Martedì, 28 Giugno 2016 11:52

Cialente indagato per tentata induzione indebita di funzionario pubblico

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"Finalmente e definitivamente è stata chiusa l'indagine, durata circa 18 mesi, sui lavori di casa mia, sulla vicenda metro ed altro. Indagine che credo abbia esplorato tutta la mia vita negli ultimi 12 anni".

A darne notizia è il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, che ha informato la cittadinanza sulla chiusura delle indagini a suo carico, avviate oramai un anno e mezzo fa e che hanno riguardato - come abbiamo scritto su NewsTown - i lavori di ristrutturazione dell'abitazione privata del primo cittadino, intrecciati con la tentata transazione per risolvere l'impasse sulla metropolitana di superficie. Insieme al sindaco, erano indagati il costruttore Eliseo Iannini e Piergiorgio Ruggeri, anch'egli imprenditore vicino al Partito Democratico, già tesoriere di federazione e mandatario della campagna elettorale di Cialente.

Tentata concussione e corruzione le accuse mosse dalla procura della Repubblica dell'Aquila.

L'avvocato del primo cittadino, Carlo Benedetti, presidente del Consiglio comunale, ha confermato a NewsTown che l'indagine si è chiusa con l'archiviazione dei tre indagati.

Cialente, tuttavia, è stato raggiunto da un avviso di garanzia, per fatti che nulla hanno a che vedere con la ristrutturazione dell'abitazione e con la transazione per la metropolitana. "Da quello che ho potuto capire, dalla montagna di intercettazioni - ha sottolineato il primo cittadino - sono emerse due mie telefonate: la prima, per cercare di far partire al più presto i lavori di demolizione di una grande cooperativa edilizia, i cui residenti ho seguito, sempre nel mio ufficio, sin dal 2009, per le gravi difficoltà normative che avevano incontrato e rallentato per anni la ricostruzione. La seconda, perché avrei sollecitato - cosa che ho fatto più volte - il pagamento di un SAL per una ditta che stava per fallire. Interventi di questo tipo li ho fatti più volte, di sollecitare il pagamento dei SAL, per tutti, soprattutto per casi disperati. Purtroppo il fallimento, poi avvenuto, di quella ditta, ha provocato danni drammatici a tanti cittadini, la cui ricostruzione è ancora bloccata, ed alla stessa città".

Il sindaco fa riferimento a due casi ben precisi: il primo, rigurda - appunto - la demolizione delle così dette 201, cooperativa edilizia di Pettino; l'altro, il sollecito di pagamento di uno stato di avanzamento lavori alla ditta 'Palomar', tristemente nota in città.

Tentata induzione indebita di pubblico funzionario, l'accusa formulata dalla Procura. Con Cialente, risulterebbero indagato anche un funzionario del Comune dell'Aquila. "Non credo di aver commesso un reato", sottolinea il primo cittadino. "Addirittura, nelle stesse condizioni credo che avrei l'obbligo, come sindaco, a difesa e nell'interesse dei miei cittadini, di rifarlo. Spero ed ho fiducia, come sempre, nei giudici".

 

Ultima modifica il Martedì, 28 Giugno 2016 21:44

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