Si è conclusa alla prefettura dell'Aquila la prima giornata del rinconteggio delle schede elettorali disposto dal Tar dell'Aquila a seguito del ricorso presentato da Americo Di Benedetto, Maurizio Capri, Emanuela Di Giovambattista, Fabrizio D’Alessandro, Sergio Ianni, Gianni Padovani, Fabrizio Ciccarelli, Stefano Albano, Stefano Palumbo e Antonio Nardantonio in merito all'esito delle elezioni comunali dello scorso anno.
Il primo degli undici seggi a essere stato nuovamente scrutinato è il numero 73 (Gignano). A eseguire le operazioni, durate circa sei ore, sono stati il capo dell'area Raccordo con gli Enti Locali e Consultazioni Elettorali Rinaldo Pezzoli e l'intero ufficio elettorale della prefettura dell'Aquila.
Dal riconteggio è venuto fuori che i voti validi del seggio non sono più 847, come era stato riportato a giugno, ma 846 (il che farebbe scendere il totale dei voti validi da 39039 a 39038) e che le liste della coalizione che sosteneva Americo Di Benedetto hanno recuperato 11 voti rispetto a quelli a loro inizialmente attribuiti, passando da 352 a 363.
Questo vuol dire che la soglia oltre la quale, secondo i calcoli fatti dal centrosinistra, scatterebbe l'anatra zoppa si è abbassata da 41 a 30 voti (da 19520 a 19490). Ma la questione, come vi abbiamo spiegato in questo articolo, sembrerebbe molto più complessa ed è tutt'altro che pacifico e scontato che i voti mancanti al centrosinistra per ribaltare il risultato elettorale siano effettivamente 41.
Durante il riconteggio - al quale hanno assistito, tra gli altri, i consiglieri comunali del centrodestra Giorgio De Matteis e Raffaele Daniele (quest'ultimo è anche l'avvocato che rappresenta il centrodestra al Tar), il candidato consigliere della lista Il passo possibile Massimiliano Pieri e l'avvocato Antonio Orsini (in rappresentanza del comune dell'Aquila) -i rappresentanti delle liste del centrosinistra hanno contestato la validità un'altra trentina di schede ma su queste ultime dovrà pronunciarsi il Tar.