Mercoledì, 21 Agosto 2013 08:00

Collemaggio, l'empasse è cronica. Il parco è in semiabbandono

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L'area di Collemaggio è da sempre una delle zone più amate dagli aquilani. La basilica omonima rappresenta uno dei luoghi di culto e pregio artistico più importanti della regione, il piazzale adiacente ospita in primavera centinaia di giovani che ogni giorno si divertono sul prato o corrono lungo il perimetro, il Parco del Sole è stato per anni punto di incontro e di concerti musicali che hanno segnato la vita culturale della città.

Accanto alla basilica, sorgeva già dall'inizio del secolo scorso l'ospedale psichiatrico, in funzione fino alla chiusura dei manicomi in Italia (stabilita dalla cosiddetta Legge Basaglia) e, con funzioni marginali, fino al 1996. L'area dell'ex manicomio, che comprende praticamente tutto “il colle del maggio” – ben 19 ettari, circa 190mila mq – è da anni abbandonata, e non per cause direttamente imputabili al sisma del 2009. La proprietaria è l'Azienda Sanitaria Locale Avezzano-L'Aquila-Sulmona (Asl n.1), agenzia di diretta emanazione della Regione Abruzzo, e attualmente ospita alcuni uffici dell'ente e poco altro. Nell'area di quello che era il bar del manicomio si è insediato il comitato 3e32, che ha riqualificato il piccolo edificio abbandonato (28 mq) e ne ha fatto un centro di aggregazione giovanile, politica e culturale: CaseMatte.

Da sempre il 3e32 sostiene che la riqualificazione della piccola area all'ingresso dell'ex ospedale rappresenti anche un presidio permanente contro la svendita di tutto il parco di Collemaggio, bene della collettività, che rischia di essere venduto dalla proprietà. Infatti, sono diversi in Italia i casi di ex manicomi che, dopo la chiusura, sono stati o sono oggetto di mire speculative seguenti al consapevole abbandono delle strutture da parte degli enti proprietari. E, si sa, se il bene è comune per definizione non dev'essere in mano ai privati.

Nei giorni scorsi il direttore generale della Asl Giancarlo Silveri ha ribadito, in un'intervista al quotidiano Il Messaggero, di voler trattenere una piccola porzione del parco, con l'obiettivo di mantenere alcuni servizi che eroga l'ente che presiede. Ma non ha smentito l'ipotesi di vendita. Ribadendo un concetto che ripete ormai da anni, Silveri ha sottolineato che la Asl deciderà cosa fare di Collemaggio “solo quando il Comune dell'Aquila deciderà la destinazione che vuol dare all'area”. Il sindaco Massimo Cialente, più volte sollecitato anche da NewsTown, ha sempre risposto che Collemaggio è e deve rimanere un bene pubblico, e che quindi non sarà ammessa nessuna vendita.

Effettivamente l'assioma del “bene pubblico” che propugna il primo cittadino è contenuto anche nel programma di mandato 2012-2017 dell'amministrazione comunale: “L’area di Collemaggio, che andrà recuperata attraverso un concorso internazionale di progettazione, deve assolutamente restare a destinazione di servizi pubblici. In essa troveranno ospitalità il 'palazzo della cultura' (ex Accademia dell’Immagine), il 'palazzo della città' (destinato ad ospitare associazioni culturali e sociali), il 'museo della mente', l’Hotel via dei matti n° 0, un centro congressi, un college per studenti, oltre che spazi per servizi culturali, librerie, bistrot culturali, foresteria per ricercatori e docenti”. Nel documento non è però indicato il periodo in cui si bandirà il suddetto concorso internazionale di progettazione.

Da molto tempo ormai assistiamo dunque al rimpallo di responsabilità e a dichiarazioni a distanza che vedono protagonisti Silveri e Cialente: da una parte si rinvia la decisione sulla destinazione futura al Comune, dall'altra si ribadisce che la proprietà è dell'Azienda Sanitaria e quindi della Regione. Nel frattempo, a rimetterci è il parco stesso: abbandono e degrado da anni hanno allontanato progressivamente gli aquilani dalla frequentazione di Collemaggio.

3e32 1aprile3e32, assieme a pochissime altre realtà (come l'associazione “180 amici”) da anni mantengono viva la memoria dell'ex manicomio e, anche attraverso diversi campi di lavoro volontario organizzati nell'ultimo biennio, contribuiscono a mantenere pulita una parte del parco. Di contro, però, alcuni attivisti del comitato stanno subendo un processo per "invasione", in cui la parte offesa è la stessa Azienda Sanitaria, artefice dell'abbandono dell'area. Sono ben undici, infatti, gli esposti che Giancarlo Silveri in persona si è affrettato a depositare contro gli occupanti, facendo scattare l'indagine e ottenendo il rinvio a giudizio per una decina di ragazzi e ragazze di 3e32. Il comitato, comunque, continua con le proprie iniziative politiche, culturali e musicali.

Lo scorso primo aprile, gli attivisti inviarono un “pesce d'aprile” alla stampa, allegando un progetto di riqualificazione pubblica per Collemaggio, che prevedeva spazi a disposizione di studenti e associazioni, laboratori artistici e artigianali, un museo della mente e tanti altri luoghi ridonati alla collettività all'interno dei trentasette edifici che compongono l'ex area manicomiale. Un progetto al momento forse utopico, che potrebbe essere realizzato con uno sforzo davvero comune da parte delle istituzioni.

Una collina verde restituita alla collettività, attigua alla basilica più importante della città e alle porte di un centro storico da ricostruire. Un sogno? Per ora sì.

Ultima modifica il Giovedì, 22 Agosto 2013 00:57

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