L'Aquila vince e convince contro la capolista Teramo andandosi a prendere i primi tre punti della stagione nel derby del Gran Sasso.
Inizia benissimo dunque il percorso di Nunzio Zavettieri che alla prima panchina in rossoblù dopo l'esonero di Pagliari, ferma il Teramo che veniva da quattro vittorie consecutive e ora lascia il primato alla Spal.
A sbloccare l'attacco rossoblù ci ha pensato un guizzo di Sasà Sandomenico, a tredici minuti dal termine, quando L'Aquila era in dieci da venti minuti per la sciocca espulsione di Mancini. Tripudio dei tifosi aquilani giunti allo stadio di Paino d'Accio in più di 500.
La squadra di Zavettieri ha dominato per tutto il primo tempo un Teramo che senza Bucchi e Donnaromma non ha mostrato la solita forza offensiva. Lapadula è stato fermato bene dalla difesa rossoblù che con Maccarrone al posto dell'infortunato Pomante, ha confermato la sua solidità.
Ma è stata tutta la squadra a dimostrarsi compatta e ben organizzata. Anche dopo l'espulsione di Mancini, dopo qualche minuto di sbandamento, L'Aquila si è ricomposta non facendo quasi notare la differenza numerica. Merito anche di una preparazione atletica che forse sta uscendo fuori adesso e che comunque è apparsa superiore a quella del Teramo.
Su tutti è apparso determinante un cambio d'atteggiamento: L'Aquila oggi contro il Teramo ha giocato da squadra unita e superiore fin dal primo minuto grazie ad una giusta interpretazione psicologica della gara.
Un'unione simboleggiata anche nel singolare episodio avvenuto dopo il triplice fischio finale quando la squadra è corsa a festeggiare sotto la curva e un tifoso aquilano gli è corso incontro per prendere la consueta maglietta: uno stewart ha aggredito il tifoso che è stato protetto da tutta la squdra arrivata sotto il settore ospiti in una sorta di mischia rugbystica.
Zavettieri come annunciato non cambia la formazione e scende in campo con il 4-3-3 praticamente con gli stessi interpreti del periodo Pagliari, quelli annunciati anche da NewsTown nella giornata di sabato. Manca come al solito la zampata finale dopo l'ultimo cross dal fondo perché né Perna né gli altri riescono a finalizzare.
Tuttavia la squadra spinge costantemente sicura di sé e lo stesso Perna fluidifica e lotta sui palloni alti come ancora non riusciva a fare da inizio campionato.
Al 2' comincia Pedrelli (schierato come sempre a sinistra) che prova il tiro dalla distanza bloccato in due tempi dal portiere Tonti.
Pacilli nel primo tempo è in grande forma (in molti sono venuti a vederlo dalla sua Torano) e al 15' arriva palla al piede fino in porta, poi la difesa biancorossa riesce a sbrogliare.
Al 29' ci prova anche Corapi su punizione , la palla va fuori. Il Teramo non riesce ad essere pericoloso, ne approfitta L'Aquila che con Mancini e Sandomenico ci prova ancora con ritmi molto alti.
Al ritorno in campo dopo cinque minuto Sandomenico inzia a far capire alla difesa teramana, che no, lui non è stanco, e al termine di una delle scorribande sulla destra tira a girare: miracolo del portiere.
Sul conseguente calcio d'angolo Perna schiaccia di testa quasi a botta sicura, la palla termina di un soffio al lato.
Il Teramo prova a rispondere ma una grossa mano (in tutti i sensi) gliela dà il numero otto Mancini, che già ammunito, al 58' compie il più stupido dei falli, toccando una palla inutile con la mano all'altezza di centrocampo.
In dieci L'Aquila sbanda leggermente e il Teramo sale. Al 64' ci prova Di Paolantonio che costringe il buon Zandrini alla deviazione in corner.
Al 65' Zavettieri piuttosto che togliere un attaccante, nel centrocampo a due sostituisce il metodista Corapi con Zappacosta, esperimento provato in settimana.
Al 67 Del Pinto stende un'indemoniato Petrella al limite dell'area: sulla conseguente punizione Lapadula prende l'esterno della rete.
Ma invece di sbandare la squadra di Zavettieri col passare dei minuti si riorganizza, e sopratutto ci crede, perché sa di poter vincere.
Un grande Srugli spinge ancora sulla destra e mette al centro un cross che dà vita ad un bel duello aereo tra la testa di Perna e il piede del difensore biancorosso. La palla finisce fuori di poco.
Ma il gol è nell'aria perché al 78' L'Aquila continua a spingere con Sandomenico, imprendibile, che salta Perrotta e mette all'angolino dove questa volta però arriva il buon Tonti .
E' il preludio. Giusto un minuto dopo sempre Sandomenico si ritrova protagonista di un'azione fotocopia raccogliendo palla da dentro l'area, resiste in area al ritorno del difensore, si porta la palla sull'altro piede e calcio spiazzando il portiere. E' il tripudio sugli spalti.
L'Aquila si va a prendere i primi tre punti con la rabbia giusta dipinta sul volto di tutti i giocatori, che corrono a festeggiare sotto una curva pazza di gioia.
Negli ultimi minuti di gioco infatti, il Teramo infatti si butta in avanti ma la formazione rossoblù regge bene rischiando in pratica solo al 93' con Egidio che da buona posizione spara alto da dentro l'area.
Finisce così - tra la festa dei tifosi aquilani e i cori di quelli teramani che comunque sospingono la squadra seconda in calssifica - un derby piacevole, giocato a grande ritmo e meritatamente vinto dall'Aquila che pare non voglia perdere più con il diavolo.
Con la vittoria L'Aquila arriva a otto punti in calssifica, a quattro dai binacorossi e a cinque dalla vetta occupata questa domenica dalla Spal all'interno di un campionato che pare sempre di più equilibrato e che nella giornata odierna ha fatto registrare ben cinque vittorie fuori casa.
Il TABELLINO
Teramo (4-3-3): Tonti; Scipioni, Diakite, Speranza, Perrotta; Cenciarelli, Lulli (73' D'Egidio), Fiore (38' Petrella); Bonaiuto (82' Caidi), Lapadula, Di Paolantonio. In panchina: Serraiocco, Masullo, Amadio, Pigini. All. Vivarini
L'Aquila (4-3-3): Zandrini; Scrugli (74' Di Mercurio), Pedrelli, Maccarone, Pedrelli; Del Pinto, Corapi (65' Zappacosta), Mancini; Pacilli, Perna, Sandomenico (78' Ceccarelli). In panchina: Cacchioli, Rea, De Francesco, Balsas Bruno. All. Zavettieri
Reti: 77' Sandomenico
Arbitro: Giovani di Grosseto Assistenti: Viola e Lacalamita di Bari
Ammoniti: Lulli (T); Mancini, Del Pinto, Zandrini (A)
Espulso: al 58' Mancini (A) per doppia ammonizione