Negli spogliatoi, dopo una vittoria così importante, mister Nunzio Zavettieri vuole essere chiaro su un punto: "Sapevamo che era la partita che poteva farci ritrovare l'entusiasmo e così è stato. Ma deve servire sopratutto a farci rimanere umili ed andare avanti partita per partita con i piedi per terra. Da martedì penseremo solo a Prato".
In seconda battuta il tecnico calabrese ci tiene ad elogiare la prestazione dei suoi: "E' stata una grande prestazione dei ragazzi, sono contento. La nostra bravura è stata interpretare il gioco in base ai giocatori che avevamo, sfruttando al massimo le caratteristiche dei tre attaccanti. Abbiamo accorciato il campo e cercato la verticalizzazione un po' più veloce. Quando riusciamo a rimanere corti e compatti siamo molto forti".
Sui nuovi innesti: "Ringrazio il direttore che ha fatto un ottimo lavoro in base a quelle che erano i punti che volevamo sistemare. A schierare Pozzebon ci ho pensato dal primo allenamento perché ha caratteristiche fisico atletiche importanti ed è furbo e scaltro. Volevo mettere pressione alla difesa dell'Ascoli perché non volevo fare una partita piatta.
"Adesso - conclude Zav - siamo in vantaggio nello scontro diretto con l'Ascoli". E non è poco
Marco Djuric
La cosa più bella che si possa sentire dopo una bella vittoria che dà serenità all'ambiente e forse ad una città intera, arriva da un ragazzo di origini bosniache poco più che 20enne, giunto ai piedi del Gran Sasso nemmeno sei giorni fa e andato subito in gol. "Quando il mio procuratore mi ha detto che potevo andare all'Aquila - racconta Djuric - ho detto: 'minchia L'Aquila... vado subito".
Il suo è un entusiasmo importante, giovane, su cui L'Aquila deve puntare. In più, l'affermazione del ragazzo dalla parlata italianissima, di proprietà del Cesena - fuggito da piccolo con la famiglia da una brutta guerra - svelano come L'Aquila sia ben valutata, e stia divenendo una piazza importante nel panorama del calcio nazionale. Qualcosa da ricordare sempre a chi nel capoluogo tende spesso ad auto sminuirsi.
Djuric, volto sveglio e felice come una pasqua, è ben consapevole della positività del suo esordio: "Ancora non ci credo: sono arrivato e il mister mi ha messo subito in campo contro l'Ascoli e ho pure segnato. Di fronte ad un grande pubblico ero teso ad inizio partita. Gli altri ragazzi mi hanno aiutato dicendomi di stare tranquillo e giocare facile. Alla fine è arrivato pure il gol, tanto meglio".
Francesco Virdis
Contento anche Francesco Virdis, al suo primo gol (e che gol!)n in rossoblù: "E' stato un bel gol ma soprattutto una bella azione" afferma l'attaccante sardo nelle sale interne del Fattori. Normale che quell'episodio è stato molto importate nell'economia della partita come lo è stato il secondo gol. Tra due squadre forti la differenza la fanno gli episodi. Se ti vanno a favore vinci altrimenti di solito perdi, è il calcio".
Come ti sei trovato con Pozzebon e Sandomenico? "Nessuno dei tre poteva sperare andasse meglio di così. Pozzebon è arrivato due giorni fa e con lui non c'è stato praticamente il tempo di provare. Con Sandomenico sono 15 giorni che ci alleniamo insieme.... Certo oggi è andata meglio di Gubbio ma dobbiamo continuare a lavorare ed integrarci bene perché siamo arrivati in tanti nuovi e dunque dobbiamo conoscerci bene" .
Un Virdis contento di aver scelto questa piazza che oggi gli ha tributato una standing ovation al momento della sostituzione: "Partite come quelle di oggi son quelle che vorresti sempre giocare. C'era un pubblico pazzesco, devo dire da ambo le parti, e siamo contenti che alla fine sia andata così".
Marco Pomante
Per il capitano aquilano la chiave della partita è stata la concentrazione: "L'Ascoli è primo in classifica con alcuni giocatori avanti di altra categoria. Noi siamo stati bravi a non far riaprire mai la partita. Se noi siamo concentrati per tutti i 95' possiamo giocarcela con tutti".
Sugli innesti: "I nuovi oggi hanno dimostrato che possono far parte di questo gruppo".