Mercoledì, 23 Dicembre 2015 14:36

Frode isolatori, ecco le motivazioni dell'Appello: "Dolce sapeva e non bloccò"

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Sono uscite le motivazioni (vedi documento in fondo alla pagina) con cui la corte d'Appello lo scorso 29 ottobre ha rigettato il ricorso di Mauro Dolce, condannato già in primo grado il 15 ottobre 2013 ad un anno di reclusione, per "frode nell'esecuzione della pubblica fornitura" degli isolatori sismici installati all'Aquila dopo il sisma del 2009.

Dolce, all'epoca dei fatti responsabile unico del procedimento del Progetto Case presso il dipartimento di Protezione Civile, in apertura del Processo aveva scelto il rito abbreviato.

Ciò differentemente dagli altri due imputati Gian Michele Calvi - responsabile generale, progettista direttore dei lavori del consorzio FOR C.A.S.E. e direttore dei lavori del Progetto Case - e Agostino Marioni, amministratore delegato pro tempore Alga SPA. Per entrambi il Processo è ancora alla fase dibattimentale con prossima udienza il 22 gennaio.

La vicenda, come noto, riguarda i 4.896 isolatori sismici, dei 7mila totali, forniti dalla società ALGA, alcuni dei quali (il numero però è imprecisato) sono diversi da quelli indicati nell'offerta e privi al momento della fornitura del certificato di omologazione e qualificazione del Consiglio Superiore dei lavoratori Pubblici, da dove - tramite la segnalazione di un responsabile - è partita tutta l'inchiesta.

Una tecnologia quella degli isolatori al tempo non ancora omologati, mai sperimentata prima dell'Aquila in Italia e un cui campione è risultato non funzionante dai test eseguiti nei laboratori di San Diego (California, USA).

Questa tecnologia infatti non era quella - indicata nell'offerta - del più classico sistema a pendolo scorrevole. Bensì un altra realizzata "con materiale di scorrimento a a base di poliammidico di colore verde HOTSLIDE, e materiale di rotazione a base di polietilene di colore nero, denominato XLIDE".

I quartieri dove sono presenti gli isolatori della Alga spa sono Cese, Paganica Sud, Tempera, Bazzano, S.Elia 1, Sant'Elia 2, Camarda, Arischia, Roio 2, Assergi 2, Paganica 2, Gignano, Coppito 2, Coppito3 .

"Il mancato intervento di Dolce Mauro - scrive la Corte nelle motivazioni - al momento della fornitura e posa in opera da parte della Alga spa di isolatori sismici diversi da quelli indicati nell'offerta [...] ha quindi contribuito alla consumazione del delitto".

Non solo, perché, scrive la Corte, "l'omesso intervento è sicuramente sorretto dal dolo in considerazione delle sue conoscenza tecniche e , sopratutto, degli avvertimenti a lui pervenuti da più parti, tutti organi tecnici altamente qualificati".

Di quegli isolatori sismici difformi infatti in quel periodo (il contratto con Alga risale al 14 luglio 2009), ne parlano un po' tutti con tanto di interrogazioni parlamentari, corrispondenza intercorsa tra il laboratorio di San Diego e il Dipartimento di Protezione Civile (con lo stesso Bertolaso) e interventi di organi tecnici tra cui il Consiglio Superiore dei lavori pubblici che scrive a Dolce, il quale li rassicura.

Insomma Dolce sapeva che si stavano installando isolatori non certificati, ma non fece nulla per opporsi alla loro installazione. Isolatori che, a vista invece di un occhio inesperto, costituivano il simbolo della grande opera post sismica Berlusconiana.

Ma, nonostante il procedimento sia distinto, la Corte non manca di indicare le responsabilità anche degli altri imputati:

"Nel rispetto dei diversi ruoli, sia Dolce Mauro che Calvi Gian Michele - scrivono i giudici nelle motivazioni - nei cui confronti si procede in separato giudizio, dovevano garantire la conformità dell' opera alla normativa vigente, nell'interesse della Pubblica Amministrazione che in quel contesto rappresentavano".

"Calvi - si legge ancora tra le pagine che motivano la sentenza di secondo grado - ha dato un'autorizzazione, in realtà, priva di alcun valore, avendo autorizzato qualcosa che lui stesso ha ammesso di non conoscere: una variazione così significativa, concernente un meccanismo che tutti coloro che operavano nel settore sismico sapevano essere oggetto di ampio dibattito meritava decisamente più attenzione e, sopratutto, richiedeva preventive verifiche tecniche poste in essere da organi qualificati".

Calvi pertanto, "avrebbe dovuto, nell'esercizio delle sue competenza, non consentire la fornitura e l'installazione di isolatori sismici da parte della società ALGA s.p.a." conclude la Corte.

Ma il processo, come molti di quelli legati alle frodi post sisma, va molto a rilento e all'orizzonte c'è sempre la possibilità di archiviazione.

Infine le parti civili. Come noto nel Processo sono state ammesse come partiti civili il Comune dell'Aquila assistito dall'avvocato Domenico De Nardis, ed il Comitato 3e32 assistito dall'avvocato Lorenzo Cappa. Comune e  Comitato hanno ottenuto finora - in attesa del grado di cassazione - oltre tre mila euro di risarcimento.

E' stata rigettato invece l'appello del Comune dell'Aquila che richiedeva una provvisionale dell'importo di 100mila euro, rigettata già dal giudice di primo grado. "In questa fase - conferma la Corte - non è possibile quantificare il danno arrecato al Comune dell'Aquila da tale condotta, dovendo essere stabilita la procedura necessaria per sanare tale difformità e individuati i soggetti sui quali dovranno gravare i relativi costi".

Ultima modifica il Mercoledì, 23 Dicembre 2015 17:44

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