Mercoledì, 22 Ottobre 2014 21:33

Ricostruzione, novità dello Sblocca Italia. Torna il Cas ma è stangata su Case e Map

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In attesa di capire quante risorse saranno stanziate per L'Aquila e il Cratere nella legge di Stabilità - nella versione uscita dal Consiglio di ministri la scorsa settimana, com'è noto, non c'è nulla ma Renzi, come ha riferito la senatrice Pezzopane sul proprio profilo Facebook, ha promesso che il Governo presterà massima attenzione alle proposte che saranno presentate in Parlamento - stanno facendo molto discutere alcune misure inserite dal Pd nell'emendamento, approvato dalla commissione ambiente della Camera, alla legge di conversione del Decreto Sblocca Italia.

L'emendamento è stato presentato dai parlamentari abruzzesi Antonio Castricone, Maria Amato, Vittoria D'Incecco e Tommaso Ginoble e anticipa alcune norme originariamente previste dalla bozza della nuova legge organica sulla ricostruzione, la cui discussione si è arenata dopo le dimissioni di Giovanni Legnini da sottosegretario.

A essere sul piede di guerra sono anzitutto gli inquilini dei progetti Case e dei Map. Un comma dell'emendamento, infatti, l'8 quinques, recita:

Tutti gli assegnatari di alloggi del Progetto Case e MAP sono tenuti al pagamento del canone concessorio stabilito dai comuni e a sostenere le spese per la manutenzione ordinaria degli stessi. Per la gestione della complessa situazione emergenziale delineatasi a seguito degli eventi sismici, per l'Edilizia Residenziale Pubblica, Progetto CASE e MAP, è consentito ai comuni di ripartire i consumi rilevati per ogni edificio, anche per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, secondo le superfici lorde coperte degli alloggi.

Con questo comma si stabilisce in pratica che tutti coloro che abitano nelle Case e nei map, indistintamente (dunque anche i proprietari), dovranno pagare i canoni concessori (vale a dire gli affitti) e le spese per la manutenzione ordinaria.

Ma la nuova norma è pensata anche per togliere le castagne dal fuoco al Comune sulla vicenda dei consumi, perché autorizzerebbe di fatto l'amministrazione a far pagare le utenze secondo le superfici, legittimando così il criterio applicato finora per la determinazione delle bollette. Criterio giudicato dai cittadini incongruo e iniquo, contro il quale, non a caso, stanno fioccando i ricorsi dinanzi al difensore civico.

Il consiglio civico aquilano, l'associazione nella quale si sono riuniti gli assegnatari di Case e map, ha già convocato, per sabato 25 ottobre (Casa del volontariato, ore 17), un'assemblea cittadina per parlare di questi temi.

Destinata a far discutere è anche l'ultima parte del comma, che recita:

La manutenzione straordinaria degli alloggi del progetto C.A.S.E e dei M.A.P. è effettuato dai comuni nei cui territori sono ubicati gli alloggi, nei limiti delle risorse disponibili stanziate per la ricostruzione dei territori della regione Abruzzo, colpiti dagli eventi sismici del 6 aprile 2009, e assegnate a tale finalità con delibera CIPE, nell'ambito delle risorse destinate alle spese obbligatorie, sulla base delle esigenze rilevate dagli Uffici Speciali per la ricostruzione e su proposta del Coordinatore della Struttura di missione per il coordinamento dei processi di ricostruzione e sviluppo nei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1o giugno 2014.

E' una misura abbastanza paradossale perché dà la possibilità di usare, per la manutenzione straordinaria di Case e Map, i soldi destinati alla ricostruzione.

Ci sono anche altri commi, l'8 duodecides e l'8 terdecies, che autorizzano, mediante la costituzione di un fondo presso la struttura di missione della presidenza del Consiglio, il dirottamento di una parte dei fondi destinati alla ricostruzione privata per altri scopi, come le assunzioni in deroga ai limiti vigenti.

C'è poi il comma 8 ter che parla di una proroga dell'assistenza alla popolazione (cas, fondo immobiliare e affitti concordati):

Al fine di assicurare la prosecuzione dell'assistenza abitativa alla popolazione e in particolare il sostegno dei nuclei familiari con componenti disabili o in condizioni di disagio economico e sociale i contratti di locazione e gli interventi di sostegno abitativo alternativo di cui all'articolo 10 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 aprile 2010 n. 3870 e all'articolo 27 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 dicembre 2010 n. 3917, possono essere prorogati, in relazione alle effettive esigenze fino all'anno 2016, entro il tetto di spesa annuo di euro 900.000 per l'anno 2015 e euro 300.000 per l'anno 2016, fermo restando l'erogazione delle somme nei limiti di stanziamento annuali iscritti in bilancio.

Il comma, però, non è molto chiaro: non si capisce, in particolare, se la misura sia erga omnes, rivolta a tutti, o se preveda una forma di sostegno rivolto esclusivamente ai nuclei svantaggiati.

E a proposito di ambiguità, ce n'è molta anche nel comma 8 quater:

Agli oneri previsti dal presente articolo si fa fronte nei limiti delle risorse effettivamente disponibili di cui all'articolo 14, comma 1 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39 convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 2009, n. 77.

In pratica si afferma che le risorse sono assegnate compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica. Considerando però che buona parte della manovra prevista dalla legge di Stabilità è in deficit e che il Governo ha già calcolato uno sforamento del rapporto deficit/pil che si colloca al limite dei parametri imposti da Bruxelles, difficilmente ci saranno margini per lo stanziamento di nuove risorse.

Veniamo al comma 8 sexies:

In fase di esecuzione delle sentenze di condanna dei Comuni e degli Uffici speciali di cui all'articolo 67-ter, decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, a provvedere sulle domande disciplinate, rispettivamente, dall'articolo 2 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, n. 3790 del 9 luglio 2009, e dall'articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 febbraio 2013, il commissario ad acta, nominato dall'Autorità giudiziaria, è tenuto a rispettare l'ordine di priorità nell'erogazione dei contributi predisposto dai Comuni in conformità ai vincoli della pianificazione della ricostruzione e della programmazione finanziaria e di bilancio e della assunzione a protocollo delle richieste di contributo.

Sembra un altro salvacondotto per il Comune, più volte condannato dal tribunale amministrativo regionale (Tar) per la lentezza nell'esame delle pratiche. Con la nuova regola i commissari ad acta nominati dai giudici non potranno più modificare l'ordine di priorità nell'erogazione dei contributi stabilito dall'amministrazione.

 

 

Liris (Fi): "Nello Sblocca Italia misure contro gli aquilani"

"Sono convintamente a fianco del Consiglio Civico Aquilano: l'emendamento 8 quinquies è una nefandezza contro L'Aquila e gli Aquilani", questa la presa di posizione del consigliere comunale di Forza Italia Guido Quintino Liris.

"Con un emendamento fatto su misura per sanare le negligenze dell'amministrazione comunale si determinano per legge misure improponibili e in contrasto con le normative vigenti: 1) gli abitanti dei Progetti CASE e MAP non dovranno pagare le utenze secondo i consumi reali, bensì al metro quadrato. 2) le risorse destinate alla Ricostruzione di L'Aquila e Cratere potranno essere utilizzate per la manutenzione straordinaria di CASE e MAP - continua Liris - Tutto ciò ha dell'incredibile e ha il solo obiettivo di sanare il danno erariale maturato da questa amministrazione, danno già rilevato e contestato dalla Corte dei Conti. Chiederò ai Senatori del mio partito di opporsi all'approvazione in Senato dell'emendamento 8-quinquies: è più che sospetto il fatto che questo emendamento sia così importante per il PD che, già previsto nella bozza della ormai defunta Legge di Ricostruzione (art. 27), è stato tempestivamente riproposta nel Decreto sblocca-Italia".

"Il Difensore Civico Regionale si è già espresso a favore dei ricorrenti, sostenendo legittimo il diritto di pagare le utenze secondo quanto realmente consumato: come si concilia la posizione del Difensore Civico con l'emendamento in questione? E' accettabile che i costi per la manutenzione straordinaria di progetti CASE e Map, aspetto dimenticato per cinque anni da parte dell'amministrazione comunale, siano sostenuti attingendo ai fondi (già risibili per quantità) destinati alla ricostruzioni delle case inagibili degli aquilani? - conclude Liris - Queste sono le domande che faremo con forza e determinazione al Sindaco e alla sua Giunta: non accetteremo risposte aleatorie e non circostanziate. I cittadini aquilani hanno il diritto di sapere".

 

Ultima modifica il Giovedì, 23 Ottobre 2014 14:53

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