Manifestazione di protesta ieri, in Piazza Duomo all'Aquila, contro la sentenza del processo di appello alla Commissione Grandi Rischi. Nel pomeriggio circa 500 cittadini hanno partecipato a un sit-in convocato da alcuni cittadini all'indomani della sentenza, attraverso un tam tam sui social network.
Hanno partecipato all'appuntamento anche alcuni parenti delle vittime del terremoto, assieme al Comitato 3e32 e al gruppo ultras dell'Aquila Calcio Red Blue Eagles, che hanno anche intonato cori in mezzo alla piazza.
La scelta degli organizzatori di affidare l'apertura della manifestazione al tecnico Giampaolo Giuliani ha causato qualche malumore tra i presenti. Giuliani ha parlato a lungo del suo ruolo nei giorni immediatamente precedenti al 6 aprile 2009. "Far aprire a Giuliani significa prestare il fianco a chi strumentalmente parlava e parla di processo alla scienza", hanno rumoreggiato alcuni. "Basta, non è un problema di scienza e previsione dei terremoti, ma di politica", ha detto ad alta voce un manifestante.
A ricordare alla città le responsabilità politiche della riunione della Commissione ci ha pensato il 3e32, che ha sventolato un cartello raffigurante la foto di Guido Bertolaso, degli imputati e la scritta Grandi Rischi: la scienza asservita al potere, assieme a uno striscione con scritto Il potere ordina, la scienza obbedisce, la legge assolve.
Tanti gli interventi dal palco, tra cui uno dei più toccanti è stato quello di Titti Cora: "I due giudici (Billi e Como, ndr) coraggiosi hanno comunque svelato la menzogna - ha affermato - grazie a loro in nome nostro e, stavolta sì, in nome del popolo italiano". Nel corso del suo intervento i Red Blue Eagles hanno esposto un lungo striscione sul quale c'era scritto E' un film già visto, lo Stato si autoassolve... Nulla è successo. Questo è l'esito del processo, accendendo subito dopo alcune torce.
"Sarebbe il caso di tornare a Roma dove devono sentirci, insieme alle altre vittime dello Stato che si autoassolve, come nel caso di Stefano Cucchi o di Eternit - ha urlato dal palco Alessandro Tettamanti, intervenuto per il 3e32 - vogliamo lottare ancora una volta per la giustizia sociale. Se mai verrà Renzi all'Aquila andiamogli a raccontare le nostre sofferenze e difficoltà quotidiane".
Quella di ieri è stata la seconda manifestazione cittadina, dopo quella convocata giovedì 13 novembre dai comitati dei parenti delle vittime. Una sentenza che continua a indignare la comunità aquilana, anche se solo una parte di quest'ultima è scesa oggi in piazza.
Amaro il commento postato sul proprio profilo Facebook, qualche ora dopo la fine della manifestazione, da Vincenzo Vittorini: "Un grazie di cuore a tutte le persone che in questi giorni hanno manifestato il loro dissenso verso una sentenza scandalosa. Un grazie particolare va a chi lo ha fatto scendendo in piazza il 13 ed il 23 novembre. Un grazie di cuore a L'Aquila Rugby. Ma purtroppo devo constatare amaramente che la gran parte della città è assente e silente e lontana anni luce molto probabilmente perché è d'accordo con l'ultima scandalosa sentenza e priva del coraggio di dissentire! E' amaro tutto ciò! E fa male! Ma eravamo soli, siamo soli, saremo soli anche se con l'aiuto e la vicinanza di una piccolissima parte di Città che ancora ringrazio di vero cuore per il coraggio di manifestare il dissenso e l'indignazione. Ma la battaglia per la Verità e la Giustizia continua, fino alla fine, costi quel che costi, senza se e senza ma, per Tutti i Nostri 309".
Alcuni scatti della manifestazione