"Che il tavolo sulla ricostruzione venga riunito fa pensare moltissime cose, a cominciare dalla più singolare: perché riconvocarlo dopo 5 anni di assenza? Beh, o Biondi si è piegato dinanzi all’evidenza, ossia che quel tavolo è fondamentale e chi l’ha istituito e coltivato è stato un gruppo politico responsabile, oppure a tre mesi dalle elezioni le sta provando tutte, arrivando tardi e male".
L'affondo è di Emanuela Di Giovambattista, segretaria Pd L'Aquila, Quirino Crosta, segretario circolo Pd Sassa e Deborah Palmerini, segretaria circolo PD Paganica e Frazioni che denunciano come, per cinque anni, l'amministrazione non abbia fatto nulla: "assenti sulla ricostruzione, lontani dalle frazioni, incapaci di lavorare su un piano regolatore: e hanno avuto 5 anni per farlo! E invece li hanno buttati dietro alla propaganda elettorale quotidiana nella filiera comune - provincia - regione. Fine".
"Ma basta parlare di Biondi e della sua non amministrazione", aggiungono; "il tavolo sulla ricostruzione è stato ripristinato, finalmente! È una grande notizia. Grazie alle associazioni di categoria, all’opposizione e alle vibranti proteste di cittadini e professionisti che, come hanno fatto due settimana fa durante una delle nostre assemblee, non hanno smesso di raccontare i disagi e le disfunzioni di questa amministrazione. Nell’incontro dello scorso 25 febbraio organizzato dal Pd a Onna, con i professionisti impegnati nella ricostruzione, i presidenti dei consorzi e i cittadini che attendono le abitazioni ricostruite, è emersa la necessità di momenti di confronto fra tutti gli attori del comparto edilizia, è esplosa l’urgenza di una pianificazione seria, utile ad una città e ad un mondo rivoluzionato rispetto a 50 anni fa".
La sofferenza degli operatori del settore è sì conseguenza diretta della pandemia e dei rincari degli ultimi mesi ma, soprattutto, del rallentamento nella valutazione delle pratiche per la ricostruzione e, in particolare nelle frazioni, della non applicazione delle norme atte a superare le problematiche di molti aggregati. "A ciò si aggiungono la mancata elaborazione del nuovo PRG, l’ambiguità sul completamento dei sottoservizi, la spoliazione degli uffici competenti in materia di valutazione delle pratiche per la ricostruzione, la mancata partenza della ricostruzione pubblica", ribadiscono Di Giovambattista, Crosta e Palmerini.
"Questi punti e molti altri sono emersi nell’incontro dei circoli pd sulla ricostruzione delle frazioni, portando alla luce una molteplicità di problematiche che un tavolo davvero operativo permanente avrebbe potuto analizzare e risolvere da tempo. C’hanno messo 5 anni ad ammettere di aver fatto un errore grossolano. Ciò non è stato perché si sono fatte scelte di non continuità rispetto agli strumenti istituiti dalle amministrazioni comunale e regionale precedenti, che avevano un tavolo sulla ricostruzione convocato con cadenza mensile fino al 2017. Poi più nulla malgrado i reiterati appelli dei sindaci del comprensorio e delle associazioni di categoria le quali, anche questa volta, hanno sollecitato sul tema, incontrando il momento favorevole della campagna elettorale del sindaco Biondi".