Le elezioni provinciali hanno lasciato il segno nel centrosinistra aquilano.
Il risultato, infatti, non è stato così positivo come lascerebbe intendere una lettura frettolosa delle percentuali. E' vero, il presidente eletto, Antonio De Crescentiis, ha ottenuto il 61%: è utile ricordare, però, che i voti erano ponderati. A dire che le preferenze dei sindaci e dei consiglieri delle città più popolose pesavano molto di più dei voti espressi dagli amministratori dei piccoli centri. Se è vero che i principali centri della Provincia sono amministrati dal centrosinistra, è vero anche che l'elezione del sindaco di Pratola Peligna era scontata. Ci si attendeva, piuttosto, un maggiore scarto con il centrodestra che, con le due liste a sostegno del candidato presidente Paolo Federico, ha eletto ben quattro consiglieri dei dieci che siederanno nell'assise provinciale, con Americo Montanaro a soffiare il posto a Fabio Camilli che sarebbe stato il settimo eletto nel centrosinistra.
Non solo. Il Consiglio comunale dell'Aquila non ha eletto neppure un rappresentante: il candidato designato, Gianni Padovani del Partito Socialista Italiano, ha ottenuto infatti 5 o 6 voti in meno del previsto. Per questo, si è scatenata la polemica in seno alla maggioranza che sostiene il sindaco Cialente.
Il primo cittadino, pur complimentandosi con il presidente eletto, non ha mancato di sottolineare come "i firmatari del comunicato emesso per la vicenda Santangelo, che si appellavano ai ‘limiti invalicabili del centrosinistra’, fra cui Giuseppe Ludovici, non solo non hanno votato per il candidato che si erano scelti democraticamente e all'unanimità in riunione, vale a dire Padovani, ma una parte di loro ha votato a destra".
Un vero e proprio affondo. Un atto di accusa ad Antonello Bernardi (Pd), Giuliano Di Nicola (Idv), Ermanno Giorgi (Centro Democratico), Giuseppe Ludovici (Gruppo Misto), Pierluigi Mancini (Api), Giustino Masciocco (Sel), Enrico Perilli (Prc), Salvatore Placidi (Cattolici Democratici) che avevano firmato il contestato documento.
Immediate le reazioni. Il consigliere Giustino Masciocco ha voluto precisare come non ci fosse alcun nesso tra il caso Santangelo e la decisione, di Sinistra Ecologia e Libertà, di non votare alle elezioni provinciali per un dissenso, rispetto alla riforma Delrio, espresso pubblicamente dagli esponenti del partito di Nichi Vendola. A smentire Cialente, anche il consigliere Enrico Perilli (Prc): "Ho votato Padovani", ha dichiarato. Smentendo il suo stesso partito, tra l'altro, se è vero che giusto qualche settimana fa il Partito della Rifondazione Comunista dell'Aquila aveva confermato di non voler partecipare alle elezioni "perché non riteniamo di dover assecondare la controriforma Delrio voluta da Renzi", leggiamo da una nota diffusa a mezzo stampa.
Sta di fatto che Enrico Perilli si è presentato alle urne ed ha votato il consigliere Padovani. Dunque? A far chiarezza, ha provato il presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti: "Non c'è nessun nesso tra il documento sottoscritto da alcuni consiglieri comunali (che hanno votato per il centrosinistra, tranne Masciocco che si è astenuto) ed il voto deludente per il Comune dell'Aquila alle elezioni provinciali", ha spiegato Benedetti. "Ci sono, invece, criticità e limiti nella conduzione politica della vicenda che sono all'origine del dato deludente. Fino ad ora, però, nessuno si assume la responsabilità politica del 'flop'. In particolare - ha aggiunto - pare ingiustificata la non candidatura di esponenti del PD cittadino".
Dunque, Benedetti è sceso nel dettaglio: "4 consiglieri di maggioranza (di cui uno del PD e tre dei monogruppi) hanno votato per candidature 'marsicane' (1 per Pisegna Orlando, 2 per Berardini, 1 per Di Paolo) e due consiglieri, di cui uno del PD, per un candidato di centrodestra".
Via libera alle speculazioni politiche. Intanto, si può dire che i consiglieri di maggioranza che hanno votato candidati 'marsicani' di centrosinistra potrebbero essere Giorgi, Mancini e Di Nicola, che ha dato il suo voto a Berardini. Resta da capire chi ha tradito nel Pd. Inoltre, si può dire che, con ogni probabilità, Ludovici è tra i due che hanno votato centrodestra. Anche qui, chi avrà tradito tra i democrat?
Il dato politico, al di là delle speculazioni, è abbastanza eloquente.