Lunedì, 25 Agosto 2014 21:25

Comune, la maggioranza traballa. Cialente: "Alcuni consiglieri stanno giocando"

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"In una fase molto difficile per la nostra città ci sono consiglieri comunali che stanno giocando".

Massimo Cialente commenta così quanto successo durante la seduta dell'assise civica di ieri (la prima convocata dopo la pausa estiva), quando, su una delibera riguardante l'ampliamento del sedime aeroportuale, è venuto a mancare il numero legale.

A esigere la "conta" è stato il consigliere di Forza Italia Guido Liris. Le defezioni decisive, che hanno costretto il presidente Benedetti a interrompere la seduta e a rimandarla in seconda convocazione a domani, mercoledì, sono venute dai banchi della maggioranza, nella quale mancavano già alcuni consiglieri, assenti per ferie o missione (come nel caso di Tonino De Paolis, impegnato in Romania per il progetto delle città gemellate).

Cialente ce l'ha in particolare con Pierluigi Mancini, dell'Api, e Peppe Ludovici, del Gruppo misto.

"Il dato politico che emerge" dice il sindaco "è lo spappolamento dell'Api - già finita peraltro a livello nazionale - nonostante a gennaio, quando mi dimisi, venne la segretaria regionale a dirmi che il partito era forte e che voleva un ruolo importante all'interno della maggioranza. Credo che Mancini a questo punto abbia scelto di passare con l'opposizione. Oggi, anche se non era d'accordo sulla delibera dell'aeroporto, sarebbe potuto rimanere almeno per garantire il numero legale. Del resto è noto a tutti il suo forte legame con Riga, che a questo punto credo voglia portare fino in fondo. Ludovici invece era uscito dalla maggioranza già da molti mesi, da quando feci la nomina del direttore dell'Onpi, ruolo per il quale lui avrebbe voluto il dott. Tiberi. Peraltro credo che ora Ludovici faccia parte del gruppo misto perché, dopo essere confluito nell'Api, lui e Mancini hanno litigato per i gettoni delle commissioni".

"Quello che è allucinante" sostiene Cialente "è che in questo momento stiamo vivendo alcune fasi molto delicate su alcune questioni che fanno tremare le vene ai polsi. C'è da approvare il bilancio di previsione, sono finiti i soldi per la ricostruzione: oggi ho dovuto parlare con alcuni imprenditori inferociti perché, se non arriveranno subito altre risorse, i prossimi soldi si vedranno a gennaio 2015. Alcuni consiglieri comunali sembrano non aver capito tutto questo. A me interessa che la città sappia che in una fase come questa c'è qualcuno che sta scherzando. E' ora di dire basta a questo modo di fare politica".

I lavori

Prima dell'interruzione il consiglio comunale aveva approvato la proposta deliberativa riguardante la realizzazione di un programma costruttivo, nella zona di Paganica, in un’ex area Peep, onde consentire la delocalizzazione di edifici, danneggiati dal sisma, che erano stati costruiti su un’area posta su una cosiddetta “faglia attiva e capace”, nella quale, alla luce della normativa vigente, non era più possibile realizzare programmi costruttivi, a eccezione di parcheggi. Grazie alla delibera approvata, verranno costruiti, in particolare, tre edifici unifamiliari e due edifici a schiera. Le aree di urbanizzazione primaria e secondaria, a carico dei soggetti realizzatori, verranno poi cedute all’amministrazione comunale. La delibera è stata illustrata in Aula dall’assessore alla Ricostruzione e alla Pianificazione urbanistica Pietro Di Stefano.

Via libera dell’assemblea anche all’atto deliberativo, parimenti a firma dell’assessore Di Stefano, riguardante il cambio di destinazione d’uso di un manufatto, delle dimensioni di 210 metri quadri, situato a San Gregorio, che passa così da uso agricolo a quello per somministrazione di alimenti e bevande.

Approvato anche il Regolamento che disciplina i Patti di collaborazione tra i cittadini per la cura, la rigenerazione e la gestione dei beni comuni urbani, illustrato dall’assessore alla Partecipazione Fabio Pelini. Il patto di collaborazione potrà avere come oggetto interventi di cura e rigenerazione degli spazi pubblici, da attuare anche attraverso la gestione condivisa del bene da parte di più cittadini, sempre garantendone la fruizione collettiva e gratuita. La gestione degli spazi pubblici sarà coordinata dall’Ufficio Partecipazione del Comune e le proposte di collaborazione, da parte dei cittadini, potranno essere formulate in risposta ad un avviso pubblico oppure presentate direttamente. In entrambi i casi saranno disposte adeguate forme di pubblicità della proposta stessa, tramite il sito istituzionale del Comune.

Rinviata, invece, la discussione della mozione, che vedeva come primo firmatario il consigliere Giuliano Di Nicola, capogruppo Idv, sulle “disfunzioni riscontrate nella gestione della sanità in Abruzzo”. Il rinvio è dovuto alla necessità di approfondire l’argomento in sede di terza Commissione consiliare (Politiche sociali, culturali e formative).

In apertura dei lavori l’assemblea ha approvato due ordini del giorno urgenti, entrambi relativi alla questione della “eventuale soppressione o accorpamento della Corte d’Appello dell’Aquila”.

Il primo documento, a firma del consigliere Maurizio Capri, capogruppo Pd, rilevando in premessa che “la Corte d’Appello dell’Aquila, pur non essendo ricompresa tra le sedi di immediata soppressione, dovrebbe essere interessata da accorpamenti che riguarderebbero, tra le altre sedi, quella della Basilicata, del Molise, dell’Umbria e delle Marche” e che questo “avrebbe delle ricadute pesanti sui livelli occupazionali in un territorio già fortemente penalizzato dal sisma”, impegna il sindaco e la giunta “ad avviare ogni iniziativa al fine di scongiurare la soppressione o l’accorpamento della Corte d’Appello dell’Aquila”.

Il secondo documento, a firma dei consiglieri Raffaele Daniele (Udc), Alessandro Piccinini (Ncd), Luigi D’Eramo (Prospettiva 2022), Guido Liris, Roberto Tinari (Pdl), Emanuele Imprudente (L’Aquila Città Aperta) e Daniele Ferella (Tutti per L’Aquila), chiede invece al Consiglio comunale “di esprimere ferma contrarietà rispetto a qualsiasi ipotesi di taglio della sede della Corte d’Appello dell’Aquila” e di invitare il Governo, “prima di colpire i cittadini, ad una serie opera di tagli delle indennità dei parlamentari e degli sprechi di denaro pubblico”, chiedendo inoltre al sindaco di rappresentare tale istanza al Premier, al Ministro della Giustizia, ai parlamentari abruzzesi e alle istituzioni interessate, affinché siano intraprese iniziative condivise.

 

Ultima modifica il Martedì, 26 Agosto 2014 11:38

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