Non può ancora dirsi conclusa la questione del taglio dei posti a Medicina per l’Università degli Studi dell’Aquila.
E’ quanto emerge dalle ultime dichiarazioni di Maria Grazia Cifone, direttrice del dipartimento di Medicina e Chirurgia. "Il bando per le iscrizioni alle facoltà di Medicina - ha detto - è stato pubblicato e, nonostante le numerose rassicurazioni, all'Aquila risultano disponibili solo 98 posti".
Ma andiamo con ordine. Lo scorso 10 luglio media e social diffondono la notizia che il Ministero, con decreto numero 463 del 3 luglio 2015, ha operato un taglio del 30% dei posti per gli studenti di Medicina dell'Università dell'Aquila (da 140 a 98). Ovviamente la notizia suscita un’ondata di polemiche, sedata poco dopo dalle rassicurazioni del sindaco Massimo Cialente e della rettrice Paola Inverardi che parlano di "errore tecnico" corretto "in meno di dodici ore", grazie all’intervento del Ministro Stefania Giannini e dei suoi collaboratori.
In realtà il taglio, seppur non così drastico come si paventava inizialmente, ci sarà: il numero degli iscritti ai corsi di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo aquilano sarà comunque ridotto da 140 a 115. Poco male, in fondo, se non fosse che, secondo quanto denuncia Cifone, il bando in questione non è stato cambiato e la rettifica ancora non arriva.
In vista dei test d’ingresso previsto per il 7 settembre, insomma, la direttrice del dipartimento di Medicina ha ribadito le sue preoccupazioni. "Se la rettifica non arriverà per quella data, - ha sottolineato - non potremo fare più nulla e inoltre abbiamo impegnato docenti calibrati sui 120".
"Siamo in un Ateneo in agonia - ha aggiunto - stiamo perdendo pezzi giorno dopo giorno. La riduzione dei numeri di Medicina equivale di fatto ad una riduzione dei posti letto nei reparti ospedalieri".
E i problemi del nostro Ateneo, sempre secondo Cifone, non si fermerebbero qui.
La docente si è infatti pronunciata anche sulla questione dell'introduzione del numero programmato di facoltà come Psicologia e Scienze biologiche. "L’introduzione degli sbarramenti non era obbligatoria, - ha affermato - altrimenti lo stesso ragionamento si sarebbe dovuto fare per altre facoltà dell'Ateneo. Anzi, considerando l'alto tasso di abbandono dopo il primo anno degli studenti iscritti a questi corsi era forse il caso di mantenere l'accesso libero a tutti".
Altro punto caldo su cui insiste la direttrice è stato la decisione del Ministero di dare due posti per la specializzazione di Neurochirurgia all'Ateneo di Chieti e uno solo all'Aquila: a Chieti mancherebbe infatti di un docente specifico della disciplina, requisito fondamentale per attivare la scuola di specializzazione.
Cifone ha, infine, esposto i suoi dubbi sulla legittimità dell’elezione del Consiglio di amministrazione dell’Ateneo, tenutosi nella giornata di ieri. Il consiglio sarrebbe infatti stato nominato con 16 voti da un Senato accademico composto da 26 membri invece di 27, a causa dell’esclusione della stessa Cifone. L’unico dipartimento a non essere stato rappresentato all’interno dell’organo è stato proprio il dipartimento di Medicina e Chirurgia. "Farò richiesta, ancora una volta, delle motivazioni di questa mia esclusione e se ci saranno gli estremi, - ha concluso - non escludo un ricorso".