Martedì, 15 Novembre 2016 10:04

Istituto 'da Vinci-Colecchi', anche i genitori chiedono abbattimento edificio pericolante ma potrebbe non essere necessario

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"Si stanno facendo miracoli per continuare a garantire i servizi dirigenziali e ammnistrativi ma i laboratori sono chiusi, e si è fermata tutta l’attività didattica professionalizzante. A questo punto l’Istituto Professionale si trasforma nell’ennesimo Liceo. E’ evidente che il Presidente della Provincia e il Sindaco di L’Aquila devono assumere questo problema di edilizia scolastica come prioritario, devono trovare tutte le risorse necessarie, devono riunire urgentemente gli organismi tecnici e prendere una decisione per la messa in sicurezza".

Si legge in una nota firmata dal nascente 'Comitato Genitori dell'ISS da Vinci - Colecchi', madri e padri di studenti e studentesse iscritte e frequentanti gli indirizzi professionali Alberghiero, Manutentori e Odontotecnici. "Abbiamo scelto questa tipologia di scuola per i nostri figli per una serie di ragioni che comprendono la presenza di un corpo docenti molto qualificato, con lunga esperienza e riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale e la presenza di laboratori ben attrezzati e funzionali all’acquisizione di alte professionalità, ormai presupposti essenziali per inserirsi nel mondo del lavoro", sottolineano i genitori.

Che ricordano come "nel post sisma del 2009 sia stato costruito un MUSP che doveva essere provvisorio": quasi 8 anni dopo, però, "non esiste un progetto e un investimento per la costruzione della nuova scuola".

Come raccontiamo da giorni su NewsTown, il sindaco Massimo Cialente - con ordinanza del 9 novembre scorso - ha imposto, per ragioni di sicurezza, la chiusura dei locali adibiti a presidenza, segreteria amministrativa e laboratorio, per il rischio crollo della palazzina inagibile e già sgomberata a seguito del terremoto del 2009, ulteriormente danneggiata dagli ultimi terremoto che hanno scosso il centro Italia.

Docenti e studenti, che hanno manifestato le proprie ragioni in Consiglio comunale e al ministro Graziano Delrio, settimana scorsa in città per discutere di ricostruzione, chiedono l'abbattimento dell'edificio per consentire, così, il ripristino dell'agibilità nei locali interdetti con l'ordinanza del sindaco. E fanno lo stesso i genitori: "Crediamo che sia opportuno, visto il continuare dello sciame sismico, che non esclude ulteriori picchi di magnitudo, passare dalle soluzioni adottate nel 2009 alla demolizione. Siamo disponibili a sopportare tutti i disagi legati alla demolizione, ma almeno sapremo che in tempi più che brevi, i nostri figli potranno ritornare a fare tutte le attività di laboratorio, e non saranno costretti  a cambiare scuola".

A quanto si apprende, in realtà, potrebbe non essere necessario procedere con l'abbattimento: i tecnici che ieri mattina hanno effettuato un sopralluogo, infatti, sembra abbiano stabilito che la situazione di pericolo può essere rimossa demolendo delle tamponature senza ricorrere alla demolizione dell'intero corpo di fabbricato. Il condizionale è d'obbligo, tuttavia, in attesa della relazione scritta.

Fosse così, nel giro di qualche giorno le lezioni potrebbero riprendere regolarmente. Altrimenti, come scrivevamo ieri, andrebbero superate le difficoltà legate alla competenza economica della demolizione, tra l'Usra - se è vero che l'edificio era inagibile già nel 2009 per le conseguenze del terremoto che ha colpito L'Aquila e il suo territorio - e la struttura tecnica che si sta occupando dei danni procurati dai terremoti delle ultime settimane, considerato - altresì - che l'edificio in muratura è stato ulteriormente danneggiato.

Ultima modifica il Martedì, 15 Novembre 2016 12:26

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