Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha preso di nuovo in mano carta e penna per l'ennesima, accorata, lettera inviata stavolta alla presidente della Camera, Laura Boldrini, e al presidente del Senato, Pietro Grasso. Dopo la missiva al direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, pubblicata domenica e che ha riscontrato moltissimi commenti, e parecchi dal tono assai critico, il primo cittadino torna a scrivere non solo per segnalare la drammatica situazione che vive la città dove i tanti che risiedevano prima del sisma "in uno dei pochi centri storici abitati in Italia, prendendo atto che per rientrare nella loro abitazioni ci vorranno anni ed anni, stanno vendendo allo Stato i propri appartamenti per acquistarne in altre città", ma anche per togliersi qualche sassolino dalle scarpe.
Non solo per rispondere alle tante critiche degli italiani pubblicati dal Corriere, certamente, ma anche ai parlamentari e ai funzionari dei Ministeri che non hanno mancato di sottolineare che, per L'Aquila, sono stati stanziati fondi sufficienti per la ricostruzione.
"Viviamo una emorragia di aquilani dettata dalla disperazione e dalla mancanza di fiducia nello Stato, ma, soprattutto, si è innestato un processo che lascerà il centro storico dell'Aquila non ricostruito, una nuova Pompei, una responsabilità storica che né io, né la mia amministrazione intende assumersi, né tanto meno condividere arrivando anche ad estreme conseguenze", scrive il Sindaco.
"Parlando con esponenti del Governo e funzionari dei Ministeri - si legge nella lettera - viene continuamente ribadito che per il sisma dell'Aquila, e della città territorio, si è speso anche troppo e che avremmo bruciato grandi risorse. Purtroppo questo è il messaggio fatto passare nel Paese. Ciò ci ha isolati e ci ha fatto perdere ogni solidarietà; ci ha reso ancora più soli nel nostro dramma".
Infine, la provocazione del primo cittadino: "a nome delle aquilane e degli aquilani, poiché il Parlamento è in possesso della relazione della Protezione Civile riguardo alla gestione dell'emergenza, dei rapporti semestrali del Commissario Straordinario per la Ricostruzione, nonché di tutte le rendicontazioni delle somme spese dai singoli Comuni del cratere sismico, chiedo alle Signorie Vostre di incaricare la Commissione Parlamentare che riterranno opportuna, per raccogliere, una volta per tutte, i dati su quanto speso a L'Aquila, da chi, e come, in un'operazione verità che si deve non solo al Paese, ma, a questo punto, anche a noi aquilani".
Insomma, il sindaco Cialente non ci sta e risponde con forza a quanti, nelle passate settimane, hanno giustificato le risposte vaghe del Governo alle pressanti richieste della ricostruzione. Forse anche per chiedere una assunzione di responsabilità a chi ha gestito l'emergenza del cratere.
La lettera del Sindaco a Laura Boldrini e Pietro Grasso
Gentilissimi Presidenti,
sono giorni difficilissimi, se non disperati, per il futuro della città dell'Aquila.
La mancanza di risorse per la ricostruzione allontana i tempi del recupero del centro storico dell'Aquila, delle sue frazioni, dei borghi del cratere.
I cittadini residenti prima del sisma in uno dei pochi centri storici abitati in Italia, prendendo atto che per rientrare nella loro abitazioni ci vorranno anni ed anni, sulla base di una discutibile previsione normativa, stanno vendendo allo Stato i propri appartamenti per acquistarne in altre città.
E' una emorragia di aquilani dettata dalla disperazione e dalla mancanza di fiducia nello Stato, ma, soprattutto, si è innestato un processo che lascerà il centro storico dell'Aquila non ricostruito, una nuova Pompei, una responsabilità storica che né io, né la mia amministrazione intende assumersi, né tanto meno condividere arrivando anche ad estreme conseguenze.
Parlando con esponenti del Governo e funzionari dei Ministeri, viene continuamente ribadito che per il sisma dell'Aquila, e della città territorio, si è speso anche troppo e che avremmo bruciato grandi risorse.
Purtroppo questo è il messaggio fatto passare nel Paese.
Ciò ci ha isolati e ci ha fatto perdere ogni solidarietà; ci ha reso ancora più soli nel nostro dramma.
A nome delle aquilane e degli aquilani, poiché il Parlamento è in possesso della relazione della Protezione Civile riguardo alla gestione dell'emergenza, dei rapporti semestrali del Commissario Straordinario per la Ricostruzione, nonché di tutte le rendicontazioni delle somme spese dai singoli Comuni del cratere sismico.
Chiedo alle Signorie Vostre di incaricare la Commissione Parlamentare che riterranno opportuna, per raccogliere, una volta per tutte, i dati su quanto speso a L'Aquila, da chi, e come, in un'operazione verità che si deve non solo al Paese, ma, a questo punto, anche a noi aquilani.
Certo di trovare la Vostra comprensione e la condivisione della necessità di questa operazione di trasparenza, porgo i più distinti saluti.
Dr. Massimo Cialente