E' appena terminata l'assemblea del Consiglio d'amministrazione del Centro Turistico del Gran Sasso. "Come socio unico - scrive il Sindaco Massimo Cialente sul social network Facebook - ho comunicato che la giunta comunale ha approvato il ripianamento, come debito fuori bilancio, del buco di 1milione e 550mila euro.
Il debito di cui parla il Sindaco è quello relativo alla revisione del bilancio del 2012. Rimuoverlo è il passo necessario per poter impiegare sul Centro turistico i 20 milioni ottenuti dal 5% dei fondi per la ricostruzione della così detta Legge Barca.
Domani si riunirà a tal riguardo la prima commissione presieduta dal Consigliere Giustino Masciocco (Sel). Precisamente il punto all'ordine del giorno recita: PERDITE DI ESERCIZIO 2012. RICONOSCIMENTO DELLA LEGGITTIMITA' DEI DEBITI FUORI BILANCIO AI SENSI DELL'ART.194, COMMA 1 LETT.C)D.Lgs 267/2000
L'articolo 194 alla lettera C del comma 1 precisamente riconosce la legittimità dei debiti fuori bilancio per la " ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codice civile o da norme speciali, di societa' di capitali costituite per l'esercizio di servizi pubblici locali".
Staremo a vedere se in commissione tutti i consiglieri saranno d'accordo sull'applicazione dell'articolo, anche perché la delibera di Giunta sul debito fuori bilancio del Comune dovrà passare anche in Consiglio.
Cialente, su quello definito da molti come un "carrozzone pubblico", mostra ora un certo ottimismo per il futuro: "Per coloro che lo ritengono ridotto ad un colabrodo - scrive sempre su facebook - comunico che abbiamo già fatto un bilancio semestrale 2013 al 30 giugno. Ebbene abbiamo "solo" 125 mila euro di perdite, che farebbe prevedere, se tutto restasse così, un deficit 2013 di 200-250 mila euro di perdite. Un risultato importante, se si pensa al numero di addetti a tempo indeterminato (circa 30), ed alla scarsa competitività di una stazione che ha solo due impianti. Tutto ciò mi conforta nel progetto, che vedo realizzabile, di andare ad un grande rilancio del turismo estivo ed invernale del gran Sasso".
Il debito complessivo del Ctgs ammonta a circa 7milioni di euro. Mesi fa si pensava che fosse la società Invitalia, l'agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, a intervenire nella ricapitalizzazione del Centro turistico. Questo anche in virtù del fatto che il Comune dell'Aquila aveva acquisito proprio da Invitalia, con i soldi della legge mancia, il sito industriale ex Finmek per 4milioni e 200mila euro.
Invece Invitalia ha annunciato che è disponibile semplicemente ad affittare un ramo d'azienda una volta che il Comune coi soldi del Cipe abbia provveduto al pieno recupero delle strutture esistenti.
Il tutto poi finalizzato a far gestire dal 2015 gli impianti ad un privato.
Bisogna anche ricordare però, che ora i rapporti tra Comune aquilano e Invitalia sono peggiorati. Sul tavolo che a Roma ha fatto saltare l'accordo per l'insediamento dell'Accord Phoenix, beneficiando sempre del 5% dei fondi Cipe - proprio nel sito industriale ex Finmec - c'era anche Invitalia.
Insomma la partita è sempre più intrecciata e sembra coinvolgere più pezzi di "ricostruzione" che si implicano l'un l'altro. Il Gran Sasso ne è uno, ma i fattori per cui l'operazione vada a buon fine o meno, sono tanti e siamo solo all'inizio.