Lunedì, 13 Ottobre 2014 17:10

Progetto Case "bastardo": voluto da tutti, ma ora rinnegato

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Nessuno voleva il Progetto Case. E' questo quanto emerso dalla Commissione Garanzia e Controllo del Comune dell'Aquila, riunitasi stamane in un clima tutt'altro che pacifico.

In verità l'assise ha iniziato a discutere seriamente dei problemi del Progetto Case dopo più di due ore di diatriba sull'ordine dei lavori. Ostruzioni politiche che non sono granché piaciute ai cittadini presenti, per lo più appartenenti ai comitati di inquilini del Progetto Case. I problemi legati alle Case e ai Map sono numerosi e complessi: il riallocamento degli assegnatari sfollati (per l'ennesima volta) dopo l'evacuazione della piastra 19 delle Case di Cese di Preturo; la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, questione spinosa alla luce del crollo del balcone; le bollette salate e mai pagate; gli isolatori sismici; i debiti pregressi del Comune. E, chi più ne ha, più ne metta. Per questo alcuni consiglieri di opposizione hanno chiesto al presidente della V Commissione Raffaele Daniele la calendarizzazione delle future riunioni di commissione, al fine di sviscerare in ognuno degli incontri un problema specifico legato al Progetto Case. Dall'altra parte, invece, alcuni consiglieri di maggioranza hanno sottolineato come la convocazione di stamane sia stata richiesta, in termini troppo generici, proprio da chi ha oggi invocato la calendarizzazione. Sta di fatto che, dopo quasi due ore di sterile discussione metapolitica, si è iniziato a entrare davvero nel merito, grazie agli interventi delle due dirigenti comunali Enrica De Paulis (Ricostruzione pubblica e patrimonio) e Daria Aniceti (Politiche sociali).

"Dopo il crollo del balcone (2 settembre scorso, ndr) ho fatto richiesta alla Protezione Civile di tutti i documenti inerenti la costruzione degli edifici in oggetto – ha esordito De Paulis – dai documenti del bando di appalto a quelli di realizzazione e collaudo". Il Comune, poi, ha dato l'incarico di svolgere un proprio studio conoscitivo, su base sia empirica che documentale, basato sull'analisi dell'edificio e di tutti i documenti amministrativi e di cantiere. Si è poi passati a un'altra fase, presentata oggi in Commissione: l'analisi termografica (nella foto) degli edifici sospetti delle aree Case, volta a smascherare le criticità dei balconi. Lo studio del livello di umidità dei materiali ha dato un esito tragicamente prevedibile: i balconi presi in oggetto – circa 800 in 500 alloggi di 32 edifici diversi – hanno gravi infiltrazioni d'acqua. "Abbiamo cercato di effettuare i carotaggi – ha sottolineato la dirigente comunale – ma il legno era talmente sbriciolato che abbiamo dovuto staccarlo e mandarlo in laboratorio". Un disastro, insomma. Per quanto riguarda i documenti, invece, gli incaricati del Comune sono stati stoppati dalla Procura, in seguito all'apertura dell'indagine giudiziaria e al sequestro dei balconi stessi da parte del Corpo Forestale.

Per ciò che concerne gli abitanti della piastra 19 dell'area Case di Cese di Preturo, evacuata nei giorni scorsi, il settore Assistenza alla popolazione sta provvedendo a ricollocare le famiglie, le quali si vedono nuovamente sfollate. Ma, questa volta, non per causa della furia della natura. "Abbiamo già ricollocato alcuni nuclei familiari della piastra 19 – ha evidenziato Daria Aniceti, dirigente del settore – alla data del sequestro dei balconi, avevamo circa 70 alloggi disponibili. Mentre, al primo ottobre, quelli in manutenzione erano 57".

Al di là delle emergenze – sempre più frequenti, a dir la verità – il Comune è stato messo sotto accusa dall'opposizione soprattutto per quanto riguarda la "frettolosa acquisizione del patrimonio edilizio delle aree Case". Le 19 new town sono state acquisite con la delibera di consiglio comunale n. 106 del 27 settembre 2012. Oggi è emerso che all'epoca il collaudo del Progetto Case e dei Map era provvisorio (è stato effettuato nel 2011 ma è stato rilasciato come definitivo solo nell'autunno 2013, come prevede la legge): insomma, per stessa ammissione del Comune, quando si è acquisito l'immenso patrimonio di Case e Map non si aveva una documentazione sufficiente a verificare determinate cose e valutare la solidità degli edifici e i costi di manutenzione. E' questo l'elemento importante emerso durante la commissione di stamane, perché implica un dato politico da cui non si può prescindere: il Comune dell'Aquila possiede un patrimonio che non riesce a gestire, e "che potrebbe mandare alla tragedia finanziaria l'ente", come qualcuno ha ripetuto oggi dai banchi delle opposizioni.

"Già il 26 gennaio 2010, quasi cinque anni fa, gli uffici comunali inviavano lettere al Sindaco chiedendogli di stare in guardia per eventuali acquisizioni del Progetto Case – ha evidenziato con veemenza il consigliere di opposizione Ettore Di Cesare – perché c'erano grandi criticità per gestione e costi di manutenzione. Oggi, con il suo tipico fare populista, il Sindaco si lamenta dei costi di manutenzione straordinaria delle aree Case e Map. Il patrimonio è stato acquisito volutamente per scelta politica elettoralistica. Si aveva perfetta contezza dei problemi che stanno emergendo oggi". Nel consiglio comunale su citato, durante il quale fu sancita l'acquisizione a patrimonio civico di Progetto Case e Map, le opposizioni ribadirono l'opportunità di verificare prima la documentazione relativa allo stato dell'arte del patrimonio, prima di acquisirlo.

Oggi, il centrosinistra aquilano accusa il defunto governo Berlusconi per le modalità di precaria costruzione degli edifici, mentre il centrodestra sottolinea che il Comune non avrebbe dovuto ereditare nel proprio patrimonio edilizio palazzine che, anche letteralmente, in certi casi cadono a pezzi.

Insomma, a cinque anni dalla costruzione del "miracolo aquilano", nessuno rivendica a sé il Progetto Case. Dove era la politica aquilana quando la Protezione Civile lanciò il progetto – preconfezionato e "buono per ogni catastrofe" – delle aree Case e Map? Il centrodestra venerava il Cavaliere, sostenendo pedissequamente la costruzione di new town precarie ma costosissime, il centrosinistra – che governava anche allora la città – inaugurava in modo compiaciuto le Case con tanto di nastri tricolori e odi alla velocità di realizzazione da parte della Protezione Civile di Bertolaso.

La stessa che, davvero in modo incredibile, viene esortata dal sindaco Cialente alla costituzione di parte civile nel processo che, forse, ci sarà per il balcone crollato a Cese di Preturo. Il carnefice che diventa magicamente vittima, insomma.

Ultima modifica il Lunedì, 13 Ottobre 2014 17:45

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