Sabato, 21 Gennaio 2017 16:58

Il teramano allo stremo. 7 intossicati e migliaia di famiglie senza luce

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L'epicentro delle quattro forti scosse che hanno colpito l'Abruzzo lo scorso 18 gennaio è nell'alta Valle dell'Aterno, in provincia dell'Aquila, a pochi chilometri dal capoluogo di regione.

La situazione, soprattutto nei territori comunali di Montereale, Campotosto e Capitignano [leggi] è critica, ma non è da meno purtroppo il versante teramano del Gran Sasso, dove intere comunità sono sopraffatte dalla neve, e in molti casi soffrono le scosse di terremoto di oggi e di ieri. Sono già più di un migliaio i nuovi sfollati causa doppia emergenza (maltempo e terremoto) ospitati nelle strutture turistiche della costa teramana, riaperte dalla Protezione civile.

A Valle Castellana (nel Parco del Gran Sasso, circa mille abitanti e ben 37 frazioni o località), già tra i comuni più danneggiati con il terremoto dello scorso 24 agosto, è iniziata l'evacuazione di alcune zone, soprattutto di donne e bambini. Circa 60 persone, prelevate in elicottero, troveranno ospitalità in un hotel di Villa Rosa di Martinsicuro (Teramo), sulla costa adriatica al confine tra Abruzzo e Marche. Nel frattempo è all'opera una turbina con lavoro anche da parte dell'esercito, ma la situazione è tenuta sotto controllo perché c’è il rischio di valanghe.

La Provincia ha annunciato di aver raggiunto e riaperto dalla neve le frazioni di Pascellata e Fornisco, altre sono ancora isolate. Sempre l'ente provinciale ha raggiunto e riaperto stamane la frazione di Poggio delle Rose a Cermignano (1.600 abitanti, 12 frazioni) e località Altavilla a Montorio al Vomano (8.200 abitanti e 15 frazioni). Quest'ultimo comune, tra i più grandi della zona, è già inserito nei crateri sismici del 2009 e del 2016. Si è finalmente arrivati oggi anche ad Arsita. Raggiunta a piedi con viveri e carburante la frazione di San Pietro di Isola del Gran Sasso dove comunque sta operando una turbina per liberare la provinciale.

santangeloA Colledara (2.100 abitanti e 13 frazioni), nella frazione di Villa Petto, gli uomini dei Vigili del Fuoco hanno soccorso sei persone (quattro adulti e due bambini) intossicate dal monossido di carbonio, derivanti da una stufa a legna. Stesso intervento dei pompieri anche nei confronti di un anziano nella frazione di Faiete, nel comune di Rocca Santa Maria (530 abitanti divisi in 25 frazioni o località). Sempre a Faiete ieri un uomo era stato ritrovato senza vita nella sua stalla, intossicato. E' una delle dodici vittime ad ora accertate dall'inizio dell'emergenza terremoto e neve.

In relazione alla mancanza di acqua, parrebbe in via di risoluzione il problema al potabilizzatore di Montorio al Vomano, necessario alla normalità del servizio idrico in tutta la vallata del Vomano e sulla costa teramana. A causa di una rottura a Coste Sant'Agostino, frazione di Teramo, il gestore ha sospeso l'erogazione di acqua nell'altra frazione di Scapriano, frazione del capoluogo abruzzese.

Nonostante il grande sforzo degli operai e dipendenti dei servizi di gestione (nella foto a sinistra un operaio dell'Enel si arrampica a piedi a Collepietro, in provincia dell'Aquila), continuano i disagi per la mancanza di luce in ampie zone della provincia.

Ieri sera erano più di 30mila le utenze disalimentate, scese secondo Livio Gallo (Direttore infrastrutture e distribuzione Enel) a circa 18mila intorno alle 19 di oggi. Sempre ieri sera erano 9mila nella provincia di Pescara e 5mila rimaste nella provincia di Chieti. Su queste due province secondo Gallo dovrebbero essere ripristinate tutte le utenze entro stanotte.

Ultima modifica il Domenica, 22 Gennaio 2017 14:06

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