice della Ricostruzione, mentre attendevamo il testo del Governo. Con il testo del Governo, ora può iniziare l’esame congiunto".

A dirlo è la deputata Pd Stefania Pezzopane che spiega come la proposta di “Delega al governo per l'adozione del Codice della ricostruzione”, a sua prima firma, sia pronta da tempo. "Finalmente, così come avevamo chiesto, il governo con la sua proposta fornisce al Parlamento un contributo essenziale ed avremo la possibilità di affrontare in modo organico la questione di come si interviene in una emergenza e quali governance e norme debbano subito essere adottate senza aspettare anni per avere le giuste regole. Basta utilizzare le popolazioni come cavie su cui sperimentare ogni volta nuovi modelli di ricostruzione. L'obiettivo è individuare una normativa generale della ricostruzione che preveda poteri, competenze, procedimenti e misure da adottare in caso di eventi emergenziali, attivabili in modo automatico".

Norme, governance, procedure per gli appalti, misure per il sostegno economico: "tutto deve essere definito e lo Stato deve essere pronto nel malaugurato caso di nuovi eventi sismici e non andare più per tentativi. Da tempo avevo chiara questa necessità e dopo il tentativo della legge di iniziativa popolare lanciata proprio dai Comitati aquilani e la mia prima proposta fatta in Senato la scorsa legislatura, avevo presentato già il 5 agosto scorso la proposta di legge a mia prima firma e sottoscritta da numerosi colleghi e dalla capogruppo Debora Serracchiani. Ora saranno unificati i testi affinchè si arrivi rapidamente ad una legge giusta e condivisa. Ringrazio il presidente Mario Draghi, Elisa Grande di CasaItalia, il Commissario Giovanni Legnini, il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e tutti coloro che hanno lavorato per raggiungere questo traguardo importante per un paese da sempre devastato da eventi calamitosi. Ora al lavoro per dare entro la fine della legislatura, un segnale forte al paese. Non posso celare la mia soddisfazione e la mia gioia per questo altro traguardo raggiunto".

Ultima modifica il Sabato, 22 Gennaio 2022 17:00

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