Mercoledì, 20 Gennaio 2016 22:46

Ricostruzione, crisi di liquidità per la Sertech: ferme decine di condomini

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Sertech è un'impresa edile veneta, 500 mila euro di capitale sociale e lavori di ricostruzione in appalto per decine di milioni. Una dozzina di condomini in centro storico, su via Verdi in particolare, e un aggregato che vale quasi 5 milioni di euro nel Quarto di Santa Giusta, in via del Grifo.

Sertech, impresa impegnata anche nei lavori del Mose, a Venezia, è in crisi di liquidità. Così, ha interrotto i lavori di ricostruzione che aveva acquisito, in realtà, da un'altra impresa edile veneta, Palomar srl, già impegnata – guarda il caso – nei lavori del Mose.

Si sta cercando una strategia per uscire da una situazione che si fa, di giorno in giorno, più difficile per i cittadini che aspettano, da quasi sette anni, di tornare a casa. Intanto, verranno pagati i lavori in subappalto, direttamente dai committenti. Inoltre, si sta tentando di evitare il pagamento delle penali per i ritardi accumulati, con la sospensione momentanea dei termini.

Le difficoltà restano, però. Così come le preoccupazioni dei cittadini. “I lavori non li affidiamo noi”, ha inteso sottolineare – giustamente – l'assessore alla ricostruzione del Comune dell'Aquila, Pietro Di Stefano, in una intervista rilasciata a 'Il Centro' nei giorni scorsi. “La palla è in mano ai presidenti di consorzio e agli amministratori di condominio, che per legge sono incaricati di pubblico servizio. Costoro sono pagati alla stregua di funzionari pubblici e svolgono una pubblica funzione. Che stanno facendo?”.

Ma torniamo ai lavori di ricostruzione momentaneamente bloccati. Palomar, aggregato di via del Grifo: una storia che avevamo già raccontato, su NewsTown.

 

Il passaggio d'appalto: da Consta Consorzio a Consta Soles, da Consta Spa a Palomar

E' la fine luglio del 2014. In redazione, raccogliamo la denuncia firmata di due cittadini, portavoce – scrivono - di alcuni appartenenti al consorzio "Il Grifo", l'aggregato in questione.

I firmatari denunciano che i lavori, inizialmente affidati alla Consta Consorzio stabile, sono stati ceduti alla Palomar del gruppo Mantovani.

Raccontano che, consigliati dai tecnici incaricati, si sono fatti convincere, nell'aprile 2011, a firmare una lettera di intenti indirizzata alla ditta prescelta, la Consta Consorzio stabile appunto, per velocizzare l'elaborazione e la presentazione del progetto. Si specifica che l’incarico è conferito in nome e per conto del Consorzio che i proprietari degli immobili facenti parte dell’aggregato costituiranno ai sensi dell’OPCM 3280 dell’11.09.2009 e che sarà quindi confermato mediante sottoscrizione di apposito atto tra il Consorzio medesimo e l’appaltatore. L'atto - spiegano i firmatari della lettera - non verrà mai stipulato. Eppure viene ratificato, sempre alla presenza dei tecnici, a vantaggio della Consta Consorzio Stabile che affida i lavori alla Consta Soles SpA. E' soltanto il primo, di una serie di passaggi.

Arriviamo al 2013 e il Comune dell'Aquila eroga il finanziamento. E' a questo punto che la Consta Consorzio Stabile, il 7 agosto, cede - "senza alcuna comunicazione al consorzio Il Grifo", sottolineano ancora i cittadini - il ramo di azienda sismico alla Consta SpA, società che, immediatamente dopo, presenta domanda di concordato preventivo presso il Tribunale di Padova-Sezione Fallimentare. E' il secondo passaggio.

Non l'ultimo. Infatti, nelle more della procedura, Consta SpA affitta - nel 2014 - il ramo di azienda sismico alla Palomar Srl, pur essendo esperta quest’ultima solo in meccanica, e precisamente in installazione impianti meccanici nel famigerato sistema Mose. Per quei lavori, scatteranno anche le indagini delle autorità inquirenti.

Il racconto dei consorziati firmatari del documento continua. Seguono - raccontano ancora - ritardi di cantierizzazione e due richieste al Comune dell'Aquila di proroga d'inizio lavori, segue un parere firmato da un avvocato consultato dai consorziati tutti che dichiara come la cessione di ramo d’azienda tra il Consorzio Consta e la Consta SpA fosse simulata e perciò volta a dissimulare una normale cessione di "contratto d'appalto". E proprio per l’assenza di un regolare contratto - si legge ancora nella lettera denuncia - il Consorzio Consta non aveva inserito tra le "commesse ramo sismico" il finanziamento dell'aggregato 'Il Grifo' come credito vantato nelle 26 stazioni appaltanti indicate a L'Aquila.

Vengono dunque convocate alcune assemblee, tra aprile e maggio 2014: la richiesta di revoca dei lavori alla Palomar, chiesta da alcuni consorziati, non viene accolta e, anzi, viene formalizzato l'affidamento all'impresa veneta. Tra l'altro, tra l'aprile e il luglio 2014, vengono recapitate missive recanti minacce di adire le vie legali sia contro i consorziati sia verso altre ipotetiche imprese (le famose cinque previste dalla "Legge Barca") che avessero inteso presentare le loro proposte per l'appalto in questione.

La lettera denuncia dei consorziati scatena un putiferio di polemiche. Uno dei due cittadini firmatari smentisce di aver mai firmato alcunché. E l'indomani, riceviamo la replica della Palomar che minaccia di avviare un'azione "nei confronti di chi non si è fatto scrupolo di ricorrere ad argomentazioni non veritiere, gravemente diffamatorie e lesive dell’immagine dell'azienda".

A firmarla è Francesco Benetello, amministratore unico di Palomar Srl. 

 

Palomar: "Operazioni societarie corrette"

"Il contratto esistente con il Consorzio Il Grifo risale ad oltre tre anni fa (aprile 2011)", scrive Benetello. "E le operazioni societarie nel frattempo poste in essere dal Consorzio Consta, da Consta Spa e da Palomar sono tutte corrette sotto i profili di legge e sono sempre state comunicate tempestivamente . Inoltre, per quanto più in particolare riguarda l’affitto del ramo d’azienda che ha direttamente interessato la scrivente Società, tale operazione è stata effettuata sotto il controllo scrupoloso e con l’autorizzazione del Tribunale di Padova, che ne ha valutato preventivamente l’opportunità e la validità".

Anche l’affidamento dei lavori a Consta e a Palomar sarebbe avvenuto nel più assoluto rispetto delle norme, votato e confermato a larga maggioranza dai proprietari consorziati "e non si comprende quindi quali siano le ragioni di tanto feroci polemiche, posto che Palomar (diversamente da quanto falsamente sostenuto) dispone di tutti i requisiti per eseguire i lavori. E’ inutile sottolineare che la nostra azienda ha preso in carico, oltre alle commesse di Consta, anche tutta la sua organizzazione, le sue attrezzature, l’uso delle sue tecnologie e circa 80 dipendenti, di cui diversi sono aquilani ed abruzzesi".

Poi, il chiarimento: l’avvenuto affidamento dei lavori a Consta e, quindi, il subentro di Palomar nella qualifica di appaltatore, comporta l’obbligo per quest’ultima, sia nei confronti di Consta, sia nei confronti del Tribunale di Padova, di preservare le commesse acquisite, "e non può quindi sorprendere che, da parte nostra, si sia inteso avvertire il Consorzio Il Grifo delle inevitabili conseguenze di un suo eventuale, per fortuna oggi lontano, recesso".

Dunque, non ci sarebbero problemi, per il Consorzio 'Il Grifo' così come per gli altri lavori: Palomar ha preso in carico, oltre alle commesse di Consta, anche tutta la sua organizzazione, le sue attrezzature, l’uso delle sue tecnologie e circa 80 dipendenti. Corre l'obbligo, per la società, di preservare tutte le commesse acquisite.

E' passato un anno e mezzo, da allora.

 

L'ultimo passaggio: da Palomar a Sertech

I lavori in via del Grifo iniziano nell'autunno del 2014, a seguito - dunque - delle polemiche esplose intorno al caso. Procedono lentamente però, troppo lentamente. E ad aprile 2015, giusto qualche mese fa, l'appalto viene ceduto alla Sertech. Passano sei mesi, ed ora, si è fermata anche la Sertech. Crisi di liquidità, come detto. 

“La palla è in mano ai presidenti di consorzio e agli amministratori di condominio, che per legge sono incaricati di pubblico servizio. Costoro sono pagati alla stregua di funzionari pubblici e svolgono una pubblica funzione. Che stanno facendo?”. Ci poniamo la stessa domanda dell'assessore Di Stefano.

 

 

Ultima modifica il Venerdì, 22 Gennaio 2016 03:52

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