Mercoledì, 15 Aprile 2015 19:53

La grottesca confusione sul testo della Legge sulla ricostruzione: l'opposizione insorge, in attesa del consiglio comunale

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La bozza del testo della Legge sulla ricostruzione assume contorni sempre più grotteschi. Il tanto sospirato testo della legge, che dovrebbe regolare negli anni a venire la ricostruzione pesante all'Aquila e nel cratere sismico, gira in bozza già dallo scorso anno, al tempo in cui Giovanni Legnini era sottosegretario all'Economia con delega alla ricostruzione.

Nelle ultime settimane, complice anche la convocazione del consiglio comunale previsto per oggi, la legge ha nuovamente tenuto il banco del dibattito politico. Qualche giorno fa l'ufficio di presidenza del consiglio ha inviato a tutti i consiglieri la bozza del testo [scarica il testo], sul quale si discuterà nel consiglio ad hoc, a cui dovrebbe partecipare anche la sottosegretaria Paola De Micheli. Il documento è arrivato sulle scrivanie di organizzazioni di categoria, politica locale e stampa.

La bozza, però, non è l'unica che gira. Ieri, infatti, la senatrice del Partito Democratico Stefania Pezzopane ha annunciato, attraverso una nota, alcuni cardini della legge - velocità e trasparenza nelle pratiche, misure per le attività produttive, problema del personale negli uffici - sottolineando come il testo non sia ancora definitivo: "E' passibile di ulteriori arricchimenti - ha dichiarato Pezzopane - il consiglio comunale può farmi proposte importanti. Nei prossimi giorni, al termine del percorso di ascolto lo presenterò, come un documento condiviso e definitivo". Il problema, però, è che i consiglieri comunali starebbero studiando una bozza di testo diversa rispetto a quella redatta dalla senatrice democrat. 

Parte dell'opposizione è andata su tutte le furie: "E' assurdo che andremo in consiglio comunale convinti di discutere su una base diversa da quella che, fino ad oggi, abbiamo presunto che sia l'ultima versione - ha sbottato Guido Liris (Forza Italia) - ci sentiamo presi in giro, perché ci sarà un'esponente del governo in consiglio e noi stiamo studiando una bozza non aggiornata. Stefania Pezzopane chieda scusa al consiglio comunale e alla città".

"In consiglio ci sarà un dibattito importante per il futuro della città. Non ho il tempo di rilasciare dichiarazioni, perché sono troppo impegnato a capire qual è il testo giusto", sottolinea con sarcasmo Ettore Di Cesare, consigliere di Appello per L'Aquila, interpellato telefonicamente da NewsTown. Appello per L'Aquila, assieme ad altri movimenti civici, ha organizzato nel novembre scorso un incontro sulla legge [leggi l'articolo]. Ad oggi, l'unico appuntamento pubblico organizzato in città.

Chi sta partecipando alla redazione della legge? Chi sta apportando contributi prima dell'approdo in consiglio? Il testo scritto da Stefania Pezzopane sarebbe più recente di quello inviato da Carlo Benedetti ai consiglieri (è datato 27 marzo 2015) e sarebbe stato già modificato dopo i contributi di diversi stakeholders del capoluogo abruzzese: da alcuni costruttori come Gianluca Del Beato e Gianni Di Vincenzo, alle organizzazioni di categoria (CNA, Apindustria, Ordini degli Ingegneri e degli Architetti), passando per il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente e il suo assessore Pietro Di Stefano, i responsabili degli uffici speciali dell'Aquila e del cratere, e il coordinatore dei sindaci del cratere Emilio Nusca. Sono stati interpellati, finora senza successo, anche Enrico Ricci e Gianni Frattale, rispettivamente dell'Ance regionale e provinciale, oltre ai comitati dei parenti delle vittime, ai sindacati e all'assemblea cittadina, nella persona di Anna Pacifica Colasacco. Quest'ultima si sarebbe rifiutata di mandare contributi, suggerendo un incontro pubblico con la cittadinanza.

Sul testo di legge, fondamentale per il presente e il futuro del cratere, c'è insomma una gran confusione, in barba alla tanto sbandierata condivisione e trasparenza. In attesa del consiglio comunale, che si preannuncia infuocato.

Ultima modifica il Giovedì, 16 Aprile 2015 09:16

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