Si è fatta sentire la voce degli Ultras dell'Aquila in merito al calcio scomesse che sta travolgendo la Lega Pro e che vede coinvolto come protagonista (ovviamente negativo) l'ex direttore dell'area tecnica rossoblù Ercole Di Nicola.

"Di Nicola la nostra città hai infangato, su L'Aquila hai lucrato...per te solo disprezzo" il contenuto del primo inequivocabile striscione.

Più generale, oltre che interessante, il secondo posto proprio di fronte la sede dell'Aquila calcio: "Fine stagione, tiriamo le somme: mancato controllo, nessuna programmazione e poca passione ci hanno portato a questa situazione... al di là dei risultati vogliamo presidenti innamorati". Mai messaggio più chiaro in questi giorni è stato inviato alla dirigenza rossoblù, che non è in nessun modo coinvolta nell'inchiesta (fortunatamente), ma che sembra si sia lasciata prendere in giro per anni da un personaggio come Di Nicola che sta risultando dalle indagini al centro di un sistema lercio di calcio scommesse.

Il Presidente Chiodi e il vice Mancini erano stati presenti martedì nell'assemblea del supporter trust presso l'auditorium dell'Ance (in cui era stata riconosciuta l'importanza  della loro presenza), ora non vengono assolti dai Red Blue Eagles; che non mettono ovviamente in discussione l'estraneità della società alle vicende contestate a Di Nicola, ma la attaccano per poca attenzione ed innamoramento "al di là dei risultati". Temi presenti nella tifoseria già prima dello scandalo che ha travolto Di Nicola, personaggio - va ricordato - da sempre inviso a gran parte del mondo della curva. Un attacco che sembra essere il minimo per chi di questa situazione è la vittima principale e da decenni fa sforzi economici importanti per sostenere i km necessari per vedere L'Aquila ovunque e comunque.

Perché al di là di Di Nicola, e la sporcizia del sistema calcio in generale da quando sono state liberalizzate le scommesse, la passione per la maglia va difesa. E' tutto ciò che di pulito e sano nel calcio resta.