La settimana precedente l'incontro con il Teramo nel girone d'andata è stata tra le più concitate degli ultimi due anni di calcio a L'Aquila: andò bene, benissimo.
L'arrivo di un allenatore non molto conosciuto in Abruzzo, diede la scossa giusta ad una squadra che scese in campo al 'Bonolis' con un altro carattere e un'attitudine sicuramente più offensiva.
Dopo la contestazione in casa contro il San Marino (incredibilmente uguale a quella di sabato scorso a San Marino) arrivò la prima vittoria e il primo gol di Sandomenico.
Oggi quell'allenatore, Nunzio Zavettieri, si trova a gestire a sua volta, prima del derby, la settimana più dura per lui e per tutto l'ambiente.
La sconfitta in terra marchigiana brucia ed è arrivata dopo il pareggio di Prato che già aveva smorzato gli entusiasmi per la vittoria contro l'Ascoli.
Sotto processo, a caldo, è finito il mercato d'inverno e la filosofia dei due giocatori per ruolo che avrebbe rovinato gli equilibri in campo e nello spogliatoio. Criticate anche le scelte del mister di schierare alcuni nuovi (Gotti e Carini su tutti) al posto dell'usato sicuro.
Ma al di là delle effettive deludenti prestazioni dei giocatori di cui sopra (in realtà non gli unici apparsi sottotono), si dimentica facilmente che con tutti giocatori "vecchi", L'Aquila ha fatto comunque alcune prestazioni inguardabili come il primo tempo ad Ascoli e la gara col Pro Piacenza, e che i problemi della squadra sono probabilmente prima di natura caratteriale che altro.
Chi gioca insomma deve tirare fuori gli attributi, come hanno ricordato anche oggi i tifosi durante l'allenamento della squadra a Centi Colella. Mister Zavettieri (che si è preso tutte le responsabilità del caso) in conferenza stampa lo ha ammesso: "Da adesso, le mie scelte saranno diverse. Io guardo i dati di fatto: a parità di caratteristiche tecnico tattiche, farò giocare chi mi da più garanzie a livello caratteriale e d'attaccamento alla maglia". (minuto 31:40 della conferenza stampa integralmente riportata nel video sopra).
Il problema principale, insomma, potrebbe essere proprio questo: la non sufficiente grinta messa in mezzo al campo da alcuni elementi e non tanto un il modulo, sicuramente non il mercato d'inverno.
Molto dirà la partita con il Teramo, ma nel calcio moderno - come in altri settori - quando c'è la possibilità, spesso si preferisce avere le panchine lunghe e l'opportunità di gestire al meglio più risorse. Che certo poi bisogna avere la capacità di gestire da fuori (il mister e la società) e da dentro il campo (dove i più indicati dovrebbero essere Pomante e Corapi ma anche Perpetuini aspettando il suo ritorno effettivo), per ottenere i risultati sperati.
Questa è la sfida attuale volendo credere nel progetto tecnico, e con questo in mano, non si può far altro che fare il tifo affinché Zavettieri e la squadra possano risolvere i problemi manifestatisi nell'ultimo mese.
Per tutto il gruppo è fondamentale, adesso come non mai, che arrivi un risultato positivo perché solo attraverso le vittorie potrà riuscire ad amalgamarsi mescolando nel modo migliore vecchi e nuovi elementi. E tornare a volare.
In caso contrario, L'Aquila continuerà a "sciogliersi" come ha fatto a San Marino e, Pagliari insegna, il primo a rimetterci - oltre ai tifosi - sarà sempre l'allenatore.