Lunedì, 08 Settembre 2014 14:07

Torna il sereno nella maggioranza, Consiglio approva regolamento Iuc

di 

Almeno per ora, torna il sereno nella maggioranza di centrosinistra.

In seconda convocazione infatti, il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità dei consiglieri che sostengono la Giunta Cialente - eccetto l'oramai 'pittoresco' voto contrario di Peppe Ludovici - il regolamento sull'Imposta Unica, la nuova tassa tripartita costituita da Tasi, Tari e Imu.

Contestualmente l'assise ha istituito e determinato la Tasi, il tributo per i servizi indivisibili, e la Tari, la tassa sui rifiuti, non prima di aver approvato in via preventiva il piano finanziario dell'Asm per l'annualità 2014. Via libera anche al contratto di servizio del Sed: l'ammontare delle prestazioni, a carico del Comune, è quantificato in un importo pari a 1 milione 513mila 799 euro.

Insomma, il centrosinistra pare essersi ricompattato dopo gli scricchiolii dei giorni scorsi. Con l'ennesimo 'scambio politico' a segnare la vita di una maggioranza dai numeri assai risicati, e così costretta a convivere con i mal di pancia di gruppi interessati a tutelare piccoli interessi personalistici. Non è un caso che Pierluigi Mancini, in queste settimane tra i più critici verso l'azione amministrativa della Giunta e del sindaco Cialente in particolare, sia stato votato dalla maggioranza come membro dell'Assemblea dei soggetti portatori di interesse nell'ambito della costituzione dell'Azienda Pubblica di Servizi alla Persona - ASP n.1 della Provincia dell'Aquila. Con Mancini, Emanuele Imprudente scelto, invece, dalle minoranze. Per intenderci, si occuperanno delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficienza, le ex Ipab.

Sistemato Pierluigi Mancini, per un po' la maggioranza dovrebbe godere di una certa tranquillità. Un buon segno, se è vero che entro la fine del mese l'assise consiliare dovrà approvare il bilancio di previsione 2014. In futuro, si vedrà: altri banchi di prova attendono infatti la Giunta Cialente, dal rilancio del Gran Sasso al nuovo Piano regolatore che, a breve, dovrebbe iniziare l'iter di discussione. E ancora: andrà affrontato al più presto il nodo sulla gestione del progetto Case e Map.

In questo senso, non sono mancate le sorprese: al momento dell'approvazione del piano finanziario dell'Asm, con l'intervento del consigliere di opposizione Ettore Di Cesare che ha inteso sottolineare come, innanzi ad un piano finanziario da 14milioni e 500mila euro, il servizio offerto dalla municipalizzata sia assolutamente scarso - sono stati clamorosamente falliti tutti gli obiettivi: a marzo 2013, la raccolta differenziata avrebbe dovuto raggiungere il 100% del territorio mentre restiamo inchiodati al 66% e, come non bastasse, la percentuale di differenziata ha superato di poco il 27% innanzi ad un obiettivo di oltre il 60, con l'aumento vertiginoso dei costi di smaltimento nonostante la diminuzione dei riufiuti conferiti - il sindaco Massimo Cialente, ragionando di partecipate, ha lasciato intendere che potrebbe saltare la gara a doppio oggetto per l'individuazione del partner privato della società mista che, nelle intenzioni dell'amministrazione, avrebbe dovuto gestire Case e Map.

Infatti, il governo Renzi sta approntando l'ennesimo intervento normativo sulle aziende pubbliche e non è ancora chiaro in quale direzione si andrà. Dunque si potrebbe tornare alla vecchia idea del Global Service, accantonata per l'opposizione dei sindacati dei lavoratori in surplus delle partecipate che dovrebbero essere dirottati alla nuova struttura e che avrebbero preteso, però, un ancoraggio: restare per l'appunto in una Spa a partecipazione assoluta del Comune dell'Aquila. Staremo a vedere. La sensazione è che si sia perso più di un anno, oltre a svariate migliaia di euro per il lavoro degli advisor che hanno lavorato all'istruzione della gara a doppio oggetto. 

In apertura dei lavori, il Consiglio comunale era stato sospeso per dar voce all'Ordine degli avvocati - alcuni rappresentanti hanno preso posto nei banchi della sala consiliare - che ha chiesto, con le parole del presidente Carlo Peretti, un intervento deciso per scongiurare la richiesta del Comune di Pescara di avere in città la sede della Corte d'Appello. Dunque, l'assise ha approvato all'unanimità un Ordine del giorno, che vede come primi firmatari i consiglieri Maurizio Capri (capogruppo Pd) e Alessandro Piccinini (Ncd), con il quale l'assemblea impegna "il sindaco e la giunta ad avviare tutte le iniziative necessarie al mantenimento della sede della Corte d'Appello nella città dell'Aquila".

Il documento ricorda in premessa i due Ordini del giorno, di analogo contenuto, già approvati dal Consiglio lo scorso 25 agosto e l'Ordine del giorno approvato giovedì scorso dal Consiglio comunale di Pescara. "Come ho già avuto modo di spiegare - ha dichiarato in Aula in sindaco Cialente - al momento non vi sono i presupposti per paventare un trasferimento della sede della Corte d'Appello dall'Aquila a Pescara. Ricordo, peraltro, che un'eventualità del genere sarebbe schizzofrenica, dal momento che è stato fatto un investimento pubblico importante per ripristinare la sede aquilana, per di più in una struttura confacente e all'avanguardia. Un conto - ha proseguito Cialente - è parlare di una sede distaccata che, comunque, in tempi di tagli alla spesa è ipotesi di ardua applicabilità, un conto di trasferimenti. Ciò nondimeno, in attuazione dell'Ordine del giorno votato dal Consiglio, coinvolgerò il governo nazionale e quello regionale perché sia fatta ulteriore e definitiva chiarezza sulla vicenda, attraverso prese di posizone esplicite, e solleciterò la stesura di una legge regionale ad hoc sul capoluogo che ribadisca il ruolo e le funzioni della città dell'Aquila, con particolare riferimento alle sedi delle principali istituzioni e amministrazioni".

 

La nuova imposta unica comunale (Iuc) approvata dal Consiglio comunale

Si tratta di una tassa tripartita costituita da Tasi, Tari e Imu. Il consiglio comunale ha potuto deliberare solo su Tasi e Tari poiché la definizione delle aliquote Imu è di competenza esclusiva della giunta.

Approvati alcuni emendamenti presentati dal gruppo civico di Appello per L'Aquila, in particolare sgravi a chi fa raccolta differenziata e compostaggio domestico, il calcolo della Tari - tassa sui rifiuti che sostituisce Tarsu, Tares e Tia e che riguarda sia i proprietari che gli inquilini - verrà effettuata in base ai costi reali della raccolta e dello smaltimento. La tariffa verrà calcolata in base non solo ai metri quadri di un immobile ma anche tenendo conto del numero di persone del nucleo familiare che in quell'immobile vivono.

Secondo le proiezioni degli uffici comunali, nel 2014, in base alle nuove tariffe, per le famiglie, rispetto alla vecchia Tares, ci saranno degli aumenti marginali di pochi euro l'anno.

Come si può vedere da questa tabella, per le utenze domestiche, fatti 100 i metri quadri, la Tari costerà 3.9 euro in più l'anno per un nucleo familiare con 2 componenti; 6.44 euro in più l'anno per i nuclei con tre componenti fino ad arrivare a un massimo di 14.47 euro l'anno per famiglie con cinque componenti.
Rispetto al 2013, la superficie complessiva tassabile amenterà di circa 80 mila metri quadri: si passerà infatti dai 2milioni e 421mila metri quadri dello scorso anno ai 2milioni e 502mila di quello in corso. Un incremento dovuto al fatto che molte abitazioni danneggiate dal terremoto negli ultimi dodici mesi sono tornate agibili. Anche se, naturalmente, ci vorranno anni prima di tornare ai livelli pre-sisma. Ma una vera boccata d'ossigeno ci sarà soprattutto per i commercianti e i piccoli esercenti, salassati nel 2013 dalla vecchia Tares. Per loro, con la nuova tassazione, ci saranno risparmi significativi, fino al 20% annuo, quantificabili in circa 240 euro (sempre fatta 100 mq la superficie tassabile; vedi tabella). Anche per le utenze non domestiche, grazie a un ricalcolo fatto dagli uffici comunali, la superficie tassabile sarà maggiore, circa 33mila metri quadri in più (dagli 826mila del 2013 si passerà ai 859mila del 2014). In questo caso, però, si tratta di metri quadri 'recuperati' dall'evasione.

Dal pagamento delle bollete Tari, il Comune incasserà circa 8milioni di euro. Per coprire i 14.5 milioni di costi del servizio di smaltimento previsti dal contratto stipulato con l'Asm, si attingerà dunque a una parte dei trasferimenti (24 milioni) versati dallo Stato alle casse dell'amministrazione per i mancati introiti e le maggiori spese sopravvenute dopo il terremoto.

I criteri per determinare gli immobili soggetti alla Tasi sono i medesimi previsti per la Tari. La tassa è dovuta da chiunque possegga o detenga, a qualsiasi titolo, fabbricati (compresa l'abitazione principale) e aree edificabili, ad eccezione dei terreni agricoli. La base di calcolo è la stessa utilizzata per determinare l'importo dell'Imu, cioè la rendita catastale dell'immobile rivalutata del 5% e moltiplicata per i coefficienti previsti per l'imposta immobiliare. Il governo ha stabilito che per il 2014 l'aliquota della Tasi (a regime pari all'1 per mille) è fissata al massimo al 2.5 per mille. Per gli immobili affittati, una percentuale oscillante tra il 10 e il 30 per cento dell’ammontare dell’imposta deve essere pagata dall’utilizzatore dell’immobile, cioè dagli inquilini.

I Comuni hanno facoltà di aumentare l'aliquota massima del 2.5 dello 0.8 per mille, fino a toccare il tetto del 3.3 per mille per la prima casa e dell'11.4 per mille per altri fabbricati. L'eventuale aumento, tuttavia, può essere deliberato solo per coprire riduzioni del gettito d'imposta. Il Comune dell'Aquila ha scelto di fissare l'aliquota Tasi al 2 per mille (l'1 per i fabbricati rurali), dunque senza detrazioni, e di applicare agli affittuari la percentuale di pagamento più alta, vale a dire il 30%. L'unica agevolazione prevista è relativa ai nuclei familiari con reddito Isee di importo inferiore ai 10mila euro, per i quali è prevista una riduzione dell'imposta pari al 50%. Dunque, esemplificando, se l'immobile è occupato dal proprietario, costui pagherà la tassa per intero. Se l'immobile invece è occupato da un affittuario, costui dovrà pagare il 30% del tributo, mentre il restante 70% resterà a carico del proprietario.

I pagamenti avverranno in due rate, una a ottobre e l'altra a dicembre. La Tasi dovrà essere pagata al 30% anche dagli aquilani che risiedono nei Map e nei vari progetti Case, la cui proprietà, com'è noto, è del Comune. L'altro 70% andrà perduto: il Comune, infatti, non può pagare per appartamenti che sono suoi.

Se non è una stangata poco ci manca. Mediamente, per quanto riguarda coloro che hanno le prime case, se è vero che si pagherà meno Imu e che la Tasi, in sé, è meno cara del'Imu, il problema è che la Iuc, accorpando Tasi, Tari e Imu, svilupperà un carico fiscale maggiore degli altri anni. Inoltre, per il calcolo della Tasi di Case e Map, c'è un ulteriore problema, determinato dal fatto che per tutti questi alloggi non è ancora stata calcolata una rendita catastale. Il Comune ha deciso che si farà riferimento alla rendita di fabbricati similari di zone omogenee (la cosiddetta rendita presunta).

Per quanto riguarda l'Imu, infine, le nuove aliquote fissate dalla giunta comunale sono le seguenti:

  • 0.37 per cento per l'abitazione principale rientrante nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (le cosiddette case di lusso; per le abitazioni principali non incluse in queste categorie, com'è noto, l'Imu è stata abolita);
  • 0.56 per cento per le unità immobiliari affittate con contratto stipulato ai sensi dell'Opcm 3769 del 2009 (affitti concordati); 0.66 per cento per le case affittate con regolare contratto e per quelle concesse in comodato d'uso gratuito agli eredi;
  • 0.86 per cento per seconde case, immobili, fabbricati agibili tenuti sfitti.
Ultima modifica il Martedì, 09 Settembre 2014 00:07

Articoli correlati (da tag)

Chiudi