Venerdì, 04 Ottobre 2019 17:23

Scuole, piano d'assetto in Commissione: Daniele lo ritira, per discuterlo congiuntamente con il piano di dimensionamento. Lo stato dell'arte, edificio per edificio

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Si è riunita stamane la Commissione territorio per discutere il piano d’assetto dell’edilizia scolastica approvato in Giunta poco più di un mese fa [qui, l'approfondimento]; ebbene, la notizia è che l’assessore delegato, il vicesindaco Raffaele Daniele, ha deciso di ritirare il provvedimento, almeno per il momento. Ad inizio settimana, Daniele incontrerà l’assessore con delega alle Politiche educative, Francesco Bignotti, per approfondire le divergenze messe in luce dai consiglieri d’opposizione tra il piano d’assetto dell'edilizia scolastica e il piano di dimensionamento delle scuole, approvato dall’esecutivo alla metà di settembre [qui, l'approfondimento], e che prevede la verticalizzazione di tutto il primo ciclo d’istruzione attraverso l’aggregazione della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado in sei Istituti comprensivi.

Se Bignotti deciderà di portare il provvedimento in Commissione, i documenti potrebbero essere vagliati congiuntamente, prima dell’approvazione definitiva in Consiglio comunale.

Va riconosciuto a Raffaele Daniele il merito di aver voluto che il provvedimento fosse discusso dal Consiglio comunale, sebbene sarebbe bastato il passaggio in Giunta; va sottolineato, altresì, l’atteggiamento che il vicesindaco ha mostrato, ribadendo – l’aveva già fatto ai microfoni di newstown come il piano vada considerato “aperto” alle proposte che verranno dai consiglieri di maggioranza e opposizione.

Tuttavia, è chiaro come il piano – il terzo istruito dalle amministrazioni comunali in poco più di tre anni: la Giunta Cialente aveva approvato il programma, una prima volta, a gennaio 2015; dunque, l’esecutivo Biondi aveva riapprovato il piano a novembre 2018: questa terza versione, di fatto, va considerata un aggiornamento di quel documento – risenta della mancata pianificazione del territorio, dell’assenza di uno strumento urbanistico capace di disegnare le traiettorie di sviluppo della città in ricostruzione.

E’ difficile stabilire dove e come ricostruire le scuole se non si è stati capaci, in dieci anni, di dotare la città di un piano regolatore; d’altra parte, manca ancora un piano urbano della mobilità. Non stupisce, dunque, che si proceda per tentativi, a volte in modo contraddittorio; il fatto che il piano d’assetto dell’edilizia scolastica e il piano di dimensionamento non rispondano ad una visione chiara e condivisa sta lì a dimostrarlo.

Tornando al documento, le principali differenze col provvedimento approvato nel novembre scorso stanno nella volontà manifestata dalla Giunta di ricostruire la scuola primaria nella frazione di Bagno, sebbene in un primo momento si fosse previsto di accorparla con il plesso di Pianola, “ritenendo – ha chiarito Daniele – di dover privilegiare l’appartenenza territoriale alla economicità dell’intervento, accogliendo le istanze dei cittadini della frazione”.

Non solo. “Ci sarebbe piaciuto riportare in centro la scuola media ‘Carducci’ nell’edificio di via Maiella ma non è stato possibile: una delibera Cipe finanziava la ricostruzione per destinarlo ad uffici, pertanto sarebbe stato necessario definanziare quell’intervento per arrivare poi all’approvazione di un nuovo stanziamento per altro scopo: i tempi si sarebbero allungati in modo insopportabile”. Dunque, il vicesindaco ha pensato di localizzarla nella Caserma Rossi, oggetto di un accordo di programma tra il Comune, il Ministero della Difesa, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’Agenzia del Demanio che destina all’Ente il 60% degli spazi disponibili. Sulla scuola Carducci, torneremo.

Rispetto al piano di novembre, inoltre, si sono manifestati dei problemi anche per ciò che attiene la scuola primaria di Coppito che “insiste su un terreno inedificabile”, ha chiarito Daniele.

Dunque, Raffaele Daniele ha fatto il punto, edificio per edificio, scattando una fotografia puntuale degli interventi: “per ciò che attiene la scuola d’infanzia San Giovanni Bosco, il 30 luglio è stato affidato l’incarico di progettazione; per l’ex scuola dell’infanzia Tommaso Campanella è stato elaborato il documento preliminare alla progettazione, presentato il 5 aprile scorso, così come per la scuola dell’infanzia di Pettino, approvato nei giorni scorsi; per la scuola Celestino V il dpp è, invece, in corso d’approvazione; è in fase d’elaborazione il documento preliminare alla progettazione per la scuola elementare di Bagno grande e per la nuova scuola dell’infanzia; per ciò che attiene il polo scolastico San Sisto-Santa Barbara, invece, l’intervento era coperto da una delibera del Cipe che, tuttavia, per inerzia della passata amministrazione ha revocato il finanziamento: siamo in attesa che venga rifinanziato; per il polo scolastico Gignano, Torretta, Sant’Elia è stata istruita l’aggiudicazione definitiva dei lavori”.

Ci sono stati dei problemi per l’avvio delle opere di ricostruzione del polo scolastico di Sassa: “il sito laddove dovrebbe sorgere la scuola non è chiaro se si trovi su una faglia attiva; sono in corso i rilievi geologici: all’esito si saprà se sarà possibile edificare dove indicato da progetto”.

Per la scuola primaria e dell’infanzia di via Giovanni XXII è stata trasmessa la documentazione al Provveditorato per l’affidamento dei lavori. “Sono partiti, invece, i lavori di ricostruzione della scuola primaria di Arischia e della ‘Mariele Ventre’ di Pettino: si spera che il 31 maggio 2020 possano essere inaugurate”.

Questa la situazione, ad oggi.

Ci vorranno ancora anni per tornare alla normalità: se si aggiunge che per alcune scuole non abbiamo ancora gli indici di vulnerabilità, il quadro non può che essere a tinte fosche. Ne scriviamo da tempo, d’altra parte. Inutile ribadire, di nuovo, le responsabilità della politica, dell’amministrazione passata e dell’attuale. L’auspicio è che l’interessamento mostrato, con i fatti, dal neo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti possa aiutare a sciogliere i nodi che stanno soffocando la ricostruzione pubblica e, in particolare, quella delle scuole.

Torniamo alla scuola media Carducci, come promesso. L’intenzione dell’amministrazione è di portarla alla Caserma Rossi, laddove il sindaco Pierluigi Biondi ha chiarito vorrebbe localizzare anche le scuole del Torrione e di San Francesco. Non è chiaro, e non è stato chiarito, il motivo per cui l’esecutivo non intenda riportare la scuola dov’era, su viale Duca degli Abruzzi, stante la necessità, giustamente ribadita dal consigliere comunale Angelo Mancini, di ricollocare in centro storico almeno un asilo, una scuola elementare e una scuola media.

D’altra parte, e l’ha messo in evidenza il consigliere Paolo Romano, se davvero l’intenzione fosse di localizzare la Carducci alla Rossi, non ci sarebbe spazio per costruirvi la nuova sede dei licei afferenti al Convitto nazionale 'Domenico Cotugno', così come proposto dal vicepresidente del Consiglio provinciale con delega all’edilizia scolastica Vincenzo Calvisi che aveva trovato, tra l’altro, il favore del gruppo consiliare di Insieme per L’Aquila, se è vero che Leonardo Scimia aveva presentato un ordine del giorno che andava in questa direzione.

 

Ultima modifica il Venerdì, 04 Ottobre 2019 17:57

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