Doveva essere la trasferta del riscatto, l'inizio della missione salvezza. E invece L'Aquila è riuscita a far risorgere anche un Prato in caduta libera da una decina di giornate.
Le motivazioni dei toscani di tirarsi su (con questa vittoria hanno raggiunto L'Aquila a quota 29), hanno evidentemente prevalso su quelle degli aquilani: spesso approssimativi,distratti, non lucidi.
Così Pesoli ha regalato il primo gol agli avversari dopo pochissimi minuti. Da allora L'Aquila ha avuto sei occasioni sprecate con un palo di Sandomenico e un gol (regolare) annullato a Bensaja.
Al rientro in campo - con Pesoli negli spogliatoi per infortunio muscolare - il dramma: altri due gol del Prato presi in maniera piuttosto imbarazzante. Poi il tentativo di recuperare con i due assist del nuovo arrivato Chiereletti per De Sousa e Sandomenico che l'hanno messa finalmente dentro.
Quello che difficilmente ci si riesce a spiegare però è stato vedere sul 3-2 sbagliare a calciare quasi tutti gli angoli; vedere Bensaja provare velleitariamente a tirare una punizione da 30metri anziché buttarla in mezzo, non arrivare quasi mai per primi sulle seconde palle.
Non va bene, per lo più nella settimana del 6 aprile in cui non si doveva perdere. Davanti a quei tifosi che anche oggi si sono sobbarcati la lunga trasferta.
Perrone ci ha messo del suo scommettendo sul recupero di Pesoli (ma la difesa senza lui diventa un colabrodo), non convocando Ceccarelli e facendo entrare Di Mercurio come ultimo cambio sul 3-1 lasciando ancora una volta Andrea Mancini fuori.
Il tecnico ha cambiato anche modulo tornando, dopo tantissimo, alla difesa a quattro con l'esordio (positivo nella debacle complessiva) di Chiereletti, e Mancini trequartista dietro le punte Sandomenico e De Sousa. Salvo poi tornare sui suoi passi nel secondo tempo rischierando la squadra col 3-5-2.
Sta di fatto che L'Aquila in trasferta non vince più, mentre pareggia in casa, con una perfetta media play out.
La società ha diffuso un cominciato in cui parla di un "pesante confronto a fine partita con squadra, stuff e direttore sportivo" e di un imminente "ritiro fuori città per preparare al meglio le ultime quattro partite, necessarie per mantenere questa categoria" .
Perrone in bilico? Nonostante esponenti della società abbiano confermato che la sua posizione è in discussione, cambiare a quattro giornate dal termine sarebbe un rischioso salto nel vuoto che potrebbe migliorare come peggiorare la situazione. Difficile si sceglierà di rischiare in questa maniera, considerando anche i famosi limiti della rosa e del mercato sia estivo che invernale, non certo a carico di Perrone.
Di certo c'è bisogno di una scossa, un cambio di marcia col quale tentare di recuperare la situazione. Il ritiro, si spera suoni la sveglia a giocatori e staff.
Nella pesantezza complessiva della situazione, viene incontro la sconfitta del Rimini in casa col Savona e il pareggio in casa della Pistoiese. La salvezza è ancora lì, a un punto, col Rimini che quasi certamente sarà penalizzato di due misure per la vicenda stipendi.
Ora, mancano quattro gare: col Siena che non ha più nulla da chiedere al campionato, domenica in casa; poi Rimini in trasferta, Lucchese in casa, e Lupa Roma ad Aprilia: tutti scontro diretti.
Inutile dire che di errori non se ne possono più fare.
IL TABELLINO
L'AQUILA: Scotti, Chirieletti, Piva, Cosentini, Pesoli (1′ st Bruno), Bensaja, Bulevardi (26′ st Di Mercurio), De Francesco (1′ st Triarico), De Sousa, Mancini, Sandomenico. A disp.: Savelloni, Bigoni, Bruno, Sanni, Ligorio, Di Mercurio, Triarico, Stivaletta, Perna, Mancini A. All. Carlo Perrone.
PRATO: Rossi, Catacchini, Eguelfi, Benucci (32′ st Boni), Ghinassi, Ghidotti, Corvesi, Knudsen, Regolanti (1′ st Ogunseye), Gabbianelli, Capello (28′ st Gaiola). A disp.: Bardini, Formato, Lucarini, Chelini, Cela, Serrotti, Rivas, Malotti, Moncini. All. Roberto Malotti.