Lunedì, 21 Ottobre 2019 21:56

L'Aquila, mondo della scuola in rivolta contro nuovo piano di dimensionamento

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Stop al nuovo piano di dimensionamento scolastico approvato dalla giunta comunale.

E’ questa la posizione emersa al termine dell’assemblea convocata dai sindacati – Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals – nell’aula magna del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università dell'Aquila per discutere la riorganizzazione delle scuole materne, elementari e medie voluta dall'amministrazione comunale, che sopprime le attuali direzioni didattiche e istituisce sei nuovi istituti comprensivi.

Il piano è stato subito contestato dalle forze politiche d’opposizione, perché ritenuto troppo penalizzante nei confronti dell’istituto Rodari (che in bae al nuovo assetto sarebbe privato della scuola di Pile) e, più in generale, delle scuole della zona sud-est della città.

Le proteste sono poi montate fino a entrare dentro gli stessi istituti, in primis ovviamente il Rodari, che ha formalizzato la propria contrarietà in un’assemblea svoltasi dieci giorni fa.

Dopo l’incontro di oggi pomeriggio, però, si può dire che il dissenso dilaga fino a coinvolgere tutto il mondo della scuola cittadino.

L’assemblea - partecipata non solo dagli insegnanti e dai dirigenti di diversi istituti ma anche dai genitori - ha approvato infatti all’unanimità un documento per chiedere al Comune di sospendere, almeno per un anno, l’efficacia e l’applicazione della delibera sul dimensionamento e comunque di non darle attuazione fino a quando non sarà partita la ricostruzione fisica delle scuole, che, com’è noto, salvo poche eccezioni (Arischia e Mariele Ventre), è ancora ferma.

Materia, quest’ultima, affrontata dal piano di assetto dell’edilizia scolastica che il vice sindaco e assessore delegato Raffaele Daniele ha portato in commissione all’inizio di ottobre, salvo ritirare il provvedimento proprio per approfondire le discrepanze con il piano di dimensionamento.

E’ una sorta di circolo vizioso: non si possono ricostruire gli edifici scolastici senza prima aver disegnato, anche in base ai cambiamenti (demografici, urbanistici, sociali) subiti dalla città dopo il terremoto, la nuova rete scolastica; ma la riorganizzazione di quest’ultima non può prescindere dalla ricostruzione materiale del patrimonio edilizio, che a sua volta non può fare a meno della pianificazione urbanistica.

Durante l’assemblea, peraltro, è arrivata una secca smentita alle affermazioni rilasciate dall’assessore alle Politiche Sociali Francesco Bignotti (che ha ha presentato il nuovo piano di dimensionamento), secondo il quale "le scelte e le decisioni [che hanno portato alla proposta del dimnsionamento, ndc] sono sempre state illustrate e discusse all'interno delle riunioni del tavolo istituzionale appositamente costituito con delibera di giunta nell'ottobre 2018, al quale hanno preso parte tutti i dirigenti delle attuali direzioni didattiche della città dell'Aquila, l'Ufficio Scolastico Regionale, l'ufficio scolastico provinciale, un rappresentante dei presidi delle scuole superiori e per la prima volta i sindacati di settore. Gli incontri si sono svolti durante l'anno scolastico 2018/2019 e c'è stata una continua interlocuzione con tutti gli attori presenti”.

Sindacati e docenti, però, smentiscono questa ricostruzione e lamentano proprio uno scarso coinvolgimento nei processi decisionali: “Di quelle riunioni non abbiamo nemmeno i verbali” affermano.

Nel frattempo, le associazioni Oltre il musp, Comitato scuole sicure, Mamme per L’Aquila e il rappresentante studentesco Tommaso Cotellessa – che sulla mancata ricostruzione e il mancato adeguamento sismico delle scuole avevano incontrato prima il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e poi il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti – hanno scritto una lettera al sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi per chiedergli di illustrare, nel prossimo appuntamento che ci sarà con il ministro, il 17 settembre, i risultati delle verifiche degli indici di vulnerabilità sismica condotte dal Comune sulle scuole.

La nota delle associazioni

Le associazioni e rappresentanze aquilane che sono state invitate a colloquio dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal Ministro Lorenzo Fioramonti, in vista del prossimo incontro fissato per il 17 dicembre a L’Aquila, chiedono che,in quella sede,il Sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi presenti il quadro completo dei risultati delle indagini di vulnerabilità sismica delle scuole Comunali Aquilane.

Nella recente delibera di Giunta Comunale n. 356 del 2 Settembre 2019 mancano i risultati delle verifiche di sette scuole, e si dichiara che alcune non sono ancora oggetto di valutazione. Il termine ultimo per tali verifiche è ormai scaduto il 31 dicembre 2018, dopo essere stato prorogato per ben 15 anni, a partire dal 2003.

Ulteriore motivo di urgenza deriva dal fatto che il MIUR si è già impegnato ad erogare fondi per queste indagini per le scuole ricadenti in zone sismiche 1 e 2, mentre ora sta avviando la campagna di finanziamento per le zone sismiche 3 e 4.

La conoscenza di un quadro completo della situazione dell’edilizia scolastica aquilana è la prima condizione indispensabile per la realizzazione di un piano concreto, realizzabile e lungimirante delle necessità cittadine in termini di strutture scolastiche. In particolare, in base alle risultanze già note del bassissimo livello di sicurezza sismica di tutte le scuole superiori, di pertinenza della Provincia, c’è una forte esigenza di una rapida presa in carico dei problemi esistenti. Perciò i firmatari chiedono inoltre che il sindaco, nel suo esercizio di tutela della pubblica incolumità cittadina, contribuisca ad individuare e mettere a disposizione aree urbane in cui costruire scuole, anche non comunali, in piena sinergia con le rispettive istituzioni competenti. La Provincia dell’Aquila è infatti già destinataria di un finanziamento per una scuola nuova, attualmente bloccato dalla mancata individuazione di aree idonee.

Ultima modifica il Giovedì, 07 Novembre 2019 13:53

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