Ogni anno per migliaia di giovani si ripropone lo stesso dilemma: la scelta dell'università. Se si ha chiaro quale indirizzo seguire, resta da chiedersi solo dove, ovvero la città nella quale si vivrà per almeno tre anni. La decisione, purtroppo, non può essere veicolata solo da preferenze ed inclinazioni personali: la maggior parte dei ragazzi non sono ancora economicamente autosufficienti e, dunque, le considerazioni da fare sono per lo più economiche.
A questo proposito, il portale web de Il Sole24Ore offre uno strumento davvero interessante. Si tratta di un programma che, inserendo alcuni dati, calcola una prospettiva dei costi complessivi da affrontare nel percorso universitario. "Basandosi sull'indirizzo di studi e i dati Istat per il costo della vita - scrive Il Sole24Ore - stima con precisione le spese di trasferimento, vitto e sistemazione (alloggio), che influiscono in modo rilevante sul totale".
Ad esempio, proviamo ad analizzare una situazione tipo di uno studente fuori sede, a L'Aquila. Supponiamo che questo ragazzo o ragazza abbia un reddito familiare nella media nazionale, cioè tra i 25mila e i 30mila euro, e la sua famiglia abiti nella provincia di Pescara. Vivendo in una casa in affitto in condivisione e mangiando in mensa, la spesa complessiva di tutti gli anni del suo corso triennale sarebbe di 18.521 euro. Spendendo solo il 2% di tasse ma il 43% tra libri, computer ed accessori, il 14% per i trasporti, il 32% per la sistemazione ed il 10% per il vitto. Se poi cambiamo alcune variabili, come ad esempio il poter usufruire di una mensa - considerando che il Dipartimento di Scienze Umane dell'Aquila ancora non ne ha una - e sostituendolo con pranzi al bar o tavole calde, la spesa sale a 22.946 euro.
Immaginiamo invece che il nostro studente decida di allontanarsi ancora un po' e vivere la frenetica ma interessante vita romana, iscrivendosi alla gettonatissima "La Sapienza". Il costo, in quel caso, ammonterebbe a 27.568 euro con un logico aumento delle tasse all'11% e della sistemazione al 45% ma un 9% per i trasporti. In pratica, sulle spese totali di uno studente, i trasporti incidono più a L'Aquila, con il 14%, che nella capitale; nonostante il passo indietro del sindaco dell'Aquila Massimo Cialente sull'aumento del 20% del costo dei biglietti. Un dato che colpisce sì, ma non sconvolge, considerando i problemi legati ai trasporti aquilani che StudenTown ha provato più volte a sollevare.
Torniamo adesso a vedere, sempre inserendo gli stessi parametri, quanto spenderebbe quello stesso studente se decidesse di iscriversi a quella che al momento, sempre su una statistica de Il Sole24ore, è considerato l'ateneo di maggiore qualità d'Italia, quello di Verona. Ebbene, in realtà la spesa sarebbe di 23.751 euro, dunque inferiore a La Sapienza che nella stessa classifica occupa solo il 29esimo posto.
Certo non saranno questi calcoli a decidere il futuro di migliaia di studenti ma per molte famiglie potrebbe fare la differenza. Se è vero che i giovani hanno ancora fiducia nell'istruzione, forse sono maggiormente le Università e i Comuni a dover analizzare questi dati. Prima di tutti L'Aquila ed il suo ateneo che, come tutti sappiamo, fino ad ora ha goduto dell'esonero delle tasse ma che presto si ritroverà a dover fare i conti con disservizi e gravi mancanze.